Eccoci di nuovo all’appuntamento con la raccolta “Scotland, my love” e la rubrica “La Scozia di Lucia”. Siete pronti per cercare insieme a Lucia un’accommodation nella capitale scozzese? Certo che capitare in città e mettersi alla ricerca di un B&B durante alcuni eventi come il Military Tattoo o il Fringe può anche rivelarsi un’ardua impresa…
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Eravamo diretti a Edinburgh dove avremmo cercato un bed and breakfast per noi due, per mia sorella e per mio nipotino di un anno e 5 mesi che sarebbero arrivati l’indomani mattina, proprio a Edimburgo. Eccola qui la novità che ci avrebbe trattenuti ancora un po’ in terra scozzese.
Ignari di quel che ci stava per accadere e molto fiduciosi nella buona e celere riuscita dei nostri propositi, abbiamo cominciato a cercare un B&B proprio nella zona dell’aeroporto poiché sarebbe stato più pratico per gli spostamenti, favoriti dalla vicinanza dell’autostrada; l’idea era perfetta!
Al primo B&B a cui abbiamo bussato per chiedere la camera, non solo ci hanno risposto di non avere disponibilità, ma ci hanno anche detto che avremmo potuto smettere di cercare perché non avremmo trovato, in tutta Edimburgo, un solo BB libero a causa del festival in corso. Per la cronaca, a Edimburgo si stava svolgendo il Fringe, il festival degli artisti di strada che richiama appunto, artisti, appassionati, curiosi, turisti e critici da ogni angolo della Terra.
Convinta della cattiva fede di quel signore, convinta che avesse voluto fare lo spavaldo, ho continuato a bussare ai vari bed and breakfast che trovavo sulla strada, ma la risposta era sempre la stessa: “No, I’m sorry, we’re fully booked. It’s a busy time with the festival!”. Solita solfa ovunque. Cominciavo a disperare, ma dovevo continuare a cercare e trovare un alloggio per mio nipote Gabriele e per mia sorella. Che situazione ansiogena! Tuttavia ero ancora fiduciosa: una città dall’amplissima capacità ricettiva come Edinburgh, avrebbe sicuramente avuto il B&B per noi. Forte di questa mia convinzione, ho cominciato a telefonare ai B&B pubblicizzati su una guida che avevo con me, presa al Tourist information di Stornoway. Cavolo! Erano, anche quelli, tutti fully booked.
Ci siamo quindi addentrati in un’altra zona di Edinburgh, guidando su e giù per le sue colline, ovviamente non sapendo dove andare, condotti solo dal caso e guidando a velocità di lumaca per cercare di scorgere ai lati della strada un’insegna di BED and BREAKFAST. Praticamente eravamo delle piattole su quelle strade! Gli automobilisti scozzesi ci suonavano; noi entravamo per sbaglio nelle bus lanes o nei sensi unici. Che angoscia!!! Abbiamo provato anche negli alberghi e lì avevano posto, ma a prezzi che ci sarebbero costati alcune centinaia di sterline a notte. Impensabile!Usciti dall’ennesimo albergo che ci aveva chiesto una cifra esorbitante, ce ne stavamo in piedi, inebetiti, lì su quel marciapiede, lungo un viale alberato, a cercare di capire che cosa fare, quando una voce alle nostre spalle, in italiano, ci ha chiesto se avessimo avuto bisogno di aiuto. Mai come in quel momento ho apprezzato la mia lingua. Le avrei baciato le mani a quella persona. Era una signora ligure che viveva a Edimburgo e che lavorava al Consolato italiano. Le abbiamo spiegato che cosa ci stava accadendo e lei si è resa disponibile ad aiutarci e ha preso a cuore la nostra situazione. Ha telefonato a una sua amica che affitta le camere, ma neanche lei aveva posto. Tramite Consolato non poteva fare nulla (beh, ci ho provato!). Allora la signora ci ha consigliato di raggiungere un ristorante italiano, non distante da lì e di chiedere ai proprietari per un B&B. Essi ci avrebbero sicuramente aiutati a trovare questa benedetta camera. Abbiamo raggiunto il ristorante seguendo le istruzioni fornite dalla signora ligure e abbiamo parlato coi proprietari. Tuttavia neanche loro ci hanno potuti aiutare. Ci hanno però consigliato di provare a bussare alle case accanto al ristorante perchè lì c’era un B&B.
Che storia senza fine!
Armata di coraggio, mi sono diretta verso gli appartamenti accanto al ristorante, raggiungibili tramite una scalinata piena di muschio, delimitata da uno scorrimano di ferro, verniciato di nero. Non vedevo nessuna insegna indicante la presenza di un B&B, da nessuna parte. In un’occasione diversa me ne sarei andata via a gambe levate, ma ero davvero disperata e dovevo trovare un B&B. In tutti i modi! Mi sono fatta coraggio e ho suonato al primo campanello il cui nome m’ispirava un po’, così, a caso, puro caso! Ero agitatissima! Ho cominciato a sudare freddo, con segni d’iperventilazione imminente e con evidenti sensazioni di svenimento, che si sono trasformati in forti capogiri corredati di nausea quando il proprietario, un giovane baldanzoso semi-svestito, è venuto ad aprirmi alla porta. L’ho fissato, ho semiaperto la bocca, stile il granchio Sebastian nel capolavoro Disney “La sirenetta”, sono andata in apnea e ho cominciato a pensare a tutte le soluzioni di discorso sensate da poter esprimere in tale imbarazzante e assurdo frangente. Ero tentata di scappare, dileguarmi, dissolvermi nell’aria, piuttosto che dover vivere tale imbarazzantissima situazione, ma ancora una volta, ho cercato di trovare una soluzione.Continua…
Photo Credits: Lucia Tysserand
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