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La Scuola e l’Uomo

Creato il 18 giugno 2011 da Albix

uci due“La Scuola e l’Uomo” è’ una rivista di formazione, comunicazione e approfondimento delle nuove progettalità di una scuola in cammino, alla quale mi sono recentemente abbonato per tenermi aggiornato in ambito scolastico, non soltanto con riferimento alla normativa, ma anche e soprattutto per degli approfondimenti di carattere associativo e culturale.

Il numero 3-4 della Rivista è quasi interamente dedicato a Cesarina Checcacci, presidente emerito dell’UCIIM (Unione Cattolica  Italiana Insegnanti  Medi) che guidò l’Associazione (di cui la Rivista è organo ufficiale) dal 1974 al 1997.

Nel 1974 ero già uno studente universitario ma avevo lasciato da poco le Scuole Medie Superiori.

E’ un anno importante per la Scuola Italiana perchè è l’anno dei Decreti Delegati che, dietro delega parlamentare di qualche anno prima, varata sulle ali di quella tremenda marea rivoluzionaria (oggi si direbbe tsunami) post-sessantottina che parve scuotere dalle fondamenta la società italiana e la stessa scuola (ancorata tuttavia alle radici gentiliane del ventennio fascista), ammisero finalmente la  partecipazione della società civile nella scuola, introducendo gli organi collegiali aperti alle varie componenti sociali (genitori e studenti in particolare).

Cesarina Checcacci, che ha compiuto ad aprile di quest’anno novantanni, nel suo primo editoriale scritto per la Rivista “La Scuola e l’Uomo” da presidente, ebbe la capacità di interpretare “a caldo” l’importanza epocale e rivoluzionaria di quegli organi collegiali (Collegio Docenti, Consiglio di Classe aperto ai genitori e agli studenti, Consiglio d’Istituto, ecc.), ma ebbe anche l’acume profetico di capirne i limiti, chiedendo sin d’allora dei precisi  interventi legislativi tesi a superare la struttura “a canna d’organo” della scuola secondaria, così da comprendere al suo interno un nucleo di contenuti programmatici comuni, articolandola al suo interno con   indirizzi finalizzati all’orientamento e all’acquisizione di effettive competenze.

Insomma, non è un caso che nello stesso numero della Rivista Beniamino Brocca e Giovanni Berliguer (già autorevoli esponenti di governo ai massimi livelli, non precisamente di area cattolica come la Checcacci) tessano le lodi di questa insegnante così coerente ed intelligente, appassionata ed autorevole, cattolica ma non per questo chiusa in un pensiero confessionale, ma al contrario, aperta al confronto ed innamorata con convinzione del ruolo fondamentale di una scuola pubblica pluralista e pluriconfessionale.

Ci sono certe persone capaci di leggere ed interpretare il futuro. Sono i profeti dell’era moderna. Cesarina Checcacci è una di queste.

http://www.uciim.it/nuovo/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=6&limitstart=2

 


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