Leggevo dal notiziario svizzero di oggidì come ci si preoccupi per il livello di insegnamento e di apprendimento a scuola.
Oggi, l’attenzione viene data allo scopo dell’istruzione, e per il primo partito svizzero,la Unione di Centro, la scuola deve preparare i giovani ad entrare nella vita professionale.
Secondo Toni Brunner “in Svizzera troppi giovani puntano ad ottenere una maturità, anche perché la via dell’apprendistato non è abbastanza valorizzata”.
Il presidente del partito si è detto così convinto che “per Confederazione e Cantoni contano solo le alte scuole, dalle università ai politecnici, alle alte scuole pedagogiche”. Per i democentristi, inoltre, per formare gli insegnanti meglio sarebbe tornare al sistema della vecchia scuola magistrale, meno teorica e più vicina alla realtà quotidiana delle classi.
Non si è fatta attendere la presa di posizione dell’associazione che riunisce gli insegnanti svizzerotedeschi (LCH), che ha reagito con sbigottimento alle richieste dell’UDC di più pratica e meno insegnamento teorico per la formazione degli insegnanti.
Per il presidente dell’organizzazione, non è vero che la formazione dei docenti è troppo accademica e lontana dagli aspetti pratici.
Secondo Beat Zemp “i docenti in formazione trascorrono più tempo oggi con gli allievi di quanto non facessero in passato”. In tutti i paesi che partecipano agli studi Pisa classificandosi ai primi posti, ha aggiunto, gli insegnanti sono in possesso di un diploma universitario.
Col sistema proposto dall’UDC, i diplomi svizzeri per insegnanti non potrebbero reggere il confronto con quelli rilasciati all’estero.
Per quanto concerne..il nostro paese..non ne sappiamo un bel nulla..per una serie di motivi…ma credo che non sia poi così difficile reggere il confronto con noi italiani,in tutto..desolatamente.
(fonte wikipedia)-Il Programma per la valutazione internazionale dell’allievo (Programme for International Student Assessment, meglio noto con l’acronimo PISA), è una indagine internazionale promossa dall’OCSE nata con lo scopo di valutare con periodicità triennale il livello di istruzione degli adolescenti dei principali paesi industrializzati.
Indagine 2006.
Elenco delle migliori 20 posizioni 2006:
Matematica Scienze Lettura
1. Taiwan Finlandia Corea del Sud
2. Finlandia Hong Kong Finlandia
3. Hong Kong Canada Hong Kong
4. Corea del Sud Taiwan Canada
5. Paesi Bassi Estonia Nuova Zelanda
6. Svizzera Giappone Irlanda
7. Canada Nuova Zelanda Australia
8. Macao Australia Liechtenstein
9. Liechtenstein Paesi Bassi Polonia
10. Giappone Liechtenstein Svezia
11. Nuova Zelanda Corea del Sud Paesi Bassi
12. Belgio Slovenia Belgio
13. Australia Germania Estonia
14. Estonia Regno Unito Svizzera
15. Danimarca Repubblica Ceca Giappone
16. Repubblica Ceca Svizzera Taiwan
17. Islanda Macao Regno Unito
18. Austria Austria Germania
19. Slovenia Belgio Danimarca
20. Germania Irlanda Slovenia
Riassunto dei risultati 2006 in paragone con le indagini precedenti:
Matematica Lettura Scienze
2000 2003 2006 2000 2003 2006 2000 2003 2006
Germania 490±3 (20) 503±3 (16) 504±4 (14) 484±3 (21) 491±3 (18) 495±4 (14) 487±2 (20) 502±4 (15) 516±4 (8)
Liechtenstein 514±7 536±4 483±4 525±4 476±7 525±4
Lussemburgo 446±2 (26) 493±1 (20) 490±1 (22) 441±2 (26) 479±2 (23) 479±1 (22) 443±2 (26) 483±1 (24) 486±1 (25)
Austria 515±3 (11) 506±3 (15) 505±4 (13) 507±2 (10) 491±4 (19) 490±4 (14) 519±3 (8) 491±3 (20) 511±4 (12)
Svizzera 529±4 (7) 527±3 (7) 530±3 (4) 494±4 (17) 499±3 (11) 499±3 (11) 496±4 (18) 513±4 (9) 512±3 (11)
Belgio 520±4 (9) 529±2 (6) 520±3 (8) 507±4 (11) 507±3 (9) 501±3 (10) 496±4 (17) 509±3 (11) 510±3 (13)
Finlandia 536±2 (4) 544±2 (1) 548±2 (1) 546±3 (1) 543±2 (1) 547±2 (2) 538±3 (3) 548±2 (1) 563±2 (1)
Francia 517±3 (10) 511±3 (13) 496±3 (17) 505±3 (14) 496±3 (14) 488±4 (17) 500±3 (12) 511±3 (10) 495±3 (19)
Italia 457±3 (24) 466±3 (26) 462±2 (27) 487±3 (20) 476±3 (25) 469±2 (24) 478±3 (23) 483±3 (24) 475±2 (26)
Giappone 557±6 (1) 534±4 (4) 523±3 (6) 522±5 (8) 498±4 (12) 498±4 (12) 550±6 (2) 548±4 (2) 531±3 (3)
Canada 533±1 (6) 532±2 (5) 527±2 (5) 534±2 (2) 528±2 (3) 527±2 (3) 529±2 (5) 519±2 (8) 534±2 (2)
Messico 387±3 (27) 385±4 (29) 406±3 (30) 422±3 (27) 400±4 (29) 410±3 (29) 422±3 (27) 405±3 (29) 410±3 (30)
Paesi Bassi 538±3 (3) 531±3 (3) 513±3 (8) 507±3 (9) 524±3 (5) 525±3 (6)
Turchia 523±5 423±7 (28) 424±5 (29) 550±6 441±6 (28) 447±4 (28) 519±9 434±6 (28) 424±4 (29)
USA 493±8 (19) 483±3 (24) 474±4 (25) 504±7 (15) 495±3 (15) 499±7 (14) 489±4 (21)
Fonte: PISA 2006 Science Competencies for Tomorrow’s World [2]
A livello internazionale Australia, Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Giappone, Corea del Sud e Paesi Bassi confermano il loro ottimo livello.
I risultati dell’indagine 2006 hanno mostrato un deterioramento del già non eccelso livello medio italiano. A livello nazionale i risultati dei licei e delle aree del Nord sembrano migliori, ma “i punteggi sono significativamente inferiori alla media italiana sia per gli studenti meridionali che per quelli figli di immigrati” [3]. “I dati sui test di matematica dell’indagine Pisa sono impietosi per gli studenti quindicenni italiani. Solo il Nord-Est è in media europea, con punte di eccellenza nei licei. Sud e Isole hanno punteggi da paese in via di sviluppo”
Reazioni ai risultati.
In Lussemburgo vi sono state polemiche in quanto sembra che i risultati siano stati in parte compromessi dal fatto che il test non sia stato fatto in lussemburghese, lingua madre della maggior parte degli studenti.
Per molti paesi i primi Studi PISA sono stati una brutta sorpresa. In Germania i risultati relativamente mediocri hanno creato un acceso dibattito politico sul sistema scolastico tedesco.
Ecco alcuni titoli di giornale sull’argomento:
- Germania: “Miserable Noten für deutsche Schüler” (Pessimi voti per gli studenti tedeschi) Frankfurter Allgemeine Zeitung, 2 dicembre 2001
- Germania: “Sind Deutsche Schüler doof?” (I nostri studenti sono stupidi?), Der Spiegel, dicembre 2001
- Francia: “La France, èlève moyen de la classe OCDE” (La Francia, studente medio della classe OCSE) Le Monde, 2 dicembre 2001
- UK: “Are we not such dunces after all?” (In fondo non siamo poi così “asini”) The Times, 6 dicembre 2001
- USA: “Economic Time Bomb: U.S. Teens Are Among Worst at Math” (Bomba ad orologeria economica: gli adolescenti americani sono fra i peggiori in matematica) Wall Street Journal, 7 dicembre 2004
- Brasile: “Preocupe-se. Seu filho è mal educado.” (Preoccupati. Tuo figlio è mal istruito) Veja, 7 novembre 2007
- Spagna: “La educación española retrocede” (L’educazione spagnola retrocede) El País, 5 dicembre 2007
- Finlandia: “Finnish teens score high marks in latest PISA study” (Gli studenti finlandesi ottengono i migliori voti negli ultimi Studi PISA) Helsingin Sanomat 30 novembre 2007
Italia
Nonostante i preoccupanti risultati italiani (sia lo studio del 2003 che quello del 2006 hanno messo in luce gravi lacune nei giovani italiani al termine dell’obbligo scolastico, ben peggio della Germania), gli Studi PISA sono stati poco considerati sia dall’opinione pubblica che dalla politica. I risultati della prima indagine del 2000 sono stati resi noti alla pubblica opinione in Italia solo nel dicembre 2001. Laddove si è discusso, ci si è spesso concentrati sulle critiche al metodo di analisi invece che sullo stato oggettivo dell’istruzione nel paese. In Italia, infatti, “gli insegnanti sembrano replicare un criterio di votazione relativa all’interno delle classi più che confrontarsi con un metro nazionale”[5]. In Italia, del resto, “di fatto non sono ancora stati definiti standard di apprendimento”[5], mentre appare invece “auspicabile che venga rafforzata la omogeneità degli esami di Stato (percorso già avviato tramite la re-introduzione di un commissario esterno), e sembra urgente anche progettare un sistema di valutazione nazionale robusto volto a misurare il valore aggiunto delle scuole, in grado di fornire alla collettività un valido strumento di supporto alle decisioni”[5]. Mentre in Germania il dibattito ha determinato una mobilitazione nazionale di scuola e famiglie, con il risultato di risalire dal 18º posto del 2003 al 13° del 2006, l’Italia ha perso nel frattempo 9 posizioni scendendo nel 2006 al 36º posto.