La segnaletica stradale a Roma

Creato il 21 giugno 2012 da Riprendiamociroma

Noi l'avevamo detto e denunciato più volte (leggete qui, qui, qui e ancora qui). Con i consueti mesi di ritardo, arriva oggi la conferma ufficiale. I romani hanno capito benissimo come fare ad evitare le multe. Basta sconocchiare il segnale stradale non gradito, e fare come se non ci fosse. Le tecniche sono molteplici. Dalla rotazione di 90° o 180° del segnale, al piegamento "a libretto" del segnale stesso (il ferro, si sa, è un materiale duttile), fino al distacco fisico del segnale dal palo di supporto, o all'eradicazione totale del palo (spesso inficcato a terra alla bell'e meglio) con annesso segnale. I più pigri sfruttano il lavoro naturale dei vandali (quelli che attaccano gli stickers, rendendo illeggibile il segnale stesso). La sostanza è che, in mancanza di segnaletica, il far west è garantito. Puoi perfino permetterti di parcheggiare una betoniera a Piazza Navona o davanti al Pantheon. Ti arriva una multa a casa? Puoi fare ricorso asserendo che il segnale di divieto non c'era, o era coperto, o girato, o sconocchiato, o reso illeggibile da una selva di adesivi.

La soluzione che proponiamo noi è semplice. E' una soluzione che risolverebbe in maniera definitiva il problema alla radice e apporterebbe notevoli benefici anche al decoro delle strade. La segnaletica verticale in centro storico, nella stragrande maggioranza dei casi, non serve. A Roma costituisce un inquinamento visivo vergognoso, ed è una delle maggiori fonti di degrado. Non c'è un palo che sia dritto, non c'è un segnale stradale che sia integro. I segnali stradali finiscono in tutte le fotografie, a ricordare (imperitura memoria) al turista del mondo civile in che razza di selva barbarica si è andato a cacciare. Il 70-80% dei segnali stradali non servono. Vanno quindi estirpati, liberando finalmente Roma dalla loro oscena bruttezza. Finalmente liberi da quei catorci di latta pieni di adesivi, da quei pali storti e cadenti che servono solo come sostegno per avvisi di vendesi e pubblicità. BASTA. Il centro storico andrebbe quasi integralmente chiuso al traffico, limitando i segnali stradali alle indicazioni turistiche. Queste devono essere realizzate a regola d'arte, con materiali non deperibili, anti-scritta e anti-affissione, compresi i pali di sostegno, che vanno ricoperti con vernice granulosa. Devono essere esteticamente gradevoli


I pali di sostegno devono essere ancorati al suolo a regola d'arte, e non ficcandoli nella buchetta con un po' di calce attorno. Il palo deve essere ben strutturato per impedire che venga piegato fisicamente dal vandalo di turno. Nelle aree in cui è consentito il passaggio e la sosta alle auto, la segnaletica verticale va, quando possibile, sostituita con l'arredo urbano o con la segnaletica orizzontale.Laddove la sosta è vietata, la carreggiata deve consentire il passaggio di una sola auto, i marciapiedi devono essere dotati di dissuasori di sosta. Un intervento simile è stato fatto, con risultati abbastanza soddisfacenti, nel Rione Monti.

Le telecamere e i maxi-cartelloni della ztl vanno immediatamente rimossi e sostituiti da colonnotti a scomparsa, attivabili solo dai residenti e dal carico-scarico merci (in alcune ore della prima mattina) muniti di telecomando, oltre ovviamente alle ambulanze e ai mezzi di soccorso. I segnali di area pedonale devono sparire. In una strada pedonale deve essere impedito "fisicamente" alle auto di entrare, utilizzando anche qui l'arredo urbano. Queste sono le nostre proposte per risolvere il problema. Qualsiasi intervento di riqualificazione in centro storico non può prescindere dalla bonifica della segnaletica verticale. Qualsiasi intervento di riqualificazione deve prevedere un adeguato arredo urbano, realizzato a regola d'arte e con materiali di prima qualità, atto allo stesso tempo a RIQUALIFICARE una strada e impedire fisicamente la violazione delle regole.

Sapete perché nessuno lo fa? Perché queste cose, in una città popolata da animali selvatici, porta via voti. Si tollera la sosta selvatica perché il romano medio è come il Cavaliere Nero: non je devi cacà er cazzo

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