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La sensualità delle calze nell’arte

Da Madameg

Ho sempre affermato che le calze sono simbolo di femminilità e seduzione. La loro forma, il colore, il tessuto leggero sulla pelle: seta, calze velate, colorate o con la riga, calze a rete, autoreggenti o reggicalze, tutto contribuisce a rendere la donna desiderabile ed estremamente elegante.

L’immagine di una donna nuda con solo indosso un paio di calze si traduce in una fantasia o in un’icona di grande erotismo, dove il corpo coperto esclusivamente da una sottile velatura acquista un potere seduttivo nuovo. Questo lo sanno anche i grandi fotografi, che hanno più volte riproposto in calendari e celebri scatti questo tipo di immagine. Solo per citarvi uno dei più nomi più celebri dei fotografi di moda e delle dive. Vi ricordate le foto di Helmut Newton che ho postato tempo fa?

Ma prima della fotografia c’era la pittura. Sono numerosissimi i nudi soprattutto a partire da fine Ottocento, quando la donna comune e i ritratti, nudi compresi, prendono il sopravvento sui soggetti aristocratici o sacri. Da Manet a Schiele, da Guttuso a Vettriano per due secoli (800 e 900) il nudo di donna diventa protagonista di molti dipinti. Corpi di tutte le forme e le taglie, corpi abbondanti e longilinei, corpi che nelle loro linee e colori esprimevano l’idea (un po’ dell’artista e un po’ della società) della femminilità, da quella eterea a quella più carnale, del desiderio e della voluttà, dell’eros. Sottovesti, bustini e calze sono accessori che appartenevano all’universo femminile e hanno sempre acceso fantasie e desideri. Ecco, dunque, che diventano protagonisti dei ritratti, come accessori che vanno ad amplificare quella sensazione impalpabile, ma viva, di erotismo che la mano dell’artista sa costruire.

Donna che indossa le calze: un gesto quotidiano, un gesto intimo, privato, ma che se reso pubblico ha un fascino sorprendente. Un soggetto che ha ritratto Toulouse-Lautrec e anche Manzù, e non solo. A distanza di un secolo quel fascino rimane intatto. Cambiano i modelli di calze, i tessuti e l’abbigliamento, cambia la prospettiva da cui si raccontano certe cose, ma il messaggio emozionale non varia, la carica erotica e seduttiva è intatta. E non importa chi sia la donna, dama , prostituta o donna comune, è solo una forma diversa che ci dice la stessa cosa.

Questa attenta descrizione era necessaria per introdurvi la galleria di dipinti, che ho cercato e selezionato per raccontarvi l’accessorio calza e il suo potere di femminilità nella pittura. Tra gli artisti più prolifici c’è Egon Schiele, in quasi tutti i suoi nudi le donne indossano le calze, scure o colorate,  (e a questo artista dedicherò una fotogallery a parte, perché lo merita e perché mi piace troppo) e poi tanti altri nomi: Pierre Bonnard, Manet, Toulouse-Lautrec,Guttuso e Manzù…

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