In tutto il Sud Italia nei giorni precedenti la domenica di Pasqua sono diffusi riti ed usanze che rendono particolarmente intenso questo periodo dell anno. Nel Salento sono numerosissimi i momenti legati alla commemorazione della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo e sebbene la preparazione alla Pasqua cominci già dal lunedì precedente, il clou del raccoglimento si raggiunge dal mattino del giovedì Santo quando le campane divengono mute, nel dialetto locale “ttaccate”.
Da qui prende il via la preparazione dei sepolcri, una sorta di stazione vicino alla quale è possibile trovare un “piatto pe lu sabburcu” ossia un piatto con del grano germogliato al buio adornato con nastri e immagini sacre. Arrivati a sera si celebra in chiesa l’ ultima cena durante la quale avverrà la consueta lavanda dei piedi.
Il giorno seguente, il venerdì santo, in ogni comune del Salento grande o piccolo che sia si tengono processioni per le strade del paese e tra le tante vogliamo raccontarvi quella della città bella di Gallipoli che risulta essere tra le più suggestive e strazianti del territorio. Il rito della via Crucis conosciuto in zona con il nome di “l’urnia” prende inizio già dalle prime ore del pomeriggio e si protrae fino alle 2 di notte caratterizzato, la processione gallipolina è caratterizzata dalla presenza di penitenti scalzi e confratelli flagellanti che si autoinfliggonosofferenze con un antico strumento di tortura chiamato “disciplina”
Giunti alla domenica di Pasqua è tempo di mettere da parte raccoglimento, digiuno e astinenza e di passare al momento di festa. Pasqua è il giorno in cui per tradizione vengono bruciate le Caremme e una volta assistito allo scoppiettio festoso dei mortaretti è finalmente giunta l’ora di sedersi a tavola con amici e parenti e gustare in loro compagnia i piatti tipici della tradizione.
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