la signora bradipini lavora alla posta vicino allo stadio.
è molto buona, molto gentile e anche molto professionale, conosce un sacco di cose e fa il suo lavoro con precisione, cortesia, dedizione e serietà.
ma è lenta. lenta, leeeeeeeeenta, lenta aiutatemi a dire lenta.
la signora bradipini ha la coda di cavallo impreziosita dal un legacapelli di visone (si spera finto) e la matita per gli occhi ingigantita dagli occhiali da presbite, una gonna di raso a palloncino e un golfino in tinta.
la signora bradipini ha le mani piccole, dalle unghie lungamente ricurve a mo’ di grande gallina, laccate grigio perla e dotate di pochissima motilità.
una signora bradipini in uno sportello di quartiere pieno di vecchiette pensionistiche, omini con la bolletta che scade fra un mese ma non si sa mai, ragazze in coda che aspettano di tornare in ufficio, signore col chiuahua (come diavolo si scrive sto cane assurdo?) che non concedono tre minuti alla colf figuriamoci alla signora bradipini, può generare una terza guerra mondiale.
“deeve faare un boniiiifico?”
“sì, grazie!”
“allloooora deve riempire il moduliiiino”
“posso averne uno?”
“certo, eeeeccooo quaaaaaaa… adesso lo ceeeerco…”
“grazie”
“ma dooooove si sarà caaaaacciatoooo… dunque…. eeeeeerano qui….. aspetti….. un secondo sooooooolo…”
alla fine ce la faccio, scambiamo pure due chiacchiere degne del muppet show e lascio lo sportello, dietro a me una selva di permanenti beige, dentiere arroventate e bastoni rotanti.
che il dio dei lenti protegga la signora bradipini dalla coda della posta…