dal diciassette vedo un sacco di mondo, ogni mattina. guardare fuori dal finestrino è come vedere un film tipo “firenze ore sette e trenta”.
ci sono i ragazzini che aspettano l’autobus e sui quali mi regolo per capire se il 10 settignano è già passato, ormai li conosco quasi tutti.
ci sono le vecchie dalle anche ritorte che per scendere dall’autobus si devono mettere di profilo, con le buste giganti che dondolano dalle mani gonfie.
ci sono i muratori rumeni, i venditori senegalesi, le badanti filippine, i vecchi di firenze col giacchetto di camoscio e gli occhiali da sole.
e c’è la signora delle pulizie.
la signora delle pulizie veste di arancione come capitan codino, ha una scopa altrettanto arancione in mano e un caschetto di capelli grigi.
la incrocio sempre più o meno quando il diciassette è alle poste vicino a piazza savonarola.
stamani c’era il semaforo rosso, così il film è durato più del normale.
e così, mentre i gingko davanti alle poste mettevano le prime foglie ricamate della primavera, mentre il muratore polveroso davanti a me cercava di vincere il sonno, mentre la studentessa dalle unghie pitturate di fresco commentava la perfidia di quella di matematica, io ho guardato la signora delle pulizie.
signori si nasce e lei, credo proprio, lo nacque.
è bravissima, precisissima, perfetta.
stamani, con una pazienza infinita, ha spazzato il punto nel quale strada e marciapiede si incontrano, che diventa, dopo una pioggia o semplicemente dopo qualche giorno di incuria, un immondo portacenere pieno di mozziconi, cartacce, lattine e varie altre amenità.
il problema era che dopo qualche metro che procedeva spedita con la granata (scopa per i non lucchesi) si è imbattuta in una rastrelliera di biciclette.
con somma pazienza ha spostato le bici di qualche centimetro, una a una, e ha pulito tra le ruote come chiunque pulirebbe in casa sua passando tra i mobili e alzando le sedie.
non si è arrabbiata con nemici inesistenti, non ha inveito contro il complotto mondiale dei ciclisti, ha fatto il suo lavoro con cura e serietà, ha lasciato dietro di sé un marciapiede pulito, ha rimesso a posto le bici e il diciassette è ripartito.
e io vorrei mandare un fiore alla signora delle pulizie, perchè se il mondo fosse guidato dalle signore, forse sarebbe migliore.