La sindrome ellenica da debito pubblico sta scorrazzando in qua ed in là per l'Europa.
Dell'effetto contagio sui PIIGS ne parlano già tutti (fin troppo).
Invece rimangono nella zona d'ombra altri Stati dell'Est-Europa che hanno conti pubblici assai traballanti e che soffrono della temibile sindrome ellenica.
Ha avuto poca risonanza ma recentemente in Romania ci sono stati scioperi e proteste in stile greco.
Infatti il governo ha sforbiciato gli stipendi pubblici (del 25%), i sussidi di disoccupazione (!) e le pensioni (del 15%)
per cercare di tagliare nel 2010 al 6,8% un rapporto Deficit/PIL già molto elevato (quasi il 9%) ed in fase di ulteriore pegioramento.
In questo modo l'FMI sbloccherebbe un'ulteriore tranche del prestito necessario alla Romania.
Inoltre Bucarest avrebbe bisogno con urgenza di altri 5 miliardi per mandare avanti la baracca dei conti pubblici sbracati.
Come scrivevo 5 mesi fa in un mio articolo fondamentale I sommersi e i salvati:
.....In un mio articolo del 3 aprile 2009 "il Punto G" avevo già centrato il punto e ci avevo visto lungo: in quel "topico" G20 la decisione più importante era stata quella mettere a disposizione dell'FMI una considerevole dotazione (1000 miliardi di dollari circa) per mettere in piedi una rete di prevenzione e protezione a favore degli anelli deboli del sistema.
Scrivevo:...Questa risultato è ottimo per aiutare "i piccoli stati" come quelli dell'Europa dell'EST. Non è stata generosità ma semplice calcolo costi-benefici: lasciare andare a fondo alcune areee economiche avrebbe gravemente danneggiato molti paesi del G20.
....Nel rattoppare il sistema si erano identificati due punti critici: le grandi banche too-big-to-fail (dei veri e propri "Stati" come dimensioni dei bilanci) e gli Stati nazionali a rischio debito pubblico.
Ed è stata messa in piedi la rete di protezione sommergendo le banche di aiuti diretti (salvataggi) od indiretti (liquidità delle banche centrali) e dotando l'FMI di un bel fondo che è stato usato CON MOLTA DISCREZIONE a marzo-aprile-maggio 2009 per tamponare gli stati deboli a rischio di default.
Tanto per fare un esempio a caso, la Romania a fine marzo (2009) prese 20 miliardi di prestito che evitarono il tracollo della sua economia e dei suoi conti pubblici. Venti miliardi vi sembrano pochi? Considerate che il PIL della Romania è di circa 165 miliardi di euro: il salvagente è stato dunque del 12% del PIL (!!). Se l'Italia avesse ricevuto lo stesso aiuto, in proporzione ci avrebbero staccato un assegno da 200 miliardi di euro! Ovvero circa 20 finanziarie medie!...
.....Questo per capire sull'orlo di quale baratro stanno navigando "queste economie emergenti/sommergenti ed i loro tiratissimi sistemi bancari pieni di toppe" (e noi insieme a loro): il tutto è stato "pompato a mille" dai prestiti e dagli investimenti delle economie avanzate nel periodo delle vacche grasse...con leve stratosferiche rispetto al valore effettivo ed al tasso di crescita di queste economie. Ed in periodo di vacche magre naturalmente si creano le voragini.
Insomma lo schema è sempre lo stesso, che lo si applichi ai mutui subprime, che lo si applichi ai leverage bancari, che lo si applichi alle aziende, che lo si applichi agli stati....
Scommesse...passo più lungo della gamba...surriscaldamento...leverage esasperati...insomma un mondo fondato sul DEBITO e sulle sue varie architetture.
La Rete di protezione, zitti zitti, è stata applicata ad un gran numero di Stati....vado a memoria: Ungheria, Lettonia, Turchia, Ucraina, Polonia, Bielorussia, Serbia etc etc Insomma a quel famoso G20 di aprile si strombazzava&banfava sui paradisi fiscali, sulle nuove regole e sulle riforme strutturali...MENTRE in realtà si stava mettendo in piedi un bello scambio tra USA ed UE (ed altri big player mondiali): tu sorreggi me ed io sorreggo te, una mano lava l'altra.
Infatti, senza la super-dotazione all'FMI, la tanto decantata UE e l'area euro SAREBBERO ANDATE IN PEZZI in 4 e 4 otto.... Ed anche altri "pezzi del sistema" sparsi nel mondo sarebbero collassati, come per esempio il Messico "dei miracoli" con il suo super-prestito da 47 miliardi di dollari....
Per inquadrare la situazione, eccovi alcuni veloci flash provenienti dalla Zona d'Ombra...
RIVOLUZIONE IN ROMANIA?
mercoledì 12 maggio 2010 (Blog Voce Valorista)
I TG nazionali facendo la solita disinformazione non ne stanno parlando ma la Romania (paese più povero dell'Unione Europea con 22 milioni di abitanti e governata dal truffaldino Traian Basescu) è in una crisi forse anche peggiore di quella greca. La situazione è questa: il paese ha un debito pubblico che potrebbe schizzare entro il 2012 al 65% e lo sforamento del deficit è di quasi il 9% quest'anno.Ora il presidente, ricattato dal Fondo Monetario Internazionaleche ha richiesto drastiche misure di risanamento per erogare il prestito di 850 milioni di euro, si trova nella situazione di dover adottare un drastico e duro piano di austerità.
Questo piano, simile a quello greco, prevede il taglio del 25% dei salari dei dipendenti dello stato e delle aziende a partecipazione statale, oltre al taglio del 15% delle pensioni e di un licenziamento di massa di ben 70.000 persone.
Oltre a fare tutte queste misure assurde e insostenibili per un popolo così povero e che così ha tanto sofferto come quello romeno, Basescu ha annunciato che dovrà lo stesso ricorrere anche al mercato per recuperare al 5 miliardi di euro.
Come nel caso greco queste misure, a parer mio, faranno aumentare piuttosto che diminuire la crisi economica.
Oggi ci sono state le prime proteste da parte dei pensionati davanti al Palazzo del Presidente con slogan contro Basescu e contro il Fondo Monetario Internazionale.
I sindacati hanno indetto uno sciopero generale il 19 maggio in corrispondenza tral'altro dello sciopero generale in Grecia.
Mentre dal 31 maggio i professori hanno indetto uno sciopero ad oltranza che potrebbe far saltare l'anno scolastico.
Quindi Romania nel caos........
6 mag 2010 ... ECONOMIA ESTERA 17:37. Romania: Presidente annuncia tagli drastici contro deficit .... Centomila in piazza contro l'austerità del governo. ...
Romania/ Bucarest: accordo con Fmi su deficit al 6,8% nel 2010. In rialzo di oltre un punto rispetto al tasso previsto
Bucarest, 9 mag. (Apcom)
Il governo rumeno e il Fondo monetario internazionale (FMI) hanno trovato un accordo su un deficit pubblico del 6,8% nel 2010, in rialzo di oltre un punto rispetto al tasso inizialmente previsto: lo ha dichiarato oggi il ministro delle Finanze di Bucarest, Sebastian Vladescu.
La crescita economica dovrebbe essere “attorno allo zero”, contro un tasso scontato dello 0,8%, ha aggiunto Vladescu al termine di una riunione con i rappresentanti del Fondo.
L’annuncio giunge dopo più di dieci giorni di negoziati tra Bucarest e il Fondo monetario internazionale sui modi per ridurre la spesa pubblica e migliorare le entrate.
Il presidente Traian Basescu ha annunciato misure drastiche per cercare di limitare il deficit pubblico di Bucarest, tra le quali anche il taglio del 25 per cento dei salari dei dipendenti pubblici e del 15 per cento dei sussidi di disoccupazione e delle pensioni, in cambio di una nuova tranche di 850 milioni di euro, sul totale del prestito di 20 miliardi concordato con il Fondo e con l’Unione europea.
LICENZIAMENTI E PROTESTE SOCIALI IN ROMANIA. SEGUIRA' SCIOPERO GENERALE PROFESSORI E METRO.
10 marzo 2010 Ogni giorno,il numero dei disoccupati in Romania aumenta.
Lo confermano i dati forniti periodicamente dall’Agenzia Nazionale per l’Impiego. Stando a questi dati, dopo che a gennaio il tasso di disoccupazione aveva superato l’8%, nel mese di febbraio si è arrivati all’8,3%.
Rispetto a febbraio dell’anno scorso, si nota una crescita del 3%, il che significa altre 300.000 persone attive che hanno ingrossato le file dei disoccupati. E la tendenza di crescita permane....
Per meglio contestualizzare cosa significhino dei tagli così rilevanti in un paese già poverissimo, ecco quanto mi risulta da testimonianze dirette: in Romania i prezzi dei beni di prima necessità ormai sono praticamente equiparabili a quelli dell’Italia, tanto è vero che molti immigrati rumeni acquistano prodotti in Italia e poi li spediscono in Romania tramite un corriere che si fa pagare un euro al kg.
Inoltre lo stipendio medio era già microscopico ovvero circa 200 euro mensili.
Mi chiedo come faranno i "poveri rumeni" a pagare i mutui contratti negli anni passati per l’acquisto di case o come faranno a consumare di più per far ripartire l’economia....