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La sinistra e i cattolici. La difficoltà di essere cattolici a sinistra.

Creato il 26 maggio 2011 da Laperonza

La sinistra e i cattolici. La difficoltà di essere cattolici a sinistra. 

Stamattina mi stavo recando in macchina a Perugia per lavoro. Premesso che sono un pessimo cattolico ma cattolico sono, ugualmente pessimamente praticante ma sempre praticante sono, essendomi oltremodo incazzato per questioni economiche dettate da notizie tristissime comunicatemi dal mio commercialista e di conseguenza avendo tirato (contrariamente al mio costume) un enorme bestemmia, mi sono costretto a fare penitenza, infliggendomi di ascoltare Radio Maria, casualmente captata in sintonia sull'autoradio, da Colfiorito a Foligno. Sostanzialmente un buon venti minuti di cilicio.

Non so chi conducesse il programma, basato sul culto mariano nel mondo, né ho interesse ad indagare in proposito. Fatto sta che il nostro pio conduttore, prima ancora di dare inizio alla sua piissima dissertazione sul culto di cui sopra, si lancia in un potente spot elettorale a favore della Moratti, la quale ha avuto la bontà d'animo e la santità di dare un non so quale riconoscimento all'emittente catto-talebana mentre la sinistra meneghina in consiglio comunale si alzava e non partecipava alla votazione di rito. Ci sarebbe mancato pure che la sinistra meneghina avesse avallato, ma questo è il mio pensiero di cattolico pessimamente praticante.

Fatto sta che poi leggo del cardinale Tettamanzi, scampato al soglio pontificio per un soffio quindi difficilmente sospettabile di simpatie bolsceviche, filo-musulmane o filo-zingaresche e poco incline ai furti d'auto, che dà, nel suo linguaggio comunque clericale, sostegno al cambiamento a Milano. Siccome il cambiamento a Milano si chiama Pisapia mi pare che il linguaggio clericale, in questo caso, sia ampliamente traducibile.

Ora il cattolico che è in me si chiede: a chi devo dare retta? Al talebano o al progressista? Perché, in sostanza, l'ago in Italia oscilla da queste parti: l'elettorato moderato è per la maggior parte cattolico. Ed è sbattuto tra gli inviti della destra al sostegno dei "valori" della famiglia (salvo poi sfogare i bassi istinti con nipoti di capi di stato stranieri ancorchè minorenni), il terzo polo che continua nella migliore tradizione della Balena Bianca a tenersi nel mezzo in mancanza di un Achab che l'arpioni una volta per tutte, ed una sinistra che, in linea di principio, assomiglia molto ai dettami evangelici ma che non riesce ad essere convincente.

Quella parte della sinistra che ancora si scaglia contro il cattolico non ha capito che ha molto in comune con lui. Molto ha in comune con chi conosce il Vangelo perché nel Vangelo c'è la più grande di tutte le rivoluzioni. E non importa se un cretino sostiene la Moratti su Radio Maria o se il Presidente della Conferenza Episcopale non perde occasione di dimostrare quanto sia ottuso e retrogrado. Ci sono fior di preti in giro per l'Italia che ti fanno credere in Dio e nell'uomo. Ci sono fior di uomini vestiti più o meno di nero in giro che sacrificano sul serio la loro esistenza per gli altri. E se vi prendete la briga di leggerlo davvero quel libriccino avanzato dalla Prima Comunione capirete quello che intendo. Il succo è tutto lì, nel Vangelo. In confronto Marx è quasi una mammoletta. E lo dico da cattolico di sinistra, indegno, forse, di entrambe le cose.

 

Luca Craia


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