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La solitudine del numero primo (By Scare82)

Creato il 31 agosto 2013 da Simo785
La solitudine del numero primo (By Scare82)

 Dall’archivio del Bar Frankie, pubblicazione originale del Dicembre 2012.

Nel calcio tutti i giocatori sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Almeno 10 su 11 in una squadra. Quello meno uguale è sicuramente il portiere, l’unico che ha il privilegio di raccogliere la palla con gli unici organi mobili che distinguono gli animali dagli uomini, le mani. Ma questo privilegio costa caro: per il portiere non esiste l’errore, è un po come Mr Wolf, risolve problemi. Per un calciatore di movimento l’errore è contemplato, quante volte abbiamo visto un grande campione sbagliare uno stop, un passaggio, un rigore o il più facile dei gol, mentre per il portiere questo non deve accadere. Se un attaccante tira nel corso di una partita cinque volte in porta e fa un gol, ma gli altri quattro tiri finiscono malamente in tribuna può andare bene, il suo lo ha fatto. Ma se un portiere sbaglia una parata su dieci è, per usare un francesismo, un pirla. Per esempio se penso a Francesco Toldo mi viene prima in mente l’errore commesso per evitare un calcio d’angolo (contro il Brescia e gol di Baggio se non sbaglio) della fantastica semifinale dell’Europeo del 2000 dove parò 3 rigori! Certo, anche per i “campioni di movimento” alcuni errori vengono comunque ricordati, vero Roby Baggio?

Il portiere poi è l’unico che veste diverso dagli altri, non ha quasi mai addosso i colori sociali della sua squadra, ma sempre colori diversi per essere perfettamente identificabile nelle mischie che spesso si creano in area di rigore.

Questo è un ruolo speciale, diverso. Anche gli allenamenti e la preparazione vengono effettuati con allenatori diversi rispetto al resto della squadra.
Spesso si dice che un attaccante fa vincere le partite, mentre un portiere le fa pareggiare. Secondo me questo non è vero perchè, in particolar modo in Italia, avere una buona difesa è spesso sinonimo di scudetto o di salvezza, a seconda degli obiettivi della squadra.

Il portiere è il ruolo più difficile ma nello stesso tempo più affascinante del calcio. Forza fisica, reattività, slancio, intuito, incoscienza sono alcune delle caratteristiche che un portiere deve avere. Magari può toccare un solo pallone in tutta una partita ma comunque è decisivo ai fini del risultato, sempre.


Filippo Carloni

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