Concausa del nostro senso di smarrimento è senza dubbio la mancanza di certezze e di prospettiva. Date per acquisite solidità immortali quali il Berlucchi, il danaro e la mortazza, a noi giovani atei e materialisti non rimane granché se non un grossa cippa di cazzi.
Se hai dei piani, dei progetti o (mi voglio sbilanciare) dei sogni, cambi completamente il modo di porti rispetto al cambiamento, sei disposto ad abbandonare qualche sicurezza del passato e magari scommetti più volentieri sul futuro. Se hai dei piani, appunto.
Se invece la tua unica certezza è la mancanza di certezze, beh non c'è molto che tu possa fare.
Perché oggi il futuro non ha più nessun peso e consistenza, perché ha sempre meno peso e consistenza la componente della popolazione che al futuro è più interessata (i giovani). Come se ci fosse una graduale resa da parte dell'attuale classe dirigente nei confronti delle generazioni future. "Quello che abbiamo potuto fare (niente), l'abbiamo fatto (niente), punto".
E questo perché? Perché l'Italia è il Paese più vecchio d'Europa. Perché in Italia non ci sono politiche per le nuove generazioni. Perché in Italia, le politiche per le nuove generazioni le decidono dei vecchi, che poi saranno pure saggi per carità, ma ora c'è Wikipedia. Per ogni 100 giovani al di sotto dei 15 anni ci sono 133 persone al di sopra dei 65. Vecchi in parlamento, vecchi nei ruoli chiave della finanza, della società, della vita.
Sempre e solo vecchi. Sono ossessionato da questo fenomeno. Li vedo ovunque e sono sempre la maggioranza. Alle poste, all'Esselunga, nei bar, nelle piazze, nei ristoranti, o-vunque. Ti guardano, hanno vinto, decidono del nostro futuro. E questa cosa mi manda in bestia.
Che i 65enni abbiano più peso elettorale dei 24enni, proprio non riesco ad accettarlo (Monti ne ha 67 e il più giovane dei ministri ne ha 56). Bisogna fare qualcosa, ed io ho trovato che cosa in un commento a questo post: Guido Z. scrive: [...] Se è vero che nei primi 18 anni di vita non è possibile votare perché troppo giovani, allo stesso modo non si dovrebbe poter votare negli ultimi 18 perché si è troppo anziani. Una proposta simile non potrebbe basarsi sull'aspettativa di vita (che oggi è di 82 anni e che implicherebbe togliere il voto ai 64enni) ma, simbolicamente, sui 100 anni, che è la simbolica aspettativa di vita alla nascita che ci auguriamo di aver raggiunto in questo decennio in Italia. Proporrei di togliere il voto dagli 82 anni in poi [...].
Non fa una piega, non dite? Vi piace? Siete d'accordo? Iniziamo con la raccolta firme? O vi sentite troppo vecchi?
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