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La soluzione (di Vigilius Aterni)

Da Villa Telesio

La soluzione (di Vigilius Aterni)

Suicidio

La prima volta che aveva tenuto una pistola in mano si era sentito forte e potente come non mai. Eppure era un semplice oggetto di ferro. La prima volta che aveva sparato lo aveva fatto contro una bottiglia di vetro a trenta metri di distanza, in giardino, con gli alberi a corpirlo da occhi indiscreti. Adesso però era diverso. Oggi avrebbe sparato per uccidere. Oggi si sarebbe finalmente vendicato di colui che gli aveva rovinato la vita.

Erano ormai due anni che ci pensava. Da quando quel fottuto ubriaco aveva distrutto la sua vita passandola incredibilmente liscia. Aveva visto sua moglie morirle fra le braccia, e la figlia agonizzare una settimana in ospedale. La fine arrivò anche per la sua piccola, e fu quasi una liberazione. In quei due anni aveva pensato spesso alla cosa, e fatto in modo che tutto potesse avvenire senza problemi o strascichi. Dopo aver sistemato i conti in sospeso con tutti, si era programmato la giornata in modo da non essere disturbato da nessuno. Stava finalmente per vendicarsi su colui che gli aveva irrimediabilmente rovinato l’esistenza.

Un senso di liberazione adesso lo pervadeva. Si sentiva calmo e rilassato, come se quello che stava per fare fosse, non solo normale, ma il naturale sbocco di tutti gli eventi della sua vita. Prese di nuovo la pistola in mano e mise un solo colpo in canna. Tanto sarebbe bastato. Non voleva sbagliare: si puntò l’arma alla fronte e mise il pollice sul grilletto.


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