On Off: è un falso problema!
Accettando il problema arriva anche la soluzione
Il problema si risolve accettando il cambiamento
“Bisogna che Grillo si renda conto che lui non ha il monopolio del cambiamento. Continuando a distruggere ogni segno buono di cambiamento non si sa dove si arriva”. A dirlo è Pier Luigi Bersani dopo le consultazioni di oggi.
Quanto al prossimo governo, aggiunge, “dovrà avere come cifra l’economia reale e la vita comune dei cittadini”. “Se non mettiamo lo sguardo sulla concretezza della vita reale non troviamo il bandolo per le soluzioni e neanche una ripresa di fiducia”. “La strada è stretta, ma è la più sensata ancorché stretta. Tutte le altre strade mi sembrano più complicate, più difficili, meno forti”.
A chi gli chiede se sia possibile una forma di accordo con il Pdl per far nascere il governo risponde: “La proposta che rivolgo alle forze parlamentari si basa su uno schema che consente a ciascuna di esse di riconoscervisi”. (Roma 24 mar. (Adnkronos/Ign)
Resistenza, lotta, negazione, non accettazione della realtà ci ottundono l’emisfero sinistro del cervello costringendoci a regredire su soluzioni superate dai tempi. L’impasse politica attuale è una grande lezione di vita: invita i partiti ad accettare il cambiamento…
La lucidità mentale ritorna soltanto quando accettiamo la realtà che non ci piace e ingoiamo il rospo: soltanto in questo modo il flusso di energia bloccato da circostanze avverse riprende la sua corsa. La mancata accettazione della realtà agisce come l’interruttore dell’energia elettrica.
La lotta, la resistenza, la negazione della realtà che non ci piace ci lascia senza idee, senza una via d’uscita: siamo nel buio più totale. Quando l’interruttore è su OFF non c’è creatività, non c’è cambiamento. Accettare la realtà significa posizione l’interruttore su ON: sì, accetto la realtà, dico sì al cambiamento. Sia fatta la volontà di Dio (o dell’Universo).
Posizionandoci su ON, la diga va in frantumi e l’acqua risanatrice ritorna a scorrere nel letto prosciugato del fiume fecondando il mondo intorno a noi con nuove idee e prospettive più eque. L’accettazione libera la via bloccata dalla resistenza, dalla mancata soluzione dei problemi, e il flusso di elettroni ritorna come per magia a illuminarci il cammino.
Premendo su ON la lampadina si accende: evviva! Il frigorifero e la lavatrice funzionano: evviva! L’acqua della doccia arriva calda: evviva! Le fabbriche funzionano a pieno ritmo: evviva! La vita ritorna a piacerci quando diciamo sì all’universo, quando accettiamo la realtà, quando ingoiamo il rospo, quando mandiamo giù il boccone amaro che ottundeva il cervello e non ci faceva ragionare.
Quando ti opponi alla realtà non funziona niente dentro di te: nonostante hai tutto, nonostante hai ogni ben di Dio, il tuo cervello non funziona bene. Accetta la realtà e sarai felice per sempre!
Ed ecco che la morte prematura di tuo marito non ti sembra più una tragedia e cominci a sentire energie nuove: ti senti improvvisamente libera, ti senti rinata, cominci a guardarti intorno e ti accorgi di tanti sguardi interessanti… La vita ricomincia.
Tua moglie ti ha lasciato ed è fuggita con l’amante: certo, è una batosta troppo dura da accettare: “Non me lo doveva fare, non meritavo questo trattamento dopo tanti sacrifici. E’ troppo ingiusto”. E ci rimugini su fino allo sfinimento. Non accetti consigli. Sei chiuso nel tuo dolore e non vuoi più saperne di nulla. Ma ecco che ti illumini improvvisamente: accettando il fatto ti senti rinato e decidi di fare quel viaggetto a Cuba che avevi sempre rimandato. Niente piagnistei, ora sei libero!
Eri il titolare di una impresa di alti guadagni, ma una scelta sbagliata ti manda in rovina e sei in un mare di debiti: “Come è potuto succedere proprio a me che sono così oculato, così attento. La vita è ingiusta. La gente è cattiva”. Chiuso in te stesso, non riesci a capacitarti e soffri terribilmente senza vedere una via d’uscita. Ma un bel mattino, premendo l’interruttore su ON, ossia accettando il fatto, arriva un’idea geniale. “Come mai non ci ho pensato prima. Era tutto così semplice”.
Donald Trump, sotto di un miliardo di dollari, così si esprime: << Fu il momento più triste che avessi mai sperimentato nella mia vita. Anche i telefoni nel mio ufficio, erano muti, cosa che non era mai avvenuta prima. In realtà, improvvisamente mi ritrovai con tutto il tempo necessario per pensare, e riesaminai la situazione in modo obiettivo. Mi parve chiaro che ero finito in quella situazione in parte perché avevo perso la giusta prospettiva e avevo iniziato a credere alle storie dei giornali sul mio “tocco di re Mida” nel campo degli affari. In altri termini mi ero montato la testa. Il mio slancio non era dove avrebbe dovuto essere. (…) Poi ci fu una svolta, e quella svolta fu il mio atteggiamento. (…) Decidemmo di focalizzarci sulla soluzione e non sul problema. (…) Inoltre ho fatto affidamento su qualcosa che vorrei esaminare qui: il modo di pensare in positivo. Credimi, funziona. Mi ha condotto dove sono oggi, in una condizione in cui sono molto più ricco e di successo rispetto a com’ero prima che iniziasse il dissesto negli anni Novanta>>. In poche parole, la svolta arrivò nel momento in cui accettò la sua triste realtà.La soluzione di ogni problema è nel problema stesso: la
lampadina, se manca la corrente, non si accende. Il problema non è la lampadina che non si accende, ma la mancanza di corrente: l’interruttore è su OFF. Il problema non è causato dalle gravi difficoltà in cui ti trovi, ma dal fatto che la tua mente è bloccata e sei incapace di qualunque ragionamento creativo. Le difficoltà, i dispiaceri, il fallimento, per quanto dolorosi possano essere, in realtà sono neutri: rappresentano la realtà dei fatti. Accettando le difficoltà, il dolore, il fallimento, insomma mandando giù il boccone amaro, la mente si sblocca e recuperi la creatività e la lucidità mentale: ed ecco che le difficoltà in cui ti dibattevi diventano esse stesse un’ opportunità di crescita.L’ostacolo alla soluzione del problema scompare nel momento in cui i due emisferi cerebrali ritornano in sintonia. Il dolore non accettato s’interpone come un corpo estraneo tra i due emisferi e viene meno la sintonia. Il dispiacere troppo forte e inaccettabile agisce come una sostanza chimica velenosa che ostruisce il passaggio delle informazioni e il ragionamento stesso.
La situazione politica dopo le ultime elezioni sembra senza soluzioni. Nessuno ha la maggioranza in entrambe le camere, e una coalizione col PDL non è gradita al PD per la presenza ingombrante di Berlusconi, mentre i Grillini fanno orecchie da mercante perché vogliono mandare a casa i vecchi partiti venduti alla Finanza.Il problema apparente è nella mancanza di una maggioranza stabile. In realtà, il problema vero non è la mancanza di una maggioranza politica affidabile e stabile!La soluzione è nel problema stesso. Non è vero che ci vuole per forza una maggioranza politica precostituita per governare bene. Questo è un paradigma ormai superato, anche se i partiti tradizionali non se ne rendono conto. Le maggioranze stabili di vecchio stampo servono soltanto per continuare a fare intrallazzi, per continuare a rubare indisturbati e continuare a vendere pezzi sostanziosi dello Stato alle banche e ai banchieri sempre più avidi e più potenti. E’ necessario cambiare prospettiva; è necessario accettare il cambiamento dei tempi.
E’ necessario che i partiti smettano di vendere lo Stato -il problema è universale- ai banchieri sulla pelle dei lavoratori. Se si volesse risolvere davvero il problema della disoccupazione nel mondo, basterebbe ridurre da 40 a 30 le ore settimanali di lavoro! Tutti i problemi materiali che affliggono le popolazioni nel mondo si possono risolvere stabilendo un tetto massimo alla ricchezza personale e familiare, oltre il quale si lavora al 100% per lo Stato.
La mancanza di una maggioranza politica forte nei due rami del parlamento è dunque una grande opportunità per l’Italia perché soltanto le idee giuste e condivise potranno essere trasformate in leggi dello Stato.
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