Anno: 2011
Distribuzione: Bim Distribuzione
Durata: 125’
Genere: Drammatico
Nazionalità: Belgio/Italia/Francia
Regia. Radu Mihaileanu
Un piccolo villaggio da qualche parte tra l’Africa settentrionale e il Medio Oriente. Gli uomini si rifiutano di andare a prendere l’acqua alla sorgente sulla montagna e le donne, che svolgono questa attività da anni mettendo a rischio le loro vite, decidono di intraprendere uno sciopero dell’amore (leggasi niente sesso) per convincerli a costruire una rete idrica. È questo l’incipit de La sorgente dell’amore, il nuovo film di Radu Mihaileanu, regista di Train de vie e Il concerto.
Tratto da una storia vera accaduta in Turchia nel 2001, il film affronta temi seri e importanti, come il rapporto tra società e religione, tradizione e modernizzazione, uomo e donna, con il sorriso sulle labbra, nonostante non manchino i momenti altamente drammatici. Caratterizzata da una leggerezza che sarebbe scellerato considerare superficialità, la pellicola tratteggia con sicurezza e determinazione i luoghi comuni che contraddistinguono i discorsi sul mondo musulmano, il Corano e l’Islam, mostrandoli come tali. Tutto ciò è stato reso possibile dalle ricerche effettuate dal regista durante la preparazione delle riprese. “Mi sono lasciato convincere dai miei co-produttori a dirigere il film a condizione di avere a disposizione un periodo in cui documentarmi, in cui potere, tra le altre cose, andare in alcuni villaggi e incontrare le donne che ci vivono: volevo avere il tempo di conoscere intimamente questa cultura per riuscire a coglierne tutte le sfumature e le angolazioni” – ha dichiarato Mihaileanu.
La protagonista del film, Leila, è una giovane donna che si oppone alla morte delle creature che le donne portano in grembo, molte volte causate dalle cadute durante le spedizioni per l’acqua, reclamando a gran voce il diritto alla libertà delle donne e la loro sostanziale uguaglianza rispetto agli uomini, così come sancito dal profeta Maometto. Essendo una straniera, una donna proveniente dalle comunità del deserto, la sua posizione è vista con sospetto nel villaggio montano ed incontra notevoli resistenze da parte delle stesse donne che ne dovrebbero beneficiare. Ma il sostegno dell’illuminato marito Sami, insegnante nella scuola elementare, e quello della Vecchia Lupa, la saggia del paese, le danno la forza per non arrendersi e continuare la sua battaglia d’amore.
L’acqua, da sempre considerata sorgente di vita, non può non essere vista, quindi, anche come sorgente d’amore, perché la vita è sempre e comunque amore, o meglio è sempre e comunque determinata dall’amore, dalla sua presenza ma anche dalla sua essenza. Non a caso, un personaggio apparentemente negativo come il fratello di Sami è tale, sembrano dirci gli autori, solo perché non ha conosciuto sufficiente amore nella sua vita.
Federico Larosa