Lega e Pdl forzano la mano sulle riforme costituzionali in Senato e il risultato è l'Aventino di Pd e Idv che per protesta, da domani, non parteciperanno più ai lavori d'Aula. "La situazione è al limite della sostenibilità", attacca il leader del Pd Bersani. Ma il Pdl reagisce duramente e sostiene che la scelta del PD "rasenta l'eversione".Atto dovuto, come la rimozione del ribelle Amato in commissione di vigilanza, che non voleva votare il candidato PDL nel cda Rai.
La situazione precipita dopo che viene stoppata, con soli 8 voti di scarto, la proposta del Pd (appoggiata da Idv e Udc) di accantonare la materia per dare spazio a un esame più approfondito della spending review, del decreto sul terremoto e del trattato di Lanzarote. Nuovamente sotto accusa anche il presidente del Senato Renato Schifani reo, per il Pd, di aver avallato un "voto politico" sul calendario. Schifani si difende sottolineando che il suo era un "atto dovuto" perché si trattava di proseguire l'esame di un tema non concluso in questa settimana in assenza di altri provvedimenti pronti da esaminare in Aula.
E avanti così ..