Non sono trascorsi più di quattro o cinque mesi da quando un gruppo di nuovi e vecchi amici decise di vestirsi con panni diversi, di uscire dal solito “style” quotidiano per cimentarsi in una delle imprese più affascinanti e contraddittorie che possa esistere: RECITARE.
Credevano che sarebbe stato semplice e dalla loro avevano sì tanta buona volontà, ma anche tanti cervelli da accontentare e da accordare; erano così convinti delle loro capacità, che avevano perfino deciso di dare il ricavato in beneficenza alla missione in Madagascar delle suore dell’Istituto Notre Dame de la Compassion di Napoli, ma…la domanda è… chi volete che venga a vedere un gruppo di neofiti il 5 giugno alle 19.00 proprio alla fine dell’unico “ponte” festivo decente del calendario 2011? Qualche amico e parenti strettimastrettiassai!
E invece no, avrebbe detto il buon Vasco Rossi, il teatro era pieno (e non di parenti!) e le persone si sono divertite davvero, perché, vuoi il clima disteso, vuoi la bravura del loro regista che ha saputo cogliere quell’attore nascosto in ognuno di loro, i nostri protagonisti sono stati eccezionali nei tempi, nelle battute e anche nel gestire l’emozione nascosta nelle loro anime. Applausi e standing ovation hanno rappresentato il tributo della platea a questo gruppo di “ragazzi” che, pur interessandosi di tutt’altro (casalinghe, insegnanti, commercialisti, farmacisti, avvocati…) ed avendo molteplici impegni, ci hanno regalato un momento per sorridere e contemporaneamente per occuparci del nostro prossimo.
Ed è stato così che un gruppo è diventata una squadra, “I Perdonateci” e chi c’era (o chi non c’era ma ha comunque manifestato la propria partecipazione) ha cercato di trasmettere il calore e la simpatia necessari per andare avanti.
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