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La storia si ripete sempre 2 volte? Io non credo. Sarebbe troppo bello. Potremmo recarci a piazza Venezia e vedere un pelato che si affaccia da un balcone per dire cose banali ed aggressive, ma strillandole tanto da farle sembrare interessanti. "Ok", diremmo, "film già visto". E nessuno gli presterebbe attenzione.
Io credo che al contrario la storia abbia un andamento lineare, non si ripeta mai 2 volte, ma che al limite il presente possa essere analizzato alla luce di una solida conoscenza ed interpretazione del passato.
Ma chi scrisse la fatidica frase: “ la storia si ripete sempre 2 volte”? Nessuno. Eppure gira da qualche tempo sulle bacheche facebook e fra le pareti inorganiche di internet. A chi viene attribuita ? Niente popò di meno che a Karl Marx. Certi siti, e purtroppo anche certi altri, si occupano di inserirla in un contesto più ampio: “la storia si ripete sempre 2 volte, la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”. Eppure ancora non ci siamo, perché Marx non pronunciò né scrisse mai quella frase. Almeno così sembrerebbe.
Ecco lo scritto di Marx, ed ecco la frase: “Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano per, così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa”. Una conferma del fatto che la frase dovrebbe essere questa mi viene anche da Wikipedia.
Dunque sarebbe da attribuire ad Hegel (stando a Marx) la paternità di questa teoria che poi ridotta ad aforisma difficilmente potrebbe rientrare in una qualche filosofia della storia (proprio perché scorporata da un contesto). Io qui dove mi trovo non ho a disposizione la mia vastissima biblioteca e quindi non posso aiutare né me stesso né voi altri. Ma internet è anche “intelligenza collettiva” o no? Così predica ad esempio GianRoberto Casaleggio in “Il Grillo canta sempre al tramonto”. Allora qualcuno fra voi potrà rovistare fra le sue fonti cartacee e non sul web (quello posso in questo momento o in qualunque momento farlo anche io) e dirmi da quale opera di Hegel sarebbe tratto il “passo incriminato”. Intelligenza collettiva si, ma con fonti alla mano e non quelle telematiche possibilmente, visto che alcune potrebbero essere utili, ma in taluni casi, e per lo più nella maggior parte dei casi, come si suol dire: “ carta canta”.
Carta canta. E già. E allora per il momento utilizziamo solo quella telematica per completare ulteriormente il pensiero di Marx: “Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano per, così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa. Caussidière invece di Danton, Louis Blanc invece di Robespierre, la Montagna del 1848-1851 invece della Montagna del 1793-1795 il nipote invece dello zio. È la stessa caricatura nelle circostanze che accompagnano la seconda edizione del 18 brumaio!. Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione. La tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi e proprio quando sembra ch'essi lavorino a trasformare se stessi e le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli spiriti del passato per prenderli al loro servizio; ne prendono a. prestito i nomi, le parole d'ordine per la battaglia, i costumi, per rappresentare sotto questo vecchio e venerabile travestimento e con queste frasi prese a prestito la nuova scena della storia. Così Lutero si travestì da apostolo Paolo; la rivoluzione del 1789-1814 indossò successivamente i panni della Repubblica romana e dell'Impero romano; e la rivoluzione del 1848 non seppe fare di meglio che la parodia, ora del 1789, ora della tradizione. rivoluzionaria del 1793-1795. Così il principiante che ha imparato una lingua nuova la ritraduce continuamente nella sua lingua materna ma non riesce a possederne lo spirito e ad esprimersi liberamente se non quando si muove in essa senza reminiscenze, e dimenticando in essa la propria lingua d'origine”.
Beh, certo che già con una contestualizzazione del genere, magari non affidabile come la “carta che canta”, ma comunque frutto di quell’intelligenza collettiva che il web ci mette a disposizione (in questo caso si tratta di chi si è preso la briga di trasporre on line un traduzione de “ il 18 Brumaio di Luigi Buonaparte” di Marx), avrei già un supporto autorevolissimo alla mia teoria iniziale: la storia non si ripete 2 volte; il presente va interpretato alla luce del passato.
Qual'è oggi questo presente che andrebbe interpretato alla luce del passato? Qual è la farsa che secondo Marx un tempo era tragedia? Di certo in molti si sprecherebbero nel pescare i soliti triti paralleli fra Hitler (buono per tutte le stagioni) e qualche personaggio della nostra politica recente. Alludo a Beppe Grillo, i quale è stato, per i suoi comizi e la sua retorica ormai proverbialmente definita “populista” su molti quotidiani e siti internet, paragonato all’imbianchino austriaco. In particolare il compiacimento sta nel ricacciare fuori un discorso del futuro fuerher del 1932. Peccato che si tratti di un taglia e cuci tradotto anche alla bene e meglio. Le analogie non mancano, ma non è questo il punto. Il punto è proprio la discrasia fra tragedia e farsa. D'altronde, stando allo scritto di Marx, di Luteri che si son travestiti da Paolo ce ne sarebbero a bizzeffe nella storia. Certo che il parallelo fra tragedia e farsa in Marx è davvero suggestivo. Rimane il fatto che la storia non si ripete sempre due volte. Vediamo invece fra analisi del presente alla luce dell'interpretazione del passato cosa ci si può divertire a pescare
A me, ad esempio, interessa di più fare le pulci ai nostri nuovi “cittadini”. Ieri, su un forum a 5 stelle leggevo questo testo (ne prendo un estratto): “La formazione dei bambini-ragazzi, deve prevalere dalle esigenze degli adulti, però mandare dei cittadini-docenti a casa è disumano e secondo noi dovremmo copiare quello che successe nel 1930 negli Stati Uniti con il progetto "NEW DEAL" del Presidente Roosevelt, cioè di richiamare dietro i banchi di scuola tutti quei cittadini che non hanno conseguito il diploma di scuola superiore. La dispersione scolastica ha raggiunto quasi il 20% e riflettendo su questo dato pensiamo che per i precari ci sarebbe parecchio da fare. Il progetto prevede di offrire due percorsi: quello classico che fanno tutti gli studenti, un altro basato sulla formazione delle 5 stelle, temi nevralgici del movimento: acqua, energia, mobilità, sviluppo e ambiente. Il diploma a 5 stelle che i cittadini conseguiranno li metterà in condizione poi a loro volta di essere docenti e formare altri cittadini. Se voleste sapere come finanziare la riforma e leggere tutti gli altri PASSI potete andare alla pagina facebook "RIFORMA SCOLASTICA 5 STELLE". Un saluto Fabio Lorenzini
Indottrinamento tipico delle dittature? Non esageriamo. C’è sempre la questione della discrasia fra tragedia e farsa, e poi, il signor Lorenzini può ben essere un “entusiasta”, un “nostalgico”, magari in delirio da onnipotenza come molti altri sostenitori del M5S in questo momento. Grazie per la farsa. Applausi e a presto su altri forum e schermi.
Il punto però va chiarito ulteriormente. Se devo consolidare la mia teoria secondo la quale la storia va analizzata nel presente, ma alla luce di una solida conoscenza del passato, allora bisognerà prendere in esame un personaggio che nella galassia grillista non è affatto casuale tirare in ballo, né sarebbe una forzatura partigiana farlo in questa sede. Si tratta di Girolamo Savonarola.Quello che diceva mi pare: " ricordati che devi morire!". Qualcuno oggi ci ricorda che tv, giornali, partiti e forse anche noi tutti siamo morti, e dunque che non si festeggia sui morti. Invito anche a trovare dei paralleli fra Savonarola e "un altro moralizzatore" in questo ottimo articolo di un blog a noi linkato. Davvero complimenti all'autore, il quale, se volesse prendere la distanze dalla mia contestualizzazione, può sempre farlo e io cancellerò questa aggiunta.
Perché dico che non ci sarebbero forzature? Beh, è lo stesso Casaleggio che nel video Gaia della Casaleggio associati tira in ballo proprio Savonarola, e lo fa in modo neanche così acritico. Del resto anche la presenza di personaggi come Hitler e Mussolini nello stesso video non è certo casuale ed innocente: è evidente come si voglia enfatizzare la presenza di un’unica linea comune che, dalle lettere aperte di Savonarola, passando per la potenza propagandistica dei discorsi alla radio del duce o dei film della Riefensthal, arriverebbe fino all’uso rivoluzionario del web con Beppe Grillo.
Da notare come, sempre nello stesso video, viene presentata come assimilabile allo stesso fil rouge, anche la rivoluzione francese e il suo legame con l’enciclopedia di D’Alambert e Diderot.
Dov'è il presente? Grillo novello rivoluzionario che vuole che i suoi parlamentari si chiamino “cittadini” come i rivoluzionari francesi citati anche da Marx. Dov’è la farsa rispetto al passato? Il video comincia con questa frase: “ Gaia, un nuovo ordine mondiale è nato oggi. Il 14\08\2054”.
Sapete cos’è il 14\08\ 2054? Il centenario della nascita di Casaleggio. Basta controllare la sua data di nascita sul documento in cui si presentò nella lista civica di un un politico di Forza Italia nel 2004, e prese solo 6 voti. Come rivoluzionario invece, oltre ai voti, dovrà prendere anche ripetizioni.
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