1980-1981
La Germania Ovest resta salda in testa, seguita dall’Inghilterra che porta a casa la Coppa Campioni col Liverpool e l’Uefa con l’Ipswich Town. La Coppa delle Coppe è invece vinta dalla Dinamo Tbilisi. L’Italia chiude nona guadagnando una posizione. Da segnalare il bel cammino dell’Inter nella Coppa Campioni, conclusosi in semifinale, eliminato dal Real Madrid di Vujadin Boskov.1981-1982
La Germania Ovest vince la classifica a coefficienti stagionale, tanto per rimarcare la propria supremazia europea ed il primo posto del Ranking. La segue salda e perfetta l’Inghilterra. Dietro una bella bagarre che vede terza l’Olanda, tallonata a meno di un punto dalla Spagna. Male, anzi malissimo l’Italia che tocca il suo minimo storico, col dodicesimo posto nel ranking. La Svezia con la vittoria della coppa Uefa da parte dell’IFK Goteborg torna nella top 15. Ad allenarla c’è Sven Goran Eriksson, in campo tra gli altri quel Glen Peter Stromberg che finirà col diventare uno degli stranieri più folkloristici ed amati del campionato italiano, in cui indosserà la maglia dell’Atalanta. Con continui cambi di allenatori e formazione il Goteborg si imporrà come una delle squadre europee più arcigne d’Europa, arrivando a conquistare anche l’Uefa 1986-1987.1982-1983
La stagione a coefficienti vede la vittoria finale della Scozia che si aggiudica la Coppa delle Coppe con l’Aberdeen. La squadra ha in panchina un certo Alex Ferguson che si mette subito in mostra per una caratteristica ben precisa: con lui ogni giocatore rende al massimo. La Germania si conferma ad ogni modo prima nell’arco dei cinque anni con l’Amburgo che trionfa in Coppa Campioni in una finale che i tifosi della Juventus di vecchia data faticano ancora a oggi a digerire. La Spagna supera l’Inghilterra per la seconda piazza, mentre in un rimescolamento totale delle posizioni al quarto posto spunta a sorpresa la Jugoslavia. Male l’Unione Sovietica che precipita al dodicesimo posto. Risultato che permette a noi italiani di risalire all’undicesima piazza, appena dietro ad un’altra nazione in crisi momentanea: l’Olanda. Zitta zitta si mette in mostra anche la Romania che tuttavia per questa stagione si ferma al sedicesimo posto.1983-1984
Anno di massimo splendore per l’Inghilterra che vince a mani basse la classifica stagionale dei coefficienti. Liverpool campione d’Europa ai rigori sulla Roma, Manchester United semifinalista in Coppa Coppe e Tottenham che alza l’Uefa col Nottingham Forrest in semifinale sono la narrazione essenziale dei punti conquistati dagli inventori del calcio in questa classifica. Male, malissimo la Germania Ovest che tuttavia riesce comunque a mantenere il primo posto, ovviamente a discapito degli inglesi, grazie a quanto messo in cascina nelle quattro stagioni precedenti. L’Italiarisorge e finisce quinta, dietro a Spagna e Scozia. I tempi bui sono ormai alle spalle. Per i drammatici avvenimenti che accadranno nella stagione successiva, il numero di squadre qualificate per ogni nazione per la Coppa Uefa 1985/86 verrà cambiato in corsa: le nazioni posizionate dal nono al dodicesimo posto (URSS, Francia, Cecoslovacchia e Olanda) avranno tre squadre anziché due in sostituzione delle quattro inglesi.1984-1985
E’ l’anno della strage dell’Heysel durante la finale di Coppa Campioni. Una tragedia che qua analizzeremo prendendo in esame le sole conseguenze che ha avuto sul ranking. L’Inghilterra viene sospesa dalle competizioni europee per cinque anni. Il ban è esteso per un ulteriore anno al Liverpool. E così la nazione che si sarebbe trovata prima nel Ranking non può più portare per cinque anni squadre nelle coppe. Come fatto a posteriori sul Ranking dell’anno precedente, per sostituire le quattro inglesi nella Coppa Uefa 1986-87 vengono aumentati da due a tre squadre i contingenti delle nazioni dalla nona alla dodicesima. Con l’Inghilterra fuori, noi italiani ci ritroviamo così virtualmente primi, grazie alla Coppa Campioni conquistata dallaJuventus ed alla semifinale raggiunta dall’Inter in Uefa. Anche questa volta la bestia nera dei nerazzurri si chiama Real Madrid che a fine stagione porterà a casa il trofeo. Alle nostre spalle si piazza la Germania Ovest e subito dietro in rimonta troviamo l’Unione Sovietica. La Romania aggancia la quindicesima posizione. 1985-1986 Anno di grazia per il calcio spagnolo che porta in finale una squadra per competizione. Alla fine tuttavia solo il Real Madrid alzerà una coppa, quella Uefa. Ciò è sufficiente a catapultare gli spagnoli al quinto posto. Davanti resistono infattiItalia, Germania Ovest, Unione Sovietica, e Belgio. La Coppa Campioni vede la Steaua Bucarest trionfare ai rigori sul Barcellona, mentre in Coppa delle Coppe è la Dinamo Kiev a regolare l’Atletico Madrid per portare a casa la terza coppa europea del calcio targato CCCP. Nelle retrovie si segnala invece la grande annata della Finlandia che raggiunge la ventitreesima posizione grazie al Kuusysi Lahti, giunto a sorpresa ai quarti di coppa Campioni e sbattuto fuori per un solo gol complessivo dai futuri campioni della Steaua. L’Inghilterra scende in sesta posizione e le sue tre squadre verranno sostituite nella Coppa Uefa 1987-88 da una squadra in più per le nazioni dal nono all’undicesimo posto.1986-1987
L’Italia mantiene saldamente il primo posto. Dietro di lei si posiziona l’Unione Sovietica che riesce a superare la Germania Ovest. Il Porto vince la coppa Campioni grazie a Rabah Madjer ed il suo ormai immortale tacco d’Allah e dopo anni d’oblio il Portogallo torna in alto, occupando la sesta piazza. Risale anche l’Austria con il settimo posto mentre si fa drammatica la situazione dell’Olanda che precipita in quindicesima posizione nonostante la vittoria della Coppa Coppe per mano dell’Ajax. Gli arancioni pagano infatti i precedenti quattro anni disastrosi. Undicesimo posto per la Svezia mentre l’Inghilterra, fuori dall’Europa già da due stagioni, sarebbe ancora nona e avrebbe diritto a due squadre per la Coppa Uefa 1988-89, sostituite da un terzo team della decima e dell’undicesima del Ranking.1987-1988
L’Italia è sempre al top ma perde leggermente terreno su tutte le principali inseguitrici. La classifica a coefficienti annuali è portata a casa dalla Spagna che ha nell’Espanyol la sua principale protagonista.
I ragazzi guidati da Javier Clemente, buttano fuori in coppa Uefa prima il Milan di Arrigo Sacchi e poi l’Inter di Giovanni Trapattoni. Il loro cammino si interromperà soltanto in finale con il Bayer Leverkusen che uscirà vincitore dalla lotteria dei rigori. Da segnalare anche la vittoria della Coppa Coppe da parte del Malines, squadra allenata dall’Olandese Aad De Mos e che verrà ricordata come una degli undici più tattici degli anni ’80.
1988-1989
Annata splendente per il calcio italiano che vince la Coppa Campioni col Milan e la Coppa Uefa col Napoli che ha in Diego Armando Maradona il suo profeta e la sua luce. La Sampdoria in Coppa Coppe si ferma “soltanto” in finale, venendo battuta dal Barcellona. Purtroppo non sarà l’ultima volta. Il calcio turco si mette in mostra col Galatasaray che inaspettatamente raggiunge la semifinale di Coppa Campioni e chiude il ranking al ventiquattresimo posto. La Romania a suon di finali si porta in ottava posizione. Più su, dietro di noi, la Germania Ovest e la Spagna reclamano nell’ordine il ruolo di nazione leader del calcio europeo…
1989-1990
L’Italia vince ancora la classifica annuale, ma nel ranking quinquennale viene scavalcata dalla Germania Ovest. La costanza nell’arco dei cinque anni premia i tedeschi nonostante l’Italia trionfi in tutte e tre le coppe: Il Milan bissa il successo in Coppa Campioni, la Sampdoria questa volta non fallisce l’appuntamento con la storia e porta a casa la Coppa Coppe, mentre l’Uefa vede addirittura la Juventus prevalere sulla Fiorentina. Peccato. Dietro continua ad incalzare la Spagna a meno di un punto da noi, mentre la Francia risale sino al sesto posto dopo oltre un decennio di buio. Gli anni ottanta si concludono con due voglie infinite: la prima, quella dei tifosi, è quella di vedere quante più partite possibili in un misto irrefrenabile di ingordigia e passione, la seconda quella dei presidenti dei maggiori club europei, è quella di sfruttare questa fame di calcio per farne quanti più soldi possibili. Si inizia a parlare di inutili trasferte in posti sconosciuti e cresce la voglia di affrontare sempre e solamente le squadre più forti ed affascinanti del continente. Ad un tratto si inizia a parlare di Superlega Europea. Uno spauracchio da cui l’Uefa uscirà concedendo mano a mano sempre più modifiche alle formule originariamente concepite per le proprie coppe. Metamorfosi che avranno continue evoluzioni e seguito negli anni novanta. Come tutto ciò ha influito sul ranking e sul suo funzionamento? Scopritelo nel prossimo numero della Storia del Ranking Uefa.Email Antonio Bomba: [email protected]
Facebook Antonio Bomba: www.facebook.com/antonio.bomba.3 Il post è apparso originariamente sul Blog "Calcio e altri elementi" di Marco De Santis