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La storia violata

Creato il 02 maggio 2011 da Verymuch

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Scritto da Valerio Rizzo   

Lunedì 02 Maggio 2011 10:53


La storia violata

Vorrei iniziare questa nuova avventura con un mio pezzo di 5 anni fa. Questo articolo ebbe un forte successo e fu ripreso da moltissimi siti e blog sul web e fu pubblicato su un periodico cartaceo salentino. Era un pomeriggio d’autunno, e con tanta rabbia e di getto scrissi la storia di un Lager sconosciuto che rappresenta l’emblema di un periodo storico volutamente sottaciuto. Vi narrerò del Lager di Fenestrelle dove ancor oggi migliaia di morti chiedono giustizia e riconoscimento storico.

Introduzione

Gli storici continuano a voler ignorare una storia piena di dolore, disperazione e di morte che da quasi 150 anni aspetta di essere scritta sui testi scolastici. L’esempio più emblematico di questa continua censura storica è il Lager di Finestrelle. Ma facciamo un piccolo passo indietro, cosa ha comportato l’Unità d’Italia? Le cifre ufficiali, anche se molto sotto-valutate, sono terrificanti: 5212 condanne a morte, 6564 arresti, 54 paesi rasi al suolo, 1 milione di morti. Una vera e propria repressione consumata all’indomani dell’Unità d’Italia dai Savoia e forse la si può definire come la prima pulizia etnica dell’epoca moderna, operata sulle popolazioni meridionali, dettata dalla Legge Pica, promulgata dal governo Minghetti. Se queste argomentazioni ci indignano, niente può farci venire il ribrezzo più delle vicende che hanno coinvolto il forte di Fenestrelle dal 1860 al 1870. In quel periodo si concretizzò il primo campo di sterminio della storia moderna, in esso trovarono la morte più di 8.000 soldati del Regno delle Due Sicilie, ai quali va aggiunto un numero imprecisato di letterati, preti, briganti e miseri contadini.
Ma tutto ciò continua ad essere ignorato dalle menti illustri della storiografia “ufficiale” italiana e dai letterati; addirittura sul sito dell’Amministrazione Provinciale la fortezza viene presentata come “Monumento simbolo della Provincia di Torino “ (con tanto di foto in notturna per decantarne implicitamente la bellezza), mentre sul sito ufficiale del Forte, si invita alla devoluzione del 5 per mille! Sempre sul sito De Amicis scrive: “Uno dei più straordinari edifizi che possa aver mai immaginato un pittore di paesaggi fantastici: una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offriva non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un’invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli. Una cosa strana, grande, bella davvero.
Era la fortezza di Finestrelle”. Si chiude con “Guardiano immobile e supremo della nostra indipendenza e del nostro onore”. E’ la pura esaltazione dell’ inferno! Ora immaginate se invece di Fenestrelle si parlasse di Auschwitz , e con in mente il nome del famoso lager nazista rileggete le parole di De Amicis appena sopra riportate!! Noi popolo meridionale abbiamo l’obbligo morale di dire tutte le verità sulla cieca e razzista politica di aggressione che i Savoia e i Piemontesi hanno fatto nelle nostre meravigliose regioni! Di seguito riporterà la vera storia, quella che non troverete mai nei testi scolastici dei vostri figli, leggetela con attenzione e con una lacrima nel cuore, come quella che avevo io mentre la trascrivevo.
Fenestrelle, storia di un lager sconosciuto
"Ognuno vale non in quanto è, ma in quanto produce". E’ l’iscrizione che un visitatore legge oggi su un muro, entrando a Fenestrelle, fortezza ubicata sulle montagne piemontesi dove, dal 1860 al 1870, furono deportati i migliaia di meridionali che si opposero all’unità d’Italia e alla colonizzazione piemontese. Gli internati erano soprattutto poveri contadini ed ex soldati borbonici, gli stessi che sarebbero morti di stenti e vessazioni perpetrati da chi si reputava un liberatore! Un insieme di forti protetti da altissimi bastioni ed uniti da una scala di 4000 gradini scavata nella roccia: ecco cos’era a quel tempo Fenestrelle, una gigantesca cortina fortificata resa ancor più spettrale dalla naturale asperità di quei luoghi e dalla rigidità del clima. Assassini, sacerdoti, giovani, vecchi, miseri popolani e uomini di cultura privi di luce e coperte, senza neanche un pagliericcio lottavano tra la vita e la morte in condizioni disumane; perfino i vetri e gli infissi venivano smontati per rieducare con il freddo i segregati.
Laceri e poco nutriti passavano le giornate standosene appoggiati ai muraglioni nel tentativo disperato di catturare i timidi raggi di sole invernali, e chissà che in quei momenti non ricordassero con nostalgia il calore di climi più mediterranei. Pochissimi riuscirono a sopravvivere: le aspettative di vita in quelle condizioni non superavano i tre mesi e spesso i carcerati venivano uccisi anche solo per aver proferito ingiurie contro i Savoia. Nessuna spiegazione logica dunque alla base della loro misera prigionia, molti non erano nemmeno registrati, da qui la difficoltà di conoscere oggi il numero preciso dei morti, processati e non. E proprio a Fenestrelle furono imprigionati la maggior parte di quei soldati che, subito dopo la resa di Gaeta nel 1861, avrebbero dovuto trovare la libertà. Dopo sei mesi di eroica resistenza dovettero, invece, subire un trattamento infame: disarmati, derubati di tutto e vigliaccamente insultati dalle truppe piemontesi, morirono di stenti.
Poi, il 22 agosto del 1861 arriva il tentativo di rivolta: uno sforzo inutile, sventato per tempo dai piemontesi e che ebbe come risultato l’inasprimento delle pene tra cui la costrizione di portare al piede palle da 16 chili, ceppi e catene. L’unica liberazione possibile era dunque la morte, delle più atroci: i corpi venivano sciolti nella calce viva, collocata in una grande vasca nel retro della chiesa all’ingresso del Forte. Una morte senza onore, senza tombe, senza lapidi e senza ricordo, affinché non restassero tracce dei misfatti compiuti.

Bibliografia

Fulvio Izzo, "I Lager dei Savoia" (1999), Ed. Controcorrente

Di Fiore Gigi, "Controstoria dell’Unit? d’Italia. Fatti e misfatti del Risorgimento", Ed. Rizzoli

Del Boca Lorenzo, "Indietro Savoia! Storia controcorrente del Risorgimento italiano", Ed. Piemme (collana Piemme pocket)

Del Boca Lorenzo, "Maledetti Savoia", Ed. Piemme (collana Piemme pocket)

La Storia Proibita - Quando i Piemontesi invasero il Sud - Autori Vari, Edizioni Controcorrente, Napoli 2001La conquista del Sud, Carlo Alianello, Rusconi Editore

I Savoia e il massacro del Sud, Antonio Ciano, Grandmel?

I panni sporchi dei Mille, Angela Pellicciari:(Liberal Edizioni)

Terroni, Pino Aprile, Ed. Piemme

Il fuoco del Sud, Lino Patrono, ed. Rubbettino

Articoli di giornale

*Francesco Faranda, Archivio storico del Corriere Della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/1998/maggio/24/libro_nero_dei_Savoia_co_0_9805246494.shtml
* Paolo Mieli, ex direttore del Corriere Della Sera, parla del lager di Fenestrelle
http://archiviostorico.corriere.it/2004/ottobre/11/Quei_borbonici_rinchiusi_torturati_Fenestrelle_co_9_041011073.shtml
* Massimo Novelli, giornalista di Repubblica
http://www.sissco.it/index.php?id=1291&tx_wfqbe_pi1%5Bidrassegna%5D=8783
* Amelia Crisantino, archivio di La Repubblica
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/18/la-prigione-che-racconta-le-ombre-del.html
*Marisa Ingrosso, La Gazzetta del Mezzogiorno
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=273&IDNotizia=275665&selectedhtml&save=1
*Raphael Zanotti, La Stampa
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200910articoli/48152girata.asp
*Paolo Granzotto, Il Giornale http://www.ilgiornale.it/parola_lettori/i_lager_sabaudi_lato_oscuro_risorgimento/05-10-2009/articolo-id=388341-page=0-comments=1
*Terni Magazine
http://www.ternimagazine.it/7055/cronache/grandi-notizie/il-volto-nascosto-della-storia-ditalia-austhwitz-macche-soldati-meridionali-deportati-e-sterminati-nella-fortezza-di-fenestrelle-in-piemonte.html


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COMMENTI (1)

Da OK MORANDO SERGIO Crocefieschi Genova Malpotremo Lesegno Italia Argentina San Morando
Inviato il 19 aprile a 11:31
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LAGER delle FENESTRELLE Piemonte Italia..Quanto i savoia con i "re" hanno fatto soffrire al sud Italia è poco conosciuto e divulgato..nello stesso Piemonte odierno..come ancora oggi è ancora poco conosciuto certi altri raccapricciati fatti avvenuti nel nord Italia subiti dai nostri bisnonni..a Genova sempre da parte dei sabaudi della real casa piemontese..che poi hanno portato a MILIONI di morti nella Prima Guerra Mondiale "mandando" a morire interi plotoni con la baionetta contro le mitragliatrici.."forse" per decimare certi soldati ancora contrari ad i regnanti..senza contare le fucilazioni di bandiera Italica sabauda..comunque non ancora contenti i savoia hanno fatto altrettanto fatto subire nella Seconda Guerra Mondiale coinvolgendo questa volta anche i civili e i bombardamenti delle città.." MA " poco prima della Grande Guerra come per gli scabrosi fatti accaduti alla fortezza lager delle Fenestrelle c'è anche e MAI da dimenticare l'uccisione di BAMBINI DONNE con SACCHEGGI STUPRI FUCILAZIONI SOMMARIE RAPINE VIOLAZIONI di CHIESE BOMBARDAMENTI di CASE e OSPEDALE..fatte dalle TRUPPE BERSAGLIERI PIEMONTESI di LA MARMORA su GENOVA, fatta sui CIVILI GENOVESI perché contrari ad i savoia con riunioni di farmacia pacifiche ma contrarie al re preferendo partecipare per la Repubblica..mai dimenticarsi di questi gravi fatti fatti subire alla Popolazione Genovese dai soldati bersaglieri sabaudi nel 1849 (documentazione moti, sacco di Genova e di tali uccisioni sui civili bombardamenti fatti dai bersaglieri sabaudi su Genova sono presso l'Archivio di Stato di Biella ) che una targa alla memoria a Genova ricorda e posta dal Comune di Genova nel 2008 a fronte alla statua del" re vittorio emanuele secondo" in Piazza Corvetto a Genova che cita: NELL'APRILE 1849 LE TRUPPE DEL RE DI SARDEGNA VITTORIO EMANUELE II AL COMANDO DEL GENERALE ALFONSO LA MARMORA SOTTOPOSERO L'INERME POPOLAZIONE GENOVESE A SACCHEGGI BOMBARDAMENTI e CRUDELI VIOLENZE PROVOCANDO LA MORTE DI MOLTI PACIFICI CITTADINI AGGIUNGENDO COSì ALLA FORZATA ANNESSIONE DELLA REPUBBLICA DI GENOVA AL REGNO DI SARDEGNA DEL 1814 UN ULTERIORE MOTIVO DI BIASIMO AFFINCHè CIò CHE è STATO TROPPO A LUNGO RIMOSSO NON VENGA PIù DIMENTICATO " IL COMUNE DI GENOVA POSE " Morando