Da qualche giorno leggo John Fante, il suo “La strada per Los Angeles”.
Lo trovo eccessivo. Voglio dire: se lo leggo con occhi americani, ne ricavo l’immagine stereotipata del “solito” italiano sbruffone, spaccone, sopra le righe a tutti i costi. E questo non mi piace.
Qualcuno potrebbe chiedere: “Sei americano?”. No: però non riesco ad appassionarmi ad Arturo Bandini che spara ai granchi, fa a pezzi le riviste nella vasca da bagno, eccetera eccetera. È proprio lui che non amo. Se fosse meno caricatura e più persona, lo troverei ottimo. Per fortuna Fante sapeva il fatto suo, e con questo libro ha dipinto un quadro dell’America di quegli anni, energico e maledettamente convincente.
Ma Bandini…