di Piero Tieni
La prima volta che ascoltai quella robaccia sui romani ero in seconda elementare e già allora non mi fece ridere perché pensai che una cazzata del genere poteva provocare ilarità al massimo in un bambino di 5 anni, ed io ne avevo già 7 perbacco! Poi ieri ho visto Renzo il Trota sbellicarsi dalle risate insieme al padre ed ho capito tutto. Eppure i legaioli qualche problema irrisolto con la razza suina devono pur averlo. Sembra una fissazione la loro: Borghezio che voleva pascolare un maiale in un luogo dove sarebbe sorta una moschea, Calderoli che definì la sua legge elettorale una porcata, il sindaco di Adro che vuole un menù bimbi col porcellino obbligatorio per tutti. Si dice del maiale che goda a rotolarsi nei suoi stessi escrementi, può darsi che si riconoscano nel suo modo di fare. Solo che la politica dovrebbe (dovrebbe!) essere una cosa seria e le parole pesare come pietre. Dicono alcuni che Bossi faccia così per tirare la corda fino a spezzarla ed andare alle elezioni dato che sarebbe l’unico a giovarsene. Dicono questi che si senta già in campagna elettorale e faccia così per galvanizzare il suo popolo. Ma ammesso che sia vero, che popolo è mai quello che per essere ringalluzzito ha bisogno che si dia del porco ad altri? Che popolo è quello che si eccita a vedere il proprio capo spernacchiare ed insultare i propri concittadini? Ma l’anziano capo tribù degli uomini verdi forse non ha tutte le colpe. Tutto sommato lui è un poveruomo di 70 anni, da almeno 30 alla guida del suo partito (alla faccia del ricambio generazionale!), gravemente colpito da un ictus che ne ha tecnicamente inibito alcune funzioni del sistema nervoso e celebrale. Purtroppo la malattia colpisce in molti, è toccato anche a lui e a vederlo fa davvero compassione. Il problema però è che questo signore sia Ministro della Repubblica (e già!), lautamente stipendiato (anche dai porci…), guidi un dicastero con alle dipendenze uffici vari ed impiegati che da lui prendono ordini (e già!) e che da questo signore dipendano le sorti del governo di questo paese (e già!). Come disse il compianto Petrolini a chi in teatro fischiò i suo spettacolo “Io nun ce l'ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t'hanno buttato de sotto”. Quando la Suburra legaiola sceglierà la Civiltà e butterà de sotto i suoi tristi condottieri?Magazine Società
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