comprati legalmente, tramite finanziamenti alle manifestazioni, agli eventi, al teatro, alla cultura. Senza la Tamoil cremona avrebbe dovuto compiere delle scelte, il comune e l’amministrazione provinciale nei decenni, avrebbero dovuto svolgere il loro ruolo super partes, anzi di controllore e garante dei cittadini per la salute e la sicurezza: è il compito del sindaco. Oreste Perri doveva controllare e tutelare i cremonesi, come tanti altri sindaci (tutti, per tanti anni) che ovviamente non hanno fatto nulla. ci sarebbero stati meno finanziamenti facili, più controlli ambientali (era una raffineria di petrolio!!!) ma il comune e l’amministrazione provinciale ora potrebbero presentarsi a testa alta.
Nessuna istituzione cremonese si è costituita parte civile contro l’ex raffineria che sta affrontando un processo con accuse assai pesanti.
Solo un cittadino, Gino Ruggeri, si è costituito parte civile: se la Tamoil perde, il comune incassa il risarcimento grazie a Gino Ruggeri, se la Tamoil vince è Gino Ruggeri a pagare la Tamoil.
Giuseppe Torchio parla di investimenti enormi promessi dalla Tamoil e mai fatti, Sergio Ravalli che sulla compagnia libica ha scritto un libro, spiega che anche le canottieri vicino alla stessa raffineria hanno ricevuto legali finanziamenti. E lo stesso canoista olimpionico Perri ha visto la Tamoil finanziare la Baldesio e la Bissolati.
Non è corruzione ma sudditanza, sottomissione, incapacità di far politica. Una vergogna.
Tutto legale ma è stata trovata una quantità enorme di petrolio, sottoterra.
Il servizio del Fatto Quotidiano definisce “Ilva di cremona” l’ex raffineria, che tra l’altro come anticipavamo in modo non preciso ma poi chiarito da Michele Scolari (qui), non sta certo aiutando cremona in questa fase.
Guardare il servizio della tv del Fatto quotidiano sarà utile per un prezioso promemoria.
E il senatore Pizzetti (Pd)? Ha difeso tutto questo passato di cui non va orgoglioso nessuno, in nome del male minore. Ma il male minore, gentile senatore, fa parte del male.