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La tecnica degli esuberi ‘a blocchi’ di Almaviva

Creato il 06 marzo 2013 da Cassintegrati @cassintegrati

Pubblichiamo il comunicato dei Cobas Almaviva Contact di Roma (tutti i dettagli sulla vertenza qui). Cinque mesi fa i Cobas lanciavano un allarme: la società avrebbe messo in piedi un’operazione di esuberi ‘a blocchi’, per evitare una protesta unita delle diverse sedi. Il tempo ha dato loro ragione e adesso i dipendenti della sede di Via Lamaro non sono i soli a rischiare il proprio posto di lavoro. 

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“Tutto come previsto. All’indomani dell’esito del referendum di ottobre 2012, passaggio che sancì il rigetto di qualsiasi soluzione intermedia e priva di un serio e chiaro percorso di salvaguardia occupazionale, scrivemmo un comunicato – ’367 NO per la dignità e per arginare l’attacco a blocchi a tutti i lavoratori di Roma’ – che descriveva la strategia che l’azienda stava portando avanti: ‘[...] A questo punto, con la fine della commessa Enasarco e di alcune commesse minori, il quadro sembra chiaro: come fanno numerose aziende, si procede con licenziamenti a blocchi per non creare un fronte di reazione unitario [...]‘

Oggi, più che mai, quell’analisi ridiviene di stretta attualità, alla luce di quanto affermato dall’azienda nella riunione sindacale del 28 febbraio, soprattutto rispetto ai colleghi impegnati su ASL Lanciano, commessa in chiusura a fine marzo, per la quale l’azienda dichiara che, se non ci saranno altre commesse in entrata, verranno richiesti tutti gli istituti (rol, ferie ed ex festività) per i residui 2012 e maturandi 2013. E dopo? Cosa succederà ai colleghi di Enasarco, commessa che vede la stessa scadenza della sopra citata, ma in questo con la partecipazione aziendale ad un minibando di 6 mesi, per il quale l’azienda già preannuncia, visti i costi richiesti, una più che probabile estromissione dalla gara?

In questi mesi, ma non solo, si sta procedendo al ‘raschiamento’ di tutti i diritti dei lavoratori e questa pratica è vista come una soluzione tampone che anche al meno attento dei colleghi farà percepire che, una volta esauriti questi istituti, il numero degli esuberi, già in essere su Roma, è destinato inevitabilmente a crescere.

Sempre in quel comunicato sollecitammo i lavoratori di Casal Boccone e Scalo Prenestino: ‘[...] L’appello che i lavoratori vincitori del referendum rivolgono ai colleghi delle altre sedi è di unirsi e scioperare per difendere realmente il posto di lavoro; meglio farlo adesso che c’è già una forza che è scesa in campo, che aspettare il fatto compiuto. SE CI UNIAMO SAREMO ANCORA PIÙ FORTI E RIUSCIREMO MEGLIO A CONTRASTARE L’AZIENDA! Invitiamo tutti i lavoratori sin da oggi a mobilitarsi e a partecipare, prima che sia troppo tardi [...]‘

Da allora, dopo mesi di iniziative, presidi, denunce ed altro, abbiamo constatato che l’invito non venne recepito e che la questione degli esuberi su Roma si pensava risolta con l’espulsione dei soli lavoratori di via Lamaro.

Abbiamo imparato sulla nostra pelle che se si vuole individuare una soluzione ed uscire da questo vicolo cieco non possiamo abbandonarci alla rassegnazione e delegare ‘nessuno’ alla ricerca di una strada percorribile. Quest’azienda che si forgia sulla prepotenza e sulla vessazione, al fine di evitare l’evoluzione disastrosa del suo disegno, va ‘denunciata’ pubblicamente e il degrado della situazione lavorativa va portato da Casal Boccone ad una piazza mediatica, con la quale la dirigenza dovrà prima o poi fare i conti.

Dobbiamo far leva, anche ed in misura maggiore, sul mutato quadro politico non dimenticandoci del fallimento elettorale della sponda che Tripi [Amministratore Delegato di Almaviva Contact, ndR] e famiglia avrebbero volentieri sfruttato.

Se l’onda ‘nuova’ che è uscita dalle elezioni si rivelerà davvero come tale, allora avremo l’obbligo di aprire canali di dialogo con queste forze, per cercare di trovare un’altra strada utile alla risoluzione positiva della nostra vertenza e di quella di tutti i lavoratori di Roma.

GLI UNICI ATTORI E ARTEFICI DEI PROPRI DESTINI SONO I LAVORATORI, NON RASSEGNAMOCI!”

Venerdi 8 marzo, dalle 10:00 alle 13:00, i Cobas di Almaviva Contact hanno indetto un’assemblea nella sala rossa del municipio: “Invitiamo alla partecipazione tutti i lavoratori, come sempre”.

di Redazione | @cassintegrati

La tecnica degli esuberi ‘a blocchi’ di Almaviva


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