Gianfranco Mazzoni dai microfoni RAI è visibilmente emozionato per questo gran premio, il primo della storia della Formula 1 che si corra in notturna. E per rendere partecipi anche gli spettatori della gioia tecnologica provata, ripete con enfasi che la ditta che ha installato a Marina Bay i riflettori è italiana. Da casa il tutto sembra un po' strano, fuori dal consueto: una pista illuminata a giorno da una quantità enorme di proiettori, percorsa da chilometri di cavi che devono essere poi smantellati perché le strade su cui sfrecceranno i bolidi sono aperte al traffico. A molti viene la curiosità di sapere quanta energia utilizzi questo mega impianto in relazione a misure tangibili quali un passaggio in lavatrice di panni sporchi o una parmigiana di melanzane da infornare. In un sito web viene riportato un dato: fra prove e gara il sistema butterà nell’atmosfera più di 25 tonnellate di anidride carbonica, con buona pace dello sviluppo sostenibile. Ma intanto la luce artificiale permette di partire quando in Europa sono le due del pomeriggio.
Più che un trionfo della tecnologia il Gran Premio di Singapore del 2008 sembra un'ennesima vittoria di Bernie Ecclestone sul senso comune e lo svolgimento della corsa non farà che aumentare lo sconforto tecnologico.
Il giro 15 è il perno attorno al quale tutto ruota. La Renault di Nelsinho Piquet sbatte a muro, Safety Car in pista e pit lane chiusa per alcuni giri. Quell'anno, infatti, per provare a confondere le idee la Federazione ha deciso di mutuare dalle corse americane l'idea che la corsia box non possa essere sempre utilizzata mentre la corsa è neutralizzata. E se sei a corto di benzina, ti freghi! Massa in Canada ha dovuto scontare proprio per questo una penalizzazione. Tra Rosberg che è costretto a entrare lo stesso per rifornire (e a beccarsi il conseguente stop and go) e gli altri che invece aspettano con ansia l'apertura della pit lane in fila indiana dietro la Ferrari di Massa e la McLaren di Hamilton, a guadagnarci davvero è Fernando Alonso che partito dalle retrovie, si è fermato ai box poco prima che Piquet jr. sbattesse e con la benzina caricata può arrivare a fine gara. Potenza dei calcoli al computer: Alonso in un battito di ciglia è diventato il favorito per la vittoria e al fatto che sia il compagno di team di Piquet per ora nessuno ci bada. Anche perché la pit lane si è riaperta, Massa ha rifornito ed è ripartito quando è diventato verde il nuovo tecnologicissimo semaforo che ha la funzione dell'obsoleto uomo col lecca lecca, quella di dare il via libera alla vettura ferma ai box. Peccato che l'operazione di rifornimento non sia ancora terminata. La Ferrari parte con la pompa attaccata, un disastro, gara buttata e testa del mondiale che si allontana. Hamilton, infatti, arriva terzo dietro i due piloti che hanno anticipato il pit stop, Alonso, per strategia, e Rosberg, per necessità.
Una gara vinta al computer, anche se con un po' di fortuna. Il Gran Premio va in archivio lasciando questa impressione dietro di sé. Un anno dopo, però, da fortuna si comincia a pensare a premeditazione. In concomitanza con l'appiedamento di Piquet jr. da parte della Renault a metà stagione cominciano a girare strane voci sul fatto che quell'incidente a Singapore al 15° giro sia stato telecomandato dai box da Flavio Briatore. Nelsinho sbatte, proietta Fernando in testa alla corsa e si guadagna la pagnotta per la stagione 2009. Una tattica probabilmente influenzata da quanto accaduto a Hockenheim, due mesi prima della corsa di Singapore, quando l'entrata della Safety aveva proiettato, questa volta inconsapevolmente, Piquet jr. in testa alla corsa e aveva permesso al figlio di Nelson di arrivare addirittura secondo. La FIA fa un po' di indagini e decide che la frode c'è stata e squalifica a vita Briatore, salvo poi tornare parzialmente sui propri passi in seguito.
Il Gran Premio di Singapore del 2008 e le conseguenze avute sul Mondiale 2008 sono però in archivio. Con buona pace di Massa e dello sconforto tecnologico che avrà certamente provato a leggere i retroscena di quella vittoria Renault.