Nell’articolo “La nuova editoria”, apparso nella pregevole rivista on.line “scrivendovolo” a firma di Daniele Dell’Orco il 13 maggio appena scorso, editoria, anche a Torino, fa rima con telecrazia.
L”articolista, partendo dalla rilevazione di due dati contraddittori (l’aumento del 4% dei visitatori alla Fiera del Libro di Torino e la diminuzione dei lettori) argomenta acutamente come i conti non quadrino. Insomma c’é qualcosa che non convince.
L’arcano, però, é presto svelato dalla presenza di tre divi televisivi (o se non proprio prodotti televisivi, frutti comunque di celebrità e risonanza promosse dal piccolo schermo) che presentano le loro ultime fatiche letterarie.
La gente, infatti, non legge. Ma se a scrivere sono i divi promossi dal piccolo schermo, allora i lettori si moltiplicano d’incanto.
Noi poeti e scrittori aderenti al Manifesto di Napoli abbiamo denunciato da parecchio lo stato di abbandono in cui versa la poesia e la cultura più in generale. E abbiamo stigmatizzato proprio il ruolo deleterio ricoperto dalla televisionne, denunciando l’occupazione delle televisioni da parte di una ristretta cerchia di pseudo-intellettuali, promossi nell’etere (e confermati nel digitale) dalla partitocrazia parastatale (Reti Rai) e da potentati economici concentrati sul profitto, dimentichi di ogni forma di cultura (Reti Mediaset).
Ripropongo quindi il tema: ma chi ha deciso che la TV debba essere ostaggio di giornalisti e intellettuali promossi da uno Stato partitocratico e corrotto? E chi ha permesso che le tre emittenti televisive, maggiori concorrenti di quelle statali, andassero in mano ad una unica società che le gestisce per incassare profitti, appiattendo gli spettatori su livelli semidemenziali di sottocultura metropolitana?
E attendo ancora una risposta al mio quesito: ma dove sta scritto che una, almeno una, emittente televisiva nazionale, non possa essere gestita a beneficio di poeti e scrittori, se non addirittura autogestita da poeti e scrittori?
Per saperne di più
http://www.scrivendovolo.it/web/2012/05/13/la-nuova-editoria-e-le-regole-dello-show-di-daniele-dellorco/