Magazine Politica

La teoria del CompLoach

Creato il 23 novembre 2012 da Albertocapece

La teoria del CompLoachMassimo Pizzoglio per il Simplicimus

Lo so, sono un inguaribile complottista, ma è più forte di me: ho una fortissima intolleranza  alle coincidenze.
E forse, scopro dai giornali, non è neppure colpa del tutto mia: alcuni farmaci per la cura del Parkinson indurrebbero ludopatie devastanti (per i patrimoni), ma nel mio caso, non avendo ancora il Parkinson, potrebbero essere le medicine che prendo per la gastrite… (ne parlerò con Guariniello).

Ma a me, ‘sta storia del Gran Rifiuto di Loach, pur concordando in gran parte con l’analisi dei personaggi fatta dal Simplicissimus, non quadra del tutto.

Non riesco a credere che le organizzazioni del festival di Cannes o di Venezia, da cui il Nostro ha ritirato regolarmente i premi assegnatigli, fossero esenti dall’utilizzo di cooperative in appalto, che gli addetti agli allestimenti fossero degli esempi di entusiastica applicazione di modelli idilliaci di organizzazione del lavoro (vorrei ricordare che gli scioperi, sacrosanti, del personale tecnico dello spettacolo in Francia misero in crisi festival prestigiosi come quello di Avignone e fecero saltare tutti i programmi per alcune estati in tutto il paese).
E mi fa altrettanto strano che il sindacato che ha inviato le lettere a lui e a Scola sia stato il primo a pensare di farlo (forse, aiutato dalla sigla tecnologica Usb, ha canali preferenziali nelle e-mail), quando io che sono l’ultimo degli stupidi e che mi occupo di tutt’altro ricevo quasi quotidianamente segnalazioni di situazioni più o meno gravi in offesa alla dignità umana.

Le coincidenze che mi fanno venire l’orticaria cominciano con gli attriti tra Amelio e Müller sulle date dei festival di Torino e di Roma, su cui sembrava essersi trovata una quadra, all’ultimo smentita dall’italo-svizzero.

E prima ancora dalla defenestrazione di Müller dalla mostra del cinema di Venezia e al subentro dell’altro “torinese” Barbera, direttore dell’incriminato museo della Mole Antonelliana.
In ultimo il flop abbastanza clamoroso del festival di Roma nella prima gestione mülleriana, da lui attribuito alla crisi e al periodo storico.

Invece, tomo tomo cacchio cacchio, il Torino Film Festival arrivava alla trentesima edizione con un budget di un sesto rispetto al cugino romano, ma con un programma solido e alcuni atout interessanti che ben facevano sperare (e ancor lo fanno)

E qui è partito il siluro!
E, come in Operazione Sottoveste (per restare in tema cinematografico) ha affondato un camion…

A dire il vero un prodromo velenoso c’era stato, con una fuga di notizie sulla probabile sostituzione di Amelio da parte di Salvatores per la prossima stagione del festival.

Fastidiosa, non tanto per la sostanza, ma per i modi e la tempistica, giusto prima della presentazione del programma.
Anche l’annaspare balbettante degli assessori coinvolti non ha aiutato il cordiale svolgimento dei lavori, ma l’oliata macchina organizzativa ha risolto anche quella scivolata d’ala.

E adesso questa.

Già, adesso.
Altra coincidenza bizzarra: il carteggio tra “tutto il mondo” e Ken il rosso è iniziato ad agosto, ci sono state telefonate, incontri, una cena chiarificatrice e in tutti questi quasi quattro mesi, Lui si decide all’ultimo e dichiara di non partecipare giusto alla vigilia dell’inaugurazione?

(Tra l’altro, a leggere della quantità di mail, missive, scambi di documenti, telefonate, coinvolgimenti di terzi, quarti e quinti, stupisce che Loach sia riuscito anche a mangiare e dormire in questi mesi, seppur supportato da uno staff che speriamo tutto assunto a tempo indeterminato con contratti “svedesi” e coccole di tanto in tanto)

Mah, è davvero tutto molto strano, ma, si sa, il mondo degli artisti è fatto così…
E tanto in Italia ci sarà il solito tifo da stadio tra Loacher e Scolari con conseguente scollegamento del cervello.

Stasera inizia il Tff e molti torinesi (e non) si augurano che, invece, funzioni, perché nella città della sFiat di Marketing la conversione verso le attività culturali procede con fatica, ma procede e delle beghe e gelosie tra comari di Windsor e Parioli ne farebbe volentieri a meno.
Speriamo che la querelle si sia conclusa (quella festivaliera ovviamente perché quella occupazionale deve continuare eccome) e non ci siano colpi di coda.

In (bagna) cauda venenum.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :