In un momento difficile come questo, con il dissesto post sismico in Emilia, il lutto di Brindisi e i vent’anni dalla strage di Capaci che ricorrono proprio oggi, mi rendo conto che la lettura non è tra le priorità di nessuno.. eppure, io credo che leggere faccia bene, comunque, anche nei momenti peggiori, perché tiene lontana la paura e allarga la mente a regioni nuove e spazi inesplorati, per cui, con l’affetto e il rispetto che meritano tutte le persone che hanno perso in questi giorni, come vent’anni fa, i loro cari, un libro che mi è piaciuto, lo consiglio a tutti i lettori di gialli, e a tutti coloro che hanno voglia di staccare la testa per qualche ora, anche solo per affrontare con più forza una altro giorno..
Fatte le giuste e debite premesse, vi chiedo, “Conoscete Frédéric H. Fajardie? No?!” Perfetto, è la vostra occasione inattesa di stupirvi di fronte ad un grande scrittore di gialli.. Un po’ come trovare una caletta isolata per un amante del mare, un tesoro così prezioso che hai subito voglia di raccontarlo a qualcuno che condivide i tuoi gusti..
E poi, va detto, La teoria dell’1% è un titolo che ispira una curiosità immediata..
“L’aveva presa in considerazione, la possibilità di una parte di imprevisto.
L’aveva anche calcolata.
La chiamava la teoria dell’1%. Quell’1% che può mandare tutto all’aria.”
Tutto comincia in un riarso angolo di Normandia in un giorno di settembre del 1979.. o meglio, il libro comincia da lì, perché è evidente che in ogni storia deve cominciare da qualche parte, anche se inevitabilmente esiste un prima esattamente come ci sarà per forza un dopo..
Noi non sappiamo che cosa ci aspetta, ma dalle prime due righe in avanti abbiamo una voglia feroce di scoprirlo e tutto ciò che ci circonda sparisce in una lontana dimensione del presente, per rendere più efficace la visione di quell’angolo di Normandia secco e polveroso, in cui un soldato in uniforme tedesca, fantasma di un passato lontano trent’anni e passa, risale un sentiero che conduce alla casa di un uomo.. tale Olivier Laurat..
Quello che accadrà in seguito lo lascio scoprire a coloro che avranno voglia di leggere il libro, che merita, naturalmente.. e anche questa volta devo dire un grazie, perché è anche questa volta merito di Paola, se ho potuto leggere e quindi consigliare non solo questo libro, ma anche quest’autore..
Frédéric H. Fajardie, classe 1947, appartiene alla generazione letteraria di Manchette, ovvero è tra coloro che intorno agli anni settanta hanno inventato il Neo-Polar, quell’incredibile strumento di critica sociale mascherato da romanzo giallo..
La teoria dell’1%, libro splendidamente tradotto da Giovanni Zucca, ha tra i suoi protagonisti il commissario Padovani.. poliziotto che approccia il crimine con una logica e una morale tutta sua..
“Una morale contorta, bizzarra, piena di buchi, di bernoccoli, di sfregi. Una morale antiquata, scandalosa agli occhi dei contribuenti.
Una morale che mi porta ad ammirare, in silenzio, quelli che tengono la bocca chiusa. Quelli che pagano con quindici anni di carcere il semplice fatto di non aver venduto i complici, di non aver svenduto il senso della propria vita.
Una morale che mi rende simpatici i ladri che fregano i ricchi, gli scassinatori con il sorriso sulle labbra, i topi d’appartamento che a furia di arrampicarsi si sorbiscono ogni anno l’equivalente dell’Everest.”
Di fronte ad una così palese ammissione di stima, ci si aspetterebbe che Padovani nutrisse per il suo assassino misterioso un rispetto assoluto..
“.. L’assassino solitario mi sembrava un pezzo di merda per un motivo molto semplice: dato che colpiva soprattutto di notte, il risultato erano dei risvegli faticosi.”
Ma come vedete, a volte le cose sono parecchio diverse da come potremmo aspettarcele o anche solo immaginarle.. Il racconto è affascinante, ma anche dura e il lieto fine non è esattamente dietro l’angolo.. La storia di Francia e d’Europa chiazza il racconto di macchie scure, di ombre e ci porta a scoprire (a me almeno) qualcosa di più sulla campagna di Normandia..
Per di più secondo Padovani la sua indagine altro non è che..
“L’anti-routine. L’anti-ufficiale. L’indagine in famiglia. Il sogno di tutti gli sbirri prigionieri dell’inquinamento, della paranoia e del marciume delle città in periodo di crisi.
Le vacanze estive.”
Per cui, buona lettura, in questo maggio troppo invernale e carico di difficoltà!
La teoria dell’1%
Frédéric H. Fajardie – Traduzione Giovanni Zucca
Aìsara 2011
pag. 144 – 16,00 €
Link utili: fajardie.free.fr (in lingua francese), www.europolar.eu (contiene un’intervista lunga e dettagliata all’autore – da non perdere), Aìsara, CriticaLettararia.org, Wikipedia (in lingua francese).