All’età di 67 anni, Valerio Negrini entra a far parte di un giro della morte che non risparmia: sono, infatti, tre i lutti della musica italiana nel 2013. Recenti le morti di Enzo Jannacci il 29 marzo e di Franco Califano il 30 marzo.
Valeio Negrini nasce a Bologna il 4 maggio 1946, figlio di un commerciante di salumi e di una casalinga. Aveva tre figlie: Alice (1979), Linda (1990) e Ginevra (2006).
Si dedicò dapprima alla batteria per poi, nel 1971, abbandonare le bacchette per dedicarsi soltanto alla stesura dei testi della maggior parte delle canzoni del gruppo italiano I Pooh, da “Piccola Katy” a “Uomini Soli” passando per “Tanta voglia di lei” e “Dammi solo un minuto“.
Di curioso è che fu nominato il Quinto Pooh sino al 2009, anno in cui uscì la sua biografia e nella quale si respingeva l’appellativo.
Ed è morto, all’ospedale Santa Chiara di Trento, in seguito ad un infarto, come riporta il comunicato stampa. La band italiana è turbata dalla notizia.
Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian:
“È troppo difficile, in un momento come questo, riuscire a racchiudere in poche parole la nostra sofferenza, possiamo soltanto dire che la nostra strada è stata sempre tracciata dalla sua poesia”
Stefano d’Orazio, ex batterista del gruppo:
“Non ci sono parole per descrivere un dolore così grande ed improvviso, è una parte della mia vita che se ne va e già sento un vuoto incolmabile, buon viaggio amico mio”
Valerio Negrini muore nel tardo pomeriggio del 3 gennaio 2013. La sera del giorno successivo viene riproposto su Raidue uno speciale della storia dei Pooh, con alcune aggiunte dedicate a Valerio.
In questo momento di lutto della musica italiana, Oubliette Magazine omaggia Valerio Negrini.
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo. …
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