Per studiare le numerose popolazioni del Sahara ho voluto approfondire il tema al di là delle notizie ricorrenti e consuete che appiattiscono lo scibile della conoscenza a livello di “news” televisive.
Ho scoperto così che oltre ai fieri e abili cammellieri Tuareg, nel grande deserto nordafricano vivono anche i Teda; anche le tribù Teda sono Berbere, ma sono più sedentarie dei più famosi Tuareg.
Ci sono poi i Mauri, chiamati anche Reguibat ovvero “popolo dei dromedari”. Sono anche essi Berberi e posseggono la maggior parte delle oasi occidentali.
Ci sono poi i Chaamba e gli Haratin. I primi son di razza araba e abitano nel Sahara nordoccidentale e centrale, mentre i secondi sono discendenti degli schiavi Negri e lavorano alle dipendenze dei ricchi proprietari delle acque e delle palme da dattero.
I Mozabiti sono Berberi sedentari che abitano nel Sahara settentrionale, laddove scorre, a periodi, il fiume Mzab.
Essi sono appartenenti alla setta islamica, rigidamente otodossa, degli Ibaditi.
Gli Ibaditi fanno parte, da un punto di vista religioso, al Kharigismo. Questa corrente religiosa dell’Islam, che conta circa un milione e mezzo di fedeli aderenti, seppure non tanto numerosa, è importante perchè costituisce una terza via all’Islam, alternativa ai Sunniti e ai Sciiti.
I Kharigisti sono concentrati soprattutto nell’Oman meridionale.
I Mozabiti in particolare vivono però, come dicevamo, nel Sahara.
E’ buffo raccontare che in passato le donne di questa tribù non potevano assolutamente uscire dalla loro capanna, se non per andare a visitare la tomba di un familiare defunto.
Si racconta che una volta, un uomo Mozabita che aveva osato rompere con la tradizione e si era portato la mogli in viaggio era riammesso nella sua comunità dopo varie penalizzazioni che avevano comportato perfino una salatissima ammenda. E quando gli uomini erano lontani, a volte anche per anni, all’ingresso della capanna venivano appesi i pantaloni del marito. Non era raro che le donne mettessero alla luce dei figli in assenza del marito. I figli nati dopo i nove mesi dalla partenza, venivano definiti “figli dei pantaloni”. Pare che fossero numerosi.
Insomma, studiando e approfondendo gli argomenti, ti accorgi sempre più di quanto siano superficiali le informazioni televisive, mentre la rete ti consente di scoprire le realtà nascoste dietro la frenesia di una informazione di massa troppo distratta e superficiale.