Sei coltellate e un ciuffo d’erba nella mano. I giornali di lunedì raccontano tristi dettagli su Yara, la ragazzina di Brembate scomparsa tre mesi fa. Dai primi esami sul corpo emerge che ha lottato contro il suo assassino. Non meno allarmante la situazione in Libia dove si forma un Consiglio nazionale che governi le zone liberate. In casa invece domina la sanità. Mentre la giunta per le autorizzazioni a procedere deve decidere per Alberto Tedesco, senatore ed ex assessore di cui il gip De Benedictis ha chiesto l’arresto, Massimo D’Alema smentisce Gianpy Tarantini: Con lui nessun rapporto. Come se non dovessimo sopportare abbastanza gente che nega rapporti in questo periodo. Per Gheddafi arriva l’ultimo avviso: in esilio. Ma il rais non si scompone e garantisce: il popolo mi ama. La notizia più curiosa riguarda però il premier che contesta lo staff del Quirinale “troppo puntiglioso”. A dire di Berlusconi, Napolitano interviene troppo e troppo a lungo sulle leggi che non condivide… E poi l’opposizione si oppone (?) e la Consulta gli boccia le leggi. “Ci vuole una riforma della Costituzione”. La Carta, se non la conosci la eviti. Una lezione arriva invece dalla Germania dove il ministro della Difesa si dimette per una tesi di laurea copiata. Ma le contraddizioni aumentano col Nobel Yunus cacciato dalla sua banca dei poveri e Veronesi che assicura “senza nucleare si muore”. La settimana si chiude con un mandato di cattura per Gheddafi che continua a far stragi in Libia, una donna stuprata in caserma, una bambina messa dal patrigno dentro l’asciugatrice (meno male che la settimana è finita). Dulcis in fundo, il Cavaliere si farà vedere in aula. Il processo si farà, ma Silvio non aver paura…
Alessandra Erriquez