Lars Kepler è lo pseudonimo dei coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril. Vivono a Stoccolma con le loro tre figlie, a pochi metri dalla centrale di polizia. Sono appassionatissimi di cinema e da quando si conoscono guardano almeno un film al giorno. Entrambi sono scrittori, ma nel 2009 hanno deciso di sospendere momentaneamente le loro carriere separate per provare a scrivere un romanzo insieme. Ne è nato il caso editoriale europeo del 2010, L’ipnotista, il romanzo che ha scalzato dalla vetta delle classifiche svedesi la trilogia di Larsson, vendendo oltre 200.000 copie in Italia e balzando in cima alle classifiche di tutti i paesi europei in cui è stato pubblicato.
Sito degli autori: www.larskepler.com/
Serie di Joona Linna:
1. L’ipnotista, 2010
2. L’esecutore, 2011
3. La testimone del fuoco, 2012
Autore: Lars Kepler (Traduttore: C. Giorgetti Cima)
Serie: Serie Joona Linna, vol.3
Edito da: Longanesi (Collana: La Gaja Scienza)
Prezzo: 18.60€
Genere: Thriller
Pagine: 586 p.
Voto:
Trama: Flora ha visto tutto, ma nessuno le crede. La ragazza è morta, qualcuno l’ha uccisa. Aveva solo quattordici anni, si chiamava Miranda ed è stata ritrovata nella sua camera a Birgittagarden, la casa di recupero per ragazze in difficoltà a Sundsvall, a nord di Stoccolma. Le pareti sono schizzate di sangue, le lenzuola ne sono intrise. Nessuna delle altre ragazze sa che cosa sia successo, ma una di loro è fuggita nella notte. Flora non sa chi indagherà sull’omicidio, non sa che l’ispettore Joona Linna sta per ispezionare la peggiore e più indecifrabile scena del crimine della sua carriera, non sa che solo Joona può sperare di scovare qualche indizio. Flora sa soltanto di aver visto la ragazza. Sa di aver visto l’arma del crimine che nessuno riesce a trovare. Sa che cosa è successo. Ma la polizia non le crede, per una semplice ragione. Al momento dell’omicidio, Flora era a centinaia di chilometri di distanza. Eppure Flora è certa di aver ragione. Lei ha visto. Perché lei è una medium.
Recensione
Reading Mind
La testimone del fuoco è il terzo libro scritto a quattro mani dalla coppia composta da Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril.
Il libro vede ancora una volta protagonista il personaggio dell’ispettore Joona Linna. Le vicende, ambientate a Stoccolma, seguono l’ispettore alle prese con un nuovo caso, un duplice omicidio questa volta, che ha avuto luogo in una casa-ritrovo per ragazze con problemi.
Come molti degli scrittori nordici che ho avuto modo di leggere, la scrittura risulta più ‘fredda’ e distaccata, ma non per questo meno coinvolgente. L’ambientazione del reato, una struttura dove ragazze problematiche, alcune anche con problemi psicologici, vengono accolte, è perfetta e fa da cornice all’efferata morte di Miranda e dell’infermiera del posto. Vicky, una paziente, è la principale sospettata, ma a volte le apparenze ingannano.
L’intreccio è sapientemente portato avanti in modo da coinvolgere il lettore e lo stile narrativo ancora una volta si conferma elegante e accattivante.
I personaggi sono interessanti, sfaccettati e ben descritti: ho sempre trovato la figura dell’ispettore Linna molto curiosa e questo libro non ha fatto che confermare la mia opinione; Linna è un uomo forte e al contempo problematico, cosa che rende la trama ancora più intrigante. Il caso con cui si trova a fare i conti mi ha preso molto, specie per via di Vicky. Compaiono moltissimi nomi, un rischio in quanto si potrebbe fare fatica a ricordarseli tutti, ma devo dire che non ho riscontrato questo problema, forse proprio grazie al modo in cui i Kepler riescono a gestire la storia. I dettagli sulle procedure investigative non sono pesanti e in generale la lettura scorre senza ostacoli.
Visto che siamo giunti al terzo capitolo di questa serie, vi sono ulteriori notizie e parti riguardanti la storia personale di Joona Linna. A volte mi sono sembrate leggermente forzate, un po’ estranee al filo narrativo della vicenda, ma le ho trovate comunque interessanti per sapere di più su questo particolare ispettore.
Trattandosi di un thriller, non è il caso di svelare troppi elementi della trama (e sì, l’assassino è ovviamente il maggiordomo), ma basta dire che ancora una volta questi coniugi hanno creato una storia intrigante, appassionante e a tratti inquietante, che non deluderà i fan dei primi due libri. È stato difficile interrompere la lettura e il finale mi ha lasciato veramente sorpresa. Di certo continuerò a leggere le avventure dell’ispettore!
Nonostante il libro si possa leggere anche senza aver letto i precedenti, per apprezzarlo appieno consiglio di cominciare da L’Ipnotista. Se amate i thriller, questo libro vi piacerà.