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La testimonianza esemplare di Vascelli Renzo, internato militare.

Creato il 25 gennaio 2012 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
La testimonianza esemplare di Vascelli Renzo, internato militare.
Semplice, essenziale e completa questa nota di Renzo Vascelli, internato militare durante l'ultimo conflitto mondiale, che ci racconta la sua esperienza non di eroe, che tale non si riconosce, ma di italiano che non ha mai cessato di considerarsi tale. Racconta lo smarrimento iniziale, il viaggio, la fame, il lavoro coatto, la fedeltà alla Patria.  Renzo verrà insignito, insieme ad altri tre fidentini, della Medaglia d'Onore; la cerimonia avverrà in Prefettura a Parma il 27 gennaio prossimo.
La testimonianza esemplare di Vascelli Renzo, internato militare.
Semplice geniere al II reggimento telegrafisti, la compagnia a cui ero in forza nell'agosto 1943 viene trasferita in Sardegna, io fui esente dal trasferimento perché fratello di un caduto (fratello Ennio classe 1913). Quale specializzato telescriventista vengo inviato a Roma in servizio al Ministero della Guerra.
Per i noti fatti dell'8 settembre 1943 la caserma e gli edifici circostanti furono colpiti da cannonate e vari proiettili di provenienza sconosciuta. Smarrimento totale e nessun ordine militare costrinse la truppa a cercare una difesa pur essendo ignota la provenienza dell'offesa. Senza ordini ufficiali formammo gruppi organizzandoci sotto le mura della costruenda Stazione Termini, finché fummo costretti ad arrenderci alle truppe tedesche il 10.9.43. Impacchettati come sardine, forzatamente stipati in treni, su carri bestiame viaggiammo per tre giorni e due notti senza acqua e cibo, arrivammo in Germania nei pressi di KUSTRIN e concentrati nel lager III C, dove trovai la compagnia di altri 10-15.000 soldati italiani. Fui targato col n° 43673. La vita bestiale in quel campo affollatissimo consisteva solamente di mettersi in fila da mane a sera per aspettare un mestolo di zuppa di rape, veramente schifosa. Si dormiva all'aperto in quel campo freddissimo. In quelle condizioni di dieta forzata i tedeschi iniziarono una campagna di propaganda per reclutare volontari alla loro causa facendoci sfilare davanti a tavole imbandite di ogni tipo di cibo e di bibite. Incredibilmente in quella moltitudine solamente una trentina ha ceduto a quelle lusinghe. In questi momenti in cui non mi manca niente come potrei giudicare quella pesante rinuncia? In seguito mi trasferirono a EBERSWALDE situata a un palmo da Berlino, ospitato in una baracca in legno alla periferia. Proprio in quella zona per due volte al giorno passavano i bombardieri che salutavano la capitale. Diventai operaio in una grossa fabbrica (ARDELT WERK) dove svolgevo un lavoro manuale pesantissimo per 12 ore consecutive al giorno o la notte (6-18-6). Cibo pochissimo, ancora zuppa di rape e un pane mattone diviso in 8-10 e margarina. Il mio peso corporeo ben presto da 80 scese a 55 Kg. Il 29 aprile 45 il paese fu conquistato dalle truppe russe, che accolsi con grande sollievo: la guerra era finita! Mi portarono a soggiornare in un paese chiamato BUKOV, e quando strade e ferrovie furono un po' ripristinate partii per rientrare a casa, dove arrivai il 10 settembre 1945. Certamente non ho fatto nessun gesto eroico, ho semplicemente seguito la voce Patria che mi incitava a a resistere. Sono orgoglioso, italianamente. Vascelli Renzo

La testimonianza esemplare di Vascelli Renzo, internato militare.

La città di Kustrin ed il fiume Oder-Neisse

StalagIII-CAlt-Drewitzera un campo di internamento tedescodella seconda guerra mondiale per prigionieri di guerraSi trovavain una pianuravicino al villaggio diAlt-Drewitz (Kustrin) nelBrandeburgo,a circa 60 chilometri(37miglia) ad est diBerlino.Ilcampofungeva daluogo diinternamentodi diverse migliaiadi soldati esottufficialiprovenienti da Polonia,Francia, Gran Bretagna, Jugoslaviae Belgio.Dal 1943 si registra la presenza diun certo numero diprigionieri di guerra italiani. Massiccio il numero diprigionieri sovietici(fino a12.000) che, in questo campo furono uccisiomorirono di fame.La maggior partedei prigionieri alleati o italiani di rango inferiorevenivano mandati alArbeitskommandoa lavorare nell'industria onelle aziende agricole del BrandeburgoL'amministrazionerimase necampo principaleLa città alla fine della guerra venne divisa secondo gli accordi siglati nella Conferenza di Potsdam con il passaggio alla Polonia dei territori tedeschi ad est della linea Oder-Neiße. L'allora Küstrin diventò una città polacca, cambiando nome.

La testimonianza esemplare di Vascelli Renzo, internato militare.

THE STALAG III C CEMETERY IN ALT DREWITZ  

EBERSWALDE sede di industrie di materiale bellico in cui fu utilizzato in modo massiccio il lavoro coatto. 

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