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La Tobin Tax

Creato il 09 ottobre 2012 da Albix

La Tobin TaxPremetto di non avere le competenze necessarie per analizzare e  capire il sistema finanziario globale che sta stritolando la Grecia, la Spagna e, sperando che non accada,  anche l’Italia. Posso solo supporre che chi  conduce la caccia, nelle stanze dei bottoni (Borse, Banche, Società di Rating e compagnia briscola)appartenga per censo e cultura alla èlite della nuova imprenditoria finanziaria, nata come una costola e discendente diretta dell’imprenditoria industriale,  di quelli che un tempo venivano chiamati i “padroni delle ferriere”.

Il sistema è fondamentalmente anarchico (nel senso liberista del termine, che non tollera cioè regole e mordacchie imposte dall’esterno).

Credo che la Tobin Tax costiuisca un tentativo dei governi, invero ancora non riuscito, di intervenire nel ricco piatto della succulenta partita finanziaria, da un lato per ragranellare dei danari indispensabili alla sopravvivenza, dall’altro per imbrigliare, per quanto possibile, il sistema finanziario sovrastatuale. Per noi “operai delle ferriere” non c’è molta scelta: o ci accontentiamo delle briciole che ci lasciano questi sacerdoti della nuova religione di questi dèi spietati e invisibili che loro sembrano coomandare quasi a bacchetta; oppure possiamo distruggere il sistema, rifiutando il modello culturale neo-liberista (e paternalista).

Ma in nome di quale altro dio? E poi, chi avrà il coraggio di rinunciare a questo fatuo e tutto sommato ancora facile e possibile consumismo? Rispetto ai nostri avi di cento, duecento anni fa, abbiamo molto di più sul piano materiale (in quelle briciole, in fondo, ragranelliamo, bene o male,  una casa e degli abiti che ci difendono dal freddo; il cibo vario e sicuro; vetrine luminose sempre accese e l’illusione di potercela fare a entrare nella cerchia del nuovo clero finanziario che adora il dio quattrino e nient’altro che quello).

Poi ci soni cugini politici dei sacerdoti della finanza;  all’apparenza sono simili agli adoratori del dio quattrino: si vestono in modo simile, amano i soldi e il potere anche loro; ma sono adoratori della vacca sacra: la stanca e vecchia democrazia. Li riconosci perchè si riempiono la bocca con la democrazia, coi principii democratici (senza neanche marcare la doppia “i”); contendono ai cugini,  il potere, nei santuari della fiacca democrazia, nei parlamenti, nei governi statuali, ormai troppo piccoli e inermi contro il nuovo dio quattrino dalle cinque teste, ma condividono con loro l’amore per le armi (meglio se nucleari), la super tecnologia e le auto di lusso; come gli altri sono indifferenti all’inquinamento disinteressati alla salvaguardia del territorio.

Stiano attenti a non tirare troppo la corda questi burocrati e questi espiscopi in colletto e cravatta: se quelle briciole si assottigliano oltre l’insostenibile,  il sistema crollerà ancora (con nel 1789 in Francia, nel 1848 in Europa o nel 1917 in Russia).
Non solo in Italia ci sono i Grillo, pieni di coraggio e di incoscienza, pronti a buttare il tavolo in aria; e quando le carte dovessero volare via, non so davvero chi alla fine sarà il vincitore vero della rivoluzione.

In fondo, a ben vedere, non c’è solo la fame che guida le rivoluzioni (non oggi almeno).

C’è un’ideologia naturalista ed ecologista, pronta a gestire il potere politico contro i cugini degli episcopi della filagrana (quelli del dio quattrino); e se saltano gli uni, gli altri crollano (simul stabunt, simul cadunt, direbbe qualcuno).

Per la prima volta nella mia storria elettorale sto pensando di non andare a votare per il rinnovo del parlamento italiano nel 2013; ma se fossi giovane andrei sicuramente a votare e  non avrei dubbi: non voterei gli adoratori della vacca smunta.

Certo sul piano materiale sembra che abbiamo più benessere rispetto al passato.

Ma siamo sicuri che stiamo davvero meglio dei nostri avi?


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