di Nicola Pucci
La Torre di Londra – da http://it.wikipedia.org
Più volte ho avuto la possibilità di recarmi a Londra, metropoli abbagliante per le sue mille attrazioni e per i suoi molteplici aspetti. Ma, tra i tanti, c’è un luogo che più di ogni altro mi affascina e non posso proprio negarmi: la Torre di Londra. Qui si fa la storia, oserei dire, e queste vetuste mura ne hanno di cose da raccontare, attraversate da secoli di fatti e misfatti. Fortezza e prigione, polveriera e palazzo reale, è catalogata tra i Patrimoni dell’Unesco dall’ormai lontano 1988.
Beefeaters – da http://www.studyglobal.net
Mi piace, arrivando per l’ingresso principale, incrociare e salutare vecchi amici con il loroabbigliamento singolare, in rossoblu, ibeefeaters – letteralmente “mangiatori di carne” -: guardiani secolari del baluardo di pietra, nella fattispecie autorevoli guide turistiche, sono depositari di una cerimonia che da oltre settecento anni va in scena senza interruzione alcuna, la “Cerimonia delle chiavi“, ovvero la chiusura serale dei portoni imperiali.
Una volta entrati nella pancia della fortificazione che trova sito lungo le sponde del Tamigi lento e limaccioso, poco oltre il Tower Bridge da poco rivestito con luci olimpiche, è permesso visitare la White Tower. Imponente dongione dell’XI secolo, occupa lo spazio centrale del nucleo interno del complesso, quello più antico – innermost ward in lingua britannica -, con le Torri Wakefield e Lanthorn che operavano da appartamenti reali, e il Waterloo Block. Questa parte è circondata dalla inner ward, area intermedia costruita sotto il regno di Riccardo Cuor di Leone (1189-1199), con le sue 13 torri a vegliare dall’alto, ed ancor più all’esterno dalla outer ward, ovvero il segmento intorno al castello, che si deve all’ingegno di re Edoardo I, con i suoi bastioni e il fossato un tempo alimentato dalle acque del Tamigi.
Corona Imperiale di Stato – http://it.wikipedia.org
Equivale ad una sorta di salto nel passato più remoto ammirare i Gioielli della Corona che dall’ormai lontano 1303, quando vennero furtivamente rubati dall’Abbazia di Westminster ma altrettanto prontamente ritrovati, sono conservati e mostrati al pubblico sotto strettissima sorveglianza nella “Jewel House“. La Corona Imperiale di Stato che Sua Maestà calza per l’annuale discorso d’apertura del Parlamento è lì esposta con la sua meravigliosa gamma di diamanti e smeraldi e verrebbe proprio voglia di … beh, si possono processare le intenzioni?
Storie tragiche, leggende curiose, tradizioni medievali accompagnano la fama della Torre di Londra. Qui fu eseguita la condanna a morte della povera Anna Bolena, decapitata dall’ossessione adulterica di Enrico VIII, così come lo stesso Tommaso Moro, vittima delle visioni eversive del principe fondatore della Chiesa anglicana. Qui fu detenuta Elisabetta I, la grande Elisabetta, tra il mese di marzo e il mese di maggio dell’anno del Signore 1554, per il presunto ma mai accertato coinvolgimento nella rivolta di Thomas Wyatt il Giovane contro l’allora regina Maria I, la sanguinaria Maria Tudor.
Corvi della Torre di Londra – da http://2.bp.blogspot.com
Come tacere, in conclusione, la singolare leggenda dei corvi della torre? Da sempreprotettori della Corona Britannica e dell’Impero, sarebbe stato con re Carlo II, alla fine della Rivoluzione inglese, che almeno sei corvi stazionano nella Torre di Londra. Durante la Seconda Guerra Mondiale solo uno sopravvisse ai bombardamenti e Sir Winston Churchill ripopolò la colonia di volatili e da quei giorni i simpatici pennuti neri, a cui sono tarpate le ali perché non spicchino il volo, vegliano sull’Impero e la Corona: “se i corvi della Torre di Londra moriranno o voleranno via, la Corona cadrà e con essa la Gran Bretagna” … altro che God save the Queen!!!