Non piove più, quando le telecamere di tutti gli spazi informativi cominciano a diffondere la loro cruda verità. Nuovo disastro oggettivo e nuova tragedia umana, ha colpito la Liguria. Sky Tg24, La vita in diretta, Pomeriggio5, Tg5, Speciale Tg di La7 e Tg3 dal pomeriggio cambiano il palinsesto collegandosi con gli inviati e gli esperti per documentare e informarci sull’incredibile ondata di acqua che ha seminato nuovamente morte e distruzione.
Su La7, Crozza non va in onda: “Genova è la mia città, è il mio modo di esserle vicino…accade che oggi sono fragile, mi sento esposto, prendetemi anche così”… Stessa cosa per Geppy Cucciari e il suo G Day. Al pos

Ci sono giorni in cui la televisione ci può far ridere e altri che diventa un potente e tragico strumento di informazione.
E il dramma che sta vivendo Genova, scorre sul piccolo schermo: traffico bloccato, confusione, strade invase dall’acqua, la paura della gente, e ancora. il suono delle sirene, urla, morti, danni, dispersi, fango e pioggia. La pioggia ha cambiato il volto della città. E l’allerta meteo, continua anche per i prossimi giorni. Giorni di ansia attendono questo territorio percorso da fiumi, amato dai turisti e ora, luogo di disperazione e rabbia.
” Un torrente tremendo in strada…non mi posso muovere, è un macello inenarrabile…auto che vagano, trascinate, una brutta esperienza…ci siamo messi al riparo, la corrente era forte, impressionante, sul fango si rischiava di cadere, e poi non vedevi cosa c’era sotto… è terribile, non sappiamo cosa fare,…sta venendo giù di tutto, la gente è bloccata”…le prime testimonianze, rotte dall’emozione e dalla paura evidenziano che la sopresa di mezzo metro di acqua caduta in breve tempo non ha lasciato scampo. Fango e detriti hanno distrutto tutto. E ci si aggiungono anche le polemiche e la rabbia della mancata manutenzione. I soccorsi faticano a smuovere le cataste di auto che creano ostacoli e pericolo. Impressionanti le immagini che raccontano una città completamente paralizzata e in preda al panico. Persone intrappolate, feriti, morti, dispersi e l’allarme che non cessa. Quella cartolina per i turisti, oggi è tristemente diversa. Vite spezzate e vite da ricostruire.
Genova affonda
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In Italia abbiamo ancora molti passi avanti da fare. Pochi soldi e molte cose da sistemare, compresa la voglia di credere nelle istituzioni.
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