Nella fattispecie la pupa si trasforma.
Lo dice lei stessa: "Mamma, mi sono taffommata".
"Ah, e in cosa?"
"Mi sono taffommata Pinocchio".
In effetti questa è una delle sue metamorfosi più frequenti: Pinocchio.
Ma non vi aspettate una trasformazione parziale o approssimativa: quando lei si trasforma, si trasforma proprio per bene, e rimane tale fino a quando non lo decide e non lo comunica ("Mamma, ora mi sono taffommata Heidi").
Quando si trasforma in Pinocchio, per esempio, automaticamente tutto il suo mondo si adatta al cambiamento: suo padre diventa ovviamente Geppetto (povero Hasuna), la sottoscritta cessa di essere semplicemente mamma e diventa "La mamma di Pinocchio" (troppa grazia aspettarsi di essere la fata turchina, ma tanto non ci tenevo minimamente, ché quella mi sta pure un po' sulle palle), Zorro diventa Piga'o (Figaro), il cane Gentile diventa Melampo (Eh, sì, un bel guazzabuglio tra personaggi del film Disney e quelli della fiaba originale), il peluche Amleto diventa Il Gatto e il povero Panzumen, non chiedetemi perchè, La Volpe.
Il bello è che può passare la giornata intera a correggermi, se io dico, per esempio:
- Mimi, lo vuoi un po' di succo?
Lei:
- Lo vuoi un po' di tucco, PINOCCHIO?
Oppure:
- Guarda, è tornato Buia (NdR. babbo, in arabo).
- Guadda: è tonnato Geppetto, Pinocchio.
- Buon giorno, Mimi, hai dormito bene?
- Hai dommito bene, Pinocchio? Eh, Pinocchio? Con Piga'o Pinocchio? Tì, Mamma-di-Pinocchio, ho dommito molto bene.
E insomma, così via.
Se un giorno si sente particolarmente propensa a un vezzo di vanità femminile, ecco che la vedi pavoneggiarsi allo specchio facendo ondeggiare il suo vestitino a fiori e dire:
- Guadda come tei bella, Tenerentola! Gudda che belle, mamma, le mie ccappette di chistallo!
Trattasi ovviamente delle scarpe da tennis lilla a fiorellini, con gli strap: di cristallo, e come no?
C'è poi Biancaneve, che ultimamente è un sembiante che ama prender piuttosto spesso, per quanto non arrivi ancora a far concorrenza al quotatissimo Pinocchio.
Allora va tipo così:
- Mamma, tono Biancaneve, oggi.
- Ah, sei Biancaneve. L'hai già mangiata la mela avvelenata?
- No, non l'ho mangiata anco'a. La mangio dopo.
- Bene! Così poi dormi per cento anni, finchè arriva il principe!
- No, mam-ma! Quella è 'Osappina! Tono Biancane-ve!
Oppure con molta nonchalance mi fa:
- Mamma mi tagli la mela avvelenata, peffavo'e?
Immaginate un po' che dialoghi da famiglia Addams.
Per finire qualche giorno fa, 40°C all'attivo, ma 50 percepiti, ve lo giuro, in casa nostra, lei praticamente nuda in giro per casa (ma anche io più o meno):
- Mamma mi p'endi la mantella, peffavo'e?
- La mantella??? Mimi ma sei pazza? Si muore di caldo! Che ci fai con la mantella: la sauna?
- Peffavo'e mamma, mi p'endi la mantella di Cappuccetto 'Otto? Peffavo'e mamma...
Ora siccome lei i per-favore e i grazie li dispensa a volontà, alla fine mi manca il cuore di non accontentarla, tanto in fondo, tempo di schiattare di caldo lì sotto la plastica, se la leva da sola, la mantella impermeabile "di Cappuccetto Rosso".
La perdo di vista per qualche minuto, dopo la sento chiamarmi dalla terrazza:
- MAMMAAAAA! MAMMAAAAA!
- Cosa c'è, dove sei?
La becco in cima alle scale che si accinge ad uscire di casa vestita praticamente come una maniaca esibizionista (mutande e impermeabile).
- Io vado dalla mia nonna, va bene? Che sta male. Buon viaggio!
(Se lo augura pure da sola).
Avoglia a convincerla del fatto che la casa della nonna è piuttosto lontana, e che non basta attraversare il bosco a piedi, lupo o non lupo.
- Ciao Geppetto! Tei tornato dal negozio del palegname?
Hasuna, di ritrono dalla macelleria, rimane interdetto sull'uscio di casa, poi mi fa:
- Le racconti troppe favole a questa bambina: sta diventando scema!
Mia madre invece ha le sue teorie degne di una nonna psichiatra in pensione:
- Non mi piace che l'assecondi in questo gioco! Ci manca solo farle venire una crisi d'identità a due anni!
I grandi talenti sono sempre incompresi: Maga Magò, Barbapapà, a lei fanno un baffo! Non è da tutti avere una figlia trasformista!