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La triste storia di una buca

Creato il 10 febbraio 2014 da Esquilino

La pioggia a carattere torrenziale del 30 e 31 gennaio ha causato nella città centinaia di milioni di danni e ormai non si contano più le foto in rete di buche e voragini sparse in tutta Roma. La rabbia (che è sfociata anche in ironia) di residenti, automobilisti,ciclisti, pedoni, motociclicsti, pendolari e studenti è facilmente riscontrabile su blog e social network. Ma dare la colpa solo alle avverse ed eccezionali condizioni climatiche per quello che è successo non solo non aiuta  per il futuro ma non è neppure un buon sistema di fare informazione.  Ci riserviamo su post successivi di analizzare la situazione della città nel suo insieme in maniera più oggettiva possibile, ora vogliamo solo testimoniare attraverso delle foto scattate in periodi diversi  come, da una parte un’errata progettazione prima e una carente manutenzione dopo, possono far sì che un problema non venga mai risolto e alla fine gravi in maniera pesante (moltiplicatelo per n volte per n buche) per le casse asfittiche del comune.

Via di Porta Maggiore presso l’incrocio con viale Manzoni 16 settembre 2013 : c’è una buca presso un tombino assai pericolosa  e l’incessante traffico di autoveicoli privati e pubblici (tra cui i jumbo bus della linea 105) peggiora la situazione ad ogni passaggio. Scriviamo un post evidenziando anche altre carenze della via.

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Passa qualche giorno e finalmente la buca viene rattoppata. ci rallegriamo del fatto ma siamo consapevoli che presto il problema si ripresenterà.

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29 gennaio 2014, un giorno prima della pioggia devastante : non solo la buca si è riaperta ma adesso ce n’è anche un’altra davanti al tombino

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8 febbraio 2014 la buca dopo l’alluvione. Come si vede la pioggia e il traffico incessante hanno solo peggiorato una situazione già precaria

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Abbiamo detto che in origine il problema nasce da un’errata progettazione della corsia preferenziale, per carità, esteticamente riuscita e ben realizzata (in tutti questi anni non si è mai verificato un cedimento all’interno della stessa) ma, ahimè, troppo stretta per consentire il contemporaneo passaggio di tram e autobus specie in prossimità degli incroci. Il problema è : ha sbagliato il progettista a calcolare le misure degli ingombri oppure gli è stato comunicato che doveva essere una corsia per il solo passaggio dei tram e gli autobus sono stati aggiunti solo in un secondo momento quando il lavoro era stato già ultimato ? Il fatto è che gli autobus debbono transitare per la corsia adibita al traffico veicolare normale e sono costretti,data la larghezza, a passare su quel tombino non essendo possibile schivarlo come riescono a fare  molti autoveicoli e motoveicoli. A questo si aggiunge la scarsa e raffazzonata manutenzione che nel corso degli anni è stata capace di mettere solo qualche toppa ma non di risolvere il problema a monte con un lavoro serio di consolidamento visto il peso (diverse tonnellate per ogni autobus che passa) e la frequenza di questi passaggi. Oltretutto un problema più grave a questo tombino provocherebbe un autentico disastro con la paralisi dei mezzi pubblici che provengono dal quadrante sud est della città perchè passano tutti lì con disagi indicibili per decine di migliaia di persone che li utilizzano giornalmente  in assenza della fantomatica linea C della Metro. In conclusione la mancanza di programmazione prima in sede progettuale poi in sede di manutenzione provoca dei disagi che sfociano in veri e propri pericoli e in costi che crescono in maniera esponenziale. Alla fine di questa triste storia vorremmo testimoniare, invece, una cosa positiva (incredibile ma vero) : nel post del 16 settembre ci lamentammo tra l’altro anche delle strisce pedonali scomparse da tempo a via di Porta Maggiore. Non solo sono state ricondizionate ma, finalmente, anche con la vernice adatta che non scompare dopo pochi giorni e nonostante l’alluvione di fine gennaio sono ancora lì perfettamente visibili !

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