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di Andrea B. Nardi
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Tra un secolo o forse due, agli studenti svogliatamente curvi sui capitoli di Storia relativi a questi nostri primi decenni del Duemila non potrà non calare una triste domanda: ma come potevano essere tanto ciechi e sottomessi e ottusi e idioti gli uomini del XXI secolo da tollerare d’essere così schiavizzati dai potentati finanziari? E perché non si sono subito ribellati a quell’aristocrazia politica inetta e criminale, lacchè della finanza internazionale, da cui erano governati?
Parrà, agli studenti, cosa inconcepibile, propria di un mondo incivile e lontanissimo. Eppure accade lo stesso anche a noi allorché immaginiamo epoche passate di sfruttamenti e ingiustizie immani, fino a che, solo dopo secoli di asservimento, la servitù della gleba di turno avrebbe preso coscienza e ghigliottinato i propri tiranni. La cosa tragicomica, però, è che se ci appare assurda la mortificazione masochistica e inerme degli schiavi del passato, non riusciamo tuttavia a prendere consapevolezza della nostra. Nonostante già oggi, già da parecchio tempo, qualcuno tenti di avvisarcene.
Citiamo allora solo alcuni dei più importanti libri usciti recentemente, in cui forte è la denuncia contro i nostri attuali tiranni, con speciale attinenza al caso Italia/Europa. In Pigs, per esempio, Paolo Ferrero riesce nel formidabile intento di spiegare molto chiaramente i nodi cruciali dell’economia contemporanea, sfatando a uno a uno i luoghi comuni e le menzogne propinateci quotidianamente da politici e giornalisti collusi, svelando le truffe di Stato alla base di questa crisi e del conseguente immiserimento generale, denunciando le azioni criminali delle lobby finanziarie, accusando – con prove – i vertici UE dell’orrore sociale di cui sono responsabili. Altrettanto interessante è il suo La truffa del debito pubblico, in cui analizza scientificamente come il mantra del problema del debito pubblico sia in realtà soltanto un inganno utile ad arricchire le banche private e a soggiogare i popoli.
Non dimentichiamo, poi, l’interessante saggio di Ignazio Musu, Il debito pubblico, dove con un piglio più istituzionale e accademico, in poco più di cento pagine, si chiariscono compiutamente le questioni apparentemente complesse legate all’economia, fornendo anche al lettore inesperto i migliori strumenti non solo per districarsi nell’intendimento di tali problematiche, ma soprattutto per rendersi ben conto delle castronerie propugnateci ogni giorno da politicanti e giornalisti.
Se oggi continuiamo a eleggere politici e capi di governo cialtroni la colpa è solo nostra. Ma il giorno in cui riusciremo ad averne coscienza, forse troveremo la forza per abbatterli: leggere questi libri è il primo, fondamentale passo.
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Pigs – La crisi spiegata a tutti, di Paolo Ferrero, Derive e Approdi, 2012, pp. 210, euro 12,00
La truffa del debito pubblico, di Paolo Ferrero, Derive e Approdi, 2014, pp. 155, euro 12,00
Euroschiavi – Dalla truffa alla tragedia, di Marco Della Luna, Arianna Editrice, 2012, pp. 450, euro 12,90
Il debito pubblico, di Ignazio Musu, Il Mulino, 2012, pp. 133, euro 11,00
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