
Più che da uno scivolamento verso la sharia, però, nonostante misure restrittive adottate recentemente (come quella sulla vendita di alcolici) o condanne per reati d'opinione, quello che ha fatto montare la protesta è l'atteggiamento autoritario del premier e il suo rifiuto di accettare qualunque confronto che non sia quello elettorale. La violenta repressione della manifestazione contro l'imposizione di una colata di cemento a Gezi Park è stato il detonatore di un malcotento che covava da tempo e che non ha ragioni economiche. Le manifestazioni sono rapidamente dilagate in decine di città, scavalcando ogni forma di organizzazione politica preesistente, e portando in piazza non solo i giovani e gli oppositori tradizionali del governo islamico moderato, ma anche casalinghe, ragazze con il velo, gente comune, elettori dell'Akp.
Qui di seguito la mia intervista per Radio Radicale a Fazila Mat, corrispondente di Osservatorio Balcani e Caucaso, che spiega le ragioni e la natura della protesta che da giorni sta imperversando a Istanbul, Ankara, Smirne e in altre decine di città turche.