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La tv italiana odia le donne

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Da quando scrivo su questo blog mi capita –un po’ per dovere un po’ per curiosità-  di soffermarmi spesso su vari programmi televisivi.

Ho guardato con gran coraggio un po’ di tutto ultimamente . Dal Grande Fratello ai  vari tg passando per Uno Mattina e altri programmi mattutini, e di una cosa mi sono resa conto: che se tutte queste cose sono inguardabili devo dire che sono di gran lunga  meno sessiste, squallide e finto-bigotti dei programmi pomeridiani.

Domenica 6 novembre  ad esempio, su rai1 a Domenica in nella fascia condotta da Lorella Cuccarini “Così è la vita”  si parlava dello stalking.

La tv italiana odia le donne

In studio c’erano due donne che raccontavano la propria esperienza.

La prima donna si chiamava Catena Giardina che ha raccontato la sua bruttissima esperienza di violenza e stalking (dal suo ex marito) durata per 10 lunghi anni. Lei fortunatamente ha avuto la possibilità di raccontarcela la sua storia e da quell’incubo ha tratto anche un monologo  teatrale (questo è il suo sito) che ha fatto il giro in tutti i teatri d’Italia, sostenuto da centri anti-violenza che ahimè per i vari tagli sempre più chiudono e scarseggiano in un Paese che invece avrebbe tanto bisogno di loro.

L’altra tragica storia invece era quella di Emiliana Femiano  raccontata da sua mamma. Molti ricorderanno questa storia per la sua crudeltà ed efferatezza.

Apprezzo sempre molto quando programmi televisivi parlano di questi episodi ma c’è una cosa che mi lascia sempre un certo amaro in bocca e cioè che non chiamino mai le cose con il proprio nome.

Quella di Emiliana ad esempio non è una storia di stalking, è un femminicidio. Perché la tv non parla mai di queste tematiche con questo termine? C’è quasi una paura da parte della tv a dichiarare la parola femminicidio, come se dire femminicidio indichi qualcosa di satanico e malato o indichi una colpa a tutto il genere maschile.

Il termine femminicidio è sicuramente una parola che andrebbe diffusa, andrebbe insegnata affinchè CERTI uomini cambino e capiscano che le donne non sono un loro accessorio, una loro proprietà ma esseri umani con i loro stessi diritti e con la stessa dignità .

In studio per “par condicio” c’era un ex stalker, altra cosa che sicuramente non mi è piaciuta. Ha raccontato la sua vicenda passando ovviamente come un povero malato che poi sottoponendosi alle cure di professionisti è divenatato un altro. Ma perché sempre questa giustificazione della malattia mentale? Perché tutti coloro che ammazzano le proprie compagne -o i pedofili ad esempio- devono essere sempre in qualche modo giustificati dal fatto che avevano turbe mentali, depressioni o problemi vari.

Ricordo benissimo un’intervista ad Alda Merini che dichiarava : ”I veri malati di mente il male lo fanno a se stessi” , e lei di queste cose ne capiva abbastanza visto l’inferno che ha dovuto subire nei vari ricoveri nei manicomi.

Altra cosa che sicuramente mi ha lasciata un po’ delusa ed interdetta è la frase di Catena Giardina; dopo aver fatto un discorso sulla non violenza e sull’incubo stalking  ha concluso -il suo intervento e la puntata- con un  “…io non sono femminista eh”.

Non mi sarei mai aspettata una frase del genere da una donna che sulla propria pelle ha patito un’esperienza simile. Una frase che sicuramente indica distacco e disistima per le donne femministe grazie alle quali ad esempio è stato abolito il delitto d’onore. Pratica usata fino a 30 anni fa soprattutto dalle sue parti giustificata e ammessa dalla legge.

Sempre in tv in questi giorni mi è capitato di vedere una piccola parte di “Quarto grado” su rete 4.

In collegamento c’era la mamma di Salvatore Parolisi, l’uomo accusato di aver ammazzato la giovane Moglie Melania Rea.

Nell’intervista il conduttore chiedeva alla donna cosa ne pensasse del rapporto tra i due coniugi e da qui il delirio. La donna dichiara che tra i due coniugi c’era  felicità e tantissimo amore – già questo stona un po’ con i numerosi e lunghi tradimenti che il marito aveva fatto a Melania- ma ovviamente in quel genere di contesti la facciata falsa di famigliola felice conta più della verità.

 L’anziana non contenta ha continuato il suo discorso con “Mio figlio era innamorato , è tutta colpa di quella-l’amante- lo sapeva che era sposato“. Al che il conduttore ha cercato di far ragionare la signora dicendo che anche il figlio sapeva di essere sposato, e la donna con gran “coraggio”  ha dichiarato questa frase “si ma chill’ è omm”. Brivido misto a disgusto! Mi chiedo la trasmissione, il conduttore e/o l’ideatore ci fa o ci è? Non raccontiamocela! Che risposte potevamo aspettarci da una persona anziana e profondamente ignorante? Perché mandano queste interviste con messaggi disgustosi e dannosi per chi li guarda?  

Sabato invece su rai1 a “Le amiche del sabato” si parlava di amori che finiscono in tragedia.

Ovviamente non hanno mica parlato delle 125 donne ammazzate –per mano di mariti,ex o fidanzati- in questi 11 mesi del 2011 , ma certo che no. Hanno ben pensato di parlare di un caso (forse uno dei pochissimi) accaduto a Locri qualche giorno fa.

Una donna di 45 anni tenta di ammazzare il convivente di 30 anni più grande. Dalle dichiarazioni della donna si apprende che l’uomo la maltrattava, certo esiste la separazione e niente può giustifcare un omicidio. Ma la cosa che mi chiedo è : perché su rai1 si sono occupati di questo caso, quando stando ai dati ogni 3 giorni viene ammazzata una donna?

Non parliamo poi dei commenti in studio che fanno rabbrividire: “Mogli un po’ streghe e con rancore”, si avete letto benissimo. Allora quei 125 mariti che hanno ammazzato le mogli? Come potremmo chiamarli?

Beh ma in tv c’è sempre una giustificazioni per gli uomini che ammazzano le donne, del tipo: aveva perso il lavoro o era depresso.  La tv italiana è misogina.

 La tv italiana vuole le donne o casalinghe inebetite davanti la tv o veline non pensanti.

La cosa più grave è sentire questi messaggi da delle reti televisive dove noi italiani paghiamo un salato canone. E’ assurdo! Non meritano più neanche un nostro centesimo. Paghiamo il canone per vedere una tv che ci informi in modo democratico non con messaggi veicolati dalla politica o dal Vaticano. E’ ora di boicottare!

 NOI QUESTA TV NON LA VOGLIAMO FINANZIARE PIù!

Faby



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