Da anni evito le suddette come la peste: tanti episodi, ti affezioni, diventi ossessionato, vuoi subito vedere l’episodio successivo, ti riduci ad ebete difronte amici, parenti e conoscenti continuando a parlare di qualcosa che a loro probabilmente *sicuramente* non interessa con sguardo trasognato da fumatore di sostanze, urli contro lo schermo imprecando in lingue che non pensavi di conoscere e alle volte vorresti sterminare gli sceneggiatori o chiunque abbia preso parte alla tua rovina. Nonostante queste controindicazioni cedetti e scelsi una serie che avevo adocchiato da qualche tempo su YouTube causa i numerosi video delle fan che comparivano tra i consigliati. Feci una scelta che mi avrebbe travolto con le sue stagioni, che mi avrebbe distrutto nel profondo e che inevitabilmente mi avrebbe poi conquistato: io scelsi The Vampire Diaries.
Lo so, lo so amichetti puffolosi e morbidosi del web, i vampiri sono diventati talmente tanto mainstream e swag che è impossibile parlarne seriamente da quando nel 2008 un certo vegetariano è apparso sulla scena facendo crollare un personaggio, il vampiro, in piedi da anni nel mondo del cinema e celebre da molti di più nel mondo della letteratura. Più che il suo essere un quasi vegan, Edward Cullen ha smantellato il vecchio Drac con il suo modo di fare e la batosta si è trasformata presto in un kame hame ha decisivo con l’aggiunta della storia d’amore con in offerta un triangolo con un lupo mannaro palestrato; pensavo che TVD sarebbe stata una delusione simile, un polpettone romantico dove annulliamo nuovamente la tradizione noir del vampiro assetato di sangue in favore di una ragazzetta senza emozioni e dalla grande promiscuità. E probabilmente la mia idea ebbe una conferma proprio all’inizio della prima stagione, poi subito smentita.
La nostra Bella Swang di turno è Elena Gilbert: lei i genitori non li ha divorziati ma se li è persi per strada, a causa di un grave incidente d’auto, ritrovandosi così insieme a sua zia, che è pronta a tutto fuorché all’essere madre, e al fratello minore Jeremy, ormai tossico dipendente e simil-emo. Il suo mondo è cambiato, Elena non è più allegra come una volta, non parla con il suo ex ragazzo/grande amico e la vita sembra esserle stretta come un cappio al collo ma proprio durante il primo giorno del nuovo anno di liceo conosce un ragazzo, tornato in città dopo una lunga assenza, Stefan Salvatore: il destino sembra finalmente sorriderle - è fico, è attraente ed è pure intelligente *10 punti a Grifondoro*. Come Bella con Edward, anche Elena non scoprirà da subito che il suo amoroso è un vampiro ma quando lo farà avrà molte più difficoltà della sua collega ad accettare la cosa: infatti negherà a se stessa una storia simile, troppo pericolosa, troppo complicata soprattutto in una città quieta e tranquilla come Mystic Falls *se come no - detto da una che si è vista tutte le stagioni* dove sono aumentati i casi di “attacchi animali” finiti male (Elena quindi è un personaggio ben più complesso di Bella e ben più coraggioso in varie occasioni). Stefan comunque come Cullen Junior è vegetariano quindi non è lui che.. e STOP! Vegetariano? Una copia in serie-tv di Mordiamoci tutti assieme appassionatamente? No, semmai il contrario.
Twilight di Stephanie Mayer esce nel 2005 mentre Il diario del vampiro (l’opera da cui è tratta la serie di TVD) esce nel 1991 dalla penna di Lisa Jane Smith: quindi ora chi ha copiato da chi? L’unica cosa che posso accettare come copiata da Twilight è il look generale (complice anche la scelta dello stesso doppiatore) di Paul Weasley, l’interprete di Stefan, una versione più palestra e meno “British” di Edward: onestamente parlando la trovo una scelta in parte giustificata dai tempi di uscita della serie-tv, infatti TVD debutta nel 2009 sulla reti americane, quindi un anno dopo il primo film dell’assassino di Bambi.
Tornando alla trama….
Stefan non è il colpevole delle uccisioni infatti non è arrivato in città da solo ma il suo perfido, scellerato, sexy fratello maggiore Damon lo ha seguito. I Salvatore sono finalmente tornati nella città della loro infanzia nonché il luogo dove sono diventati vampiri per via di una fimmina maledetta, tale Katherine, perfettamente identica di Elena Gilbert. Dunque quale migliore occasione se non quella di riformare, dopo più di un secolo di scaramucce, un triangolo con una donna sosia della precedente? (sebbene la prima sia forse ancora in giro - piccolo spoiler della prima stagione non accorrete con la folla inferocita perché questa sarà l’unica cosa che vi dirò ... forse).
Ma la problematica da risolvere a livello di trama non è solo questa, non è solo la questione triangolo ma i suoi componenti. Potremo dire che in Twilight la scelta era tra un mortale Jake e un immortale Edward, quindi la scelta tra condurre una vita eterna con le sue difficoltà o una vita da umana tranquilla, ma qui la cosa si fa incandescente, sti due sono entrambi immortali quindi a chi donare il proprio amore:
a Stefan, vegetariano dai brutti trascorsi, best boyfriend dell’anno, educato, gentiluomo e sempre accomodante, con il desiderio di rispolverare il proprio essere umano. Pronto ad aiutare e salvare il prossimo. Amante della storia e scrittore di tanti di quei diari da fare invidia a qualsiasi autobiografia che si rispetti. Disposto a salvare suo fratello nonostante i torti e le varie angherie.
oppure
a Damon, il tenebroso con lo sguardo magnetico (ma a detta di un mio amico con le sopracciglia di Spock), egoista, no sangue no party, amato dalle donne ma capace di amarne una sola, la stessa, per più di un secolo, pronto a versare, nonostante l’oscurità, calde lacrime nella sua inevitabile solitudine per un nuovo amore e a mettersi in gioco anche se sa che si farà male. Un buono che non vuole cedere ai privilegi della malvagità in cui per anni hai vissuto.
A Elena la scelta finale che non risulterà tanto ovvia, sopratutto nelle prime stagioni. Gli episodi passeranno facendo crescere nello spettatore a seconda del suo favorito soddisfazione o rabbia repressa, tristezza o rivincita *e se avete intenzione di diventare fan di Damon, come del resto sono io, preparatevi a vederne delle belle in tutti i sensi*.
Senza poi dimenticare i personaggi di contorno: Bonnie la strega, Caroline l’amica superficiale bionda che … (non ve lo dico se no è spoiler), i magnifici Originali, che sono diventati tra l’altro, grazie al grande successo ottenuto nella serie principale, un serie televisiva a parte chiamata The Originals, Alaric e Lexi, i due migliori amici che tutti vorremmo, ed Enzo, l’amico che credo non vorremo avere, Matt, il giocatore di football con spina dorsale inclusa nella confezione, e Tyler, il ragazzo purosangue che … (non ve lo dico che se no è spoiler). Verranno versate lacrime da entrambe le parti dello schermo per un motivo o per un altro, per un personaggio secondario o per un protagonista e non ci si stancherà mai di rivedere certe scene, risentire certe frasi che trafiggono non appena le si sente e che chiunque vorrebbe fossero rivolte a lui o a lei. Certe morti, lo scegli-mangia-cancella di Damon, la vita da squartatore di Stefan e tante altre cose che non dico per non togliervi il gusto della scoperta diventeranno pane quotidiano per le vostre giornate. TVD è questo: una storia d’amore con tanti intrighi e personaggi, drammaticità, passione e sottile comicità e la sua bellezza risiede nel fatto che non tutto è costruito a mo’ di favola, non tutto luccica, non tutto è perfetto e questo lo spettatore lo imparerà apprezzando certi rapporti *e una certa coppia della quinta stagione*, scoprendo che la realtà con le sue difficoltà risplende più di ogni altra cosa su tutto, cosa che invece non è propriamente vera in Twilight dove i problemi si superano con delle modalità da favoletta della buona notte, dove tutto è bello, carino e profumato e dove la difficoltà principale è il cattivo stereotipato che non si redimerà mai stile Jafar; i cattivi in TVD ti sorprendono spesso e volentieri molto più dei buoni, perché anche loro hanno i loro motivi che non sempre sono propriamente sbagliati.
Comunque una delle grandi differenze con Twilight è che in The Vampire Diaries i vampiri rimangono, fatte rare eccezioni come Stefan, vampiri, giustamente assetati di sangue ma con qualcosa in più rispetto a dei semplici mostri. Diventare vampiro nel mondo di TVD non è una passeggiata di salute come non lo era in Twilight.I vampiri di Twilight
- con un morso trasmettono alla vittima il loro veleno, facendo si che esso diventi, a meno che non venga tolto il veleno messo in ciclo nel sangue, un vampiro neonato
- quando sono neonati sono più forti dei loro colleghi più anziani (con debite eccezioni)
- hanno una forza sovrumana e brillano come porporina alla luce del sole
- ottengono una volta divenuti immortali una grande bellezza che gli permette di attirare le loro prede
- per essere uccisi devono essere fatti a pezzi e bruciati (altro che paletto, argento e acquasanta)
- non dormono e non mangiano, infatti il cibo li disgusta
- provano odio e repulsione per i lupi, loro nemici naturali
- il colore dei loro occhi varia a seconda della loro nutrizione
- seguono le regole dei Volturi, i vampiri italiani cattivi di professione con il covo in Toscana, tra Chianti e funghi porcini *vestiti che mi chiedo ancora PERCHE’?*
- non possono tornare umani
- bere sangue animale non implica che siano meno forti dei loro simili che si nutrono di sangue umano
I vampiri The Vampire Diaries
- per diventare tali devono morire con il sangue di un vampiro in corpo e una volta resuscitati bere sangue umano - se durante la fase di transizione questo non avviene essi muoiono da semplici umani.
- sono più forti quando sono più anziani
- sono forti e veloci ma soffrono la luce del sole che fuggono in quanto li distruggerebbe - tale problema può essere ovviato tramite l’uso di particolari anelli forgiati da streghe
- rimangono perfettamente identici a quando sono stati trasformati - però possono trasformarsi in animali (anche se questa caratteristica è presente quasi esclusivamente solo nel libro)
- per essere uccisi devono essere trafitti con un paletto o qualcosa di legno
- mangiano e dormono come qualsiasi esseri umani
- un morso di un lupo è mortale per un vampiro
- sono indeboliti dalla magia e dall’uso della verbena
- derivano dagli originali, i primi della loro specie
- possono tornare ad essere umani
- possono usare la compulsione sugli umani, costringerli a fare o a dimenticare quello che vogliono
- una volta trasformati hanno due possibilità di vita: mantenere accese le loro emozioni da umani amplificate dalla loro nuova natura o spegnerle diventando meri esseri senza freni inibitori
Questi punti che ho elencato mostrano alcune analogie ma soprattutto delle differenze in particolare sulla caratterizzazione emotiva dei personaggi. Pensate poi a quante variazioni a livello di trama l’elemento della compulsione può facilmente procurare.
The Vampire Diaries è una serie-tv ben articolata e dai contenuti poco scontati di cui sono contenta di avervi parlato. La serie ha ottenuto grandi consensi in tutto il mondo e in Italia ad oggi si sono tenuto già altre volte convention con ospiti sia i protagonisti che i personaggi secondari, in particolare tra gli altri Ian Somerhalder, interprete di Damon, vissuto in Italia durante la sua adolescenza per un breve periodo e oggi sposato con l'attrice Nikki Reed, la figlia bionda scontrosa di Mr. Cullen *quando vuole il caso che ci si sposi tra attori interpreti di vampiri*.
Consiglio ovviamente la visione e sicuramente non mancherò in futuro di parlare ancora di questa serie.