tutte le mattine la incrocio.
sta alla finestra, guarda la gente, sorride, mi piace da morì.
ho per i vecchi sentimenti altalenanti d’amore e odio… a volte li vorrei ammazzati da piccini, a volte li finirei di baci.
mi pare di notare che più spesso mi stanno antipatici i vecchi maschi e simpatiche le vecchie femmine… sarà questione di prospettive…
la vecchia alla finestra ha la vestaglia a fiori d’ordinanza, un paio di occhiali, le braccia vizze e i capelli da vecchia, corti, permanente e azzurrognoli.
come nonnaida, e forse questo è il motivo principale per il quale mi sta simpatica.
il secondo motivo è che sorride e che a me dà l’impressione di guardare tutti noi che s-corriamo sotto alla sua finestra come un bambino guarda i pesci in un ruscello, con un misto di curiosità e di affetto.
deve vederne parecchia, la vecchia, di gente scorrere. nere gigantesse vestite di arancio e verde con in braccio bimbi come il mio cicciobello di quando ero piccola, distinti signori in giacca e cravatta con la ventiquattrore di pelle e l’orologio ingombrante, fumatori compulsivi che si appartano per un cicchino solitario e consolatorio, bimbi della scuola, grembiule blu e zaino dell’uomoragno.
la vecchia della finestra si gode il suo cinema sulla nostra vita, chissà che pensa, che storie si fa, forse ha un blog dove racconta i pesci del suo ruscello umano e in questo momento sta scrivendo “sulla ragazza del diciassette” che esce ogni mattina un po’ rincotta e spettinata.
un giorno le voglio suonare il campanello, salire, bere un caffè e guardare insieme dalla finestra.