Nel pensierino n.5 Patuasia consigliava di non lasciarci abbindolare dai miti per evitare di non comprendere più la realtà. Uno di questi miti da sfatare è l’autonomia. Autonomia che nasce dalle nostre specificità culturali, linguistiche e geografiche che però, nel tempo, sono radicalmente mutate. La forte immigrazione passata e la nuova ondata di extra e nuovi comunitari hanno stravolto la lingua che non è più bifida, bensì si presenta con numerosi altri idiomi. L’italiano ha soppiantato il francese come lingua di tutti. Le frontiere non ci sono più. Anche la Storia cambia e non è più quel pilastro sicuro sul quale poggiare le rivendicazioni: ciò che è stato legittimo un tempo non è detto che debba esserlo per l’eternità. Con il federalismo siamo tutti autonomi, perché tutti hanno una storia, un dialetto, delle tradizioni, un’identità. E tutti hanno, volenti o nolenti, accolto nuove storie, nuovi dialetti, nuove tradizioni, nuove identità. La sfida futura non è trincerarsi in un passato “inconfutabile”, ma saper progettare una nuova stagione che sommi e integri al meglio le inevitabili diversità.
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