Se alla fine di ogni anno si fa il bilancio di quello che è stato fatto nei dodici mesi passati e si pianificano a grandi linee le visioni future, appena si comincia quello nuovo ci si concentra maggiormente sulle prospettive in maniera più dettagliata e concreta.
A proposito di quanto appena detto, ti invito caldamente a (ri)leggere l’ultimo articolo scritto da Roberto Pesce – clicca qui – potrai trovare delle utili considerazioni sia in ambito strettamente economico-finanziario, che degli ottimi spunti di riflessione che riguardano – chi più chi meno – la nostra condizione di U.O.M.O., Uomo Occidentale Mediamente Opulente.
Permettimi una digressione personale. Confesso di aver prestato grande attenzione al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica con la speranza di poter (ri)ascoltare i diversi passaggi dell’articolo in questione, e invece nulla! Ma nessun problema, sarà questione di qualche mese, poi vedremo direttamente il Dr. Pesce in diretta TV per un settennato!
Tornando invece al discorso sulle previsioni 2013 per Borsa & Co., ho fatto un’ampia ricerca e, come sempre, autorevoli economisti, blasonate società di advisor e guru di importanti compagnie d’affari, sono in completo disaccordo tra loro!
Faccio un breve esempio mettendo a confronto tre posizioni di “pulpiti” con grande competenza ed altrettanta considerazione:
- Nouriel Roubini, famoso ed autorevole economista USA, noto negli ambienti finanziari col soprannome Dr. Doom (Dr. Catastrofe);
- Byron Wien, vice presidente della Blackstone Advisory Partners, molto seguito ed apprezzato a Wall Street;
- Analisi ufficiale fornita da Citigroup, la più grande azienda di servizi finanziari ed assicurativi del mondo, con oltre 300 mila impiegati e più di 200 milioni di conti correnti nel mondo.
- Ristagno dell’economia USA;
- Debiti elevati dei Paesi dell’area Euro;
- Decelerazione dei Paesi Emergenti – n.d.r. si parla addirittura di una crescita del PIL cinese di solo 8.1 / l’8.4% (!) è vero che lo stesso dato nel 2011 è stato del 9.3%, e quelli del decennio precedente hanno sfiorato e a volte superato la doppia cifra, ma non dimentichiamo che si parla di una nazione-colosso che sfiora il miliardo e mezzo di abitanti (!!) e giusto per fare un raffronto con il miglior dato di crescita del PIL italiano degli ultimi anni, bisogna risalire al 2000 per avere un +2.7% (!!!);
- Conflitto militare nell’area medio orientale, che – testualmente riportato da Roubini - “Implicherebbe il raddoppio del prezzo del petrolio in una notte”;
- Sistema Bancario, definito: “avido e immorale”. Lo stesso economista prosegue affermando: “Se alcune persone finissero in carcere o qualcuno venisse impiccato per le strade, forse varrebbe da lezione per qualcun’altro”.
Per il Dr. Doom, di cui si può comprende il motivo del suo soprannome, non ci sono settori di cui beneficiare per la loro crescita. Dal nostro punto di vista ricordo che questo è un non problema per chi ha una formazione in analisi tecnica che può trarre profitto anche dalle “discese” dei mercati, attraverso lo “short selling” o vendita allo scoperto.
Ricordo che anche questa competenza operativa fa parte dei tanti argomenti che si apprendono durante il corso INVESTIRE IN AZIONI E ETF (POSITION TRADING) – WEBINAR, ultima edizione in programma il 17 ed il 24 gennaio in diretta internet di cui raccomando la partecipazione.
Passando invece alle previsioni di Byron Wien, tra le varie ombre si può intravedere anche qualche luce; ecco quali sono le cinque aree di instabilità per il famoso esperto:- Minaccia Iran e quindi conflitto militare nella regione;
- Debolezza dell’economia USA, prevedendo un indice S&P 500 sotto quota 1300 pti;
- Discesa delle Borse europee;
- Forti difficoltà per il settore bancario;
- Petrolio in forte calo a quota 70 $ barile.
Per le luci o settori in crescita, Wien riferisce:
- La Borsa di Shangai, con un rialzo di oltre il 20%;
- L’indice NIKKEI ad oltre i 12.000 pti – attualmente sopra i 10.500 pti;
- L’Oro oltre quota 1.900 $/oncia;
- Apprezzamento delle commodities quali grano, mais, frumento e bestiame.
Citigroup fa la parte dell’analista “dulcis in fundo”, con i seguenti dati ottimisti:
- L’indice S&P 500 ad oltre 1650 pti ed il Dow Jones in area 15.300;
- Forte richiesta per le azioni USA che staccano alti dividendi;
- Giudizio outperform (ovvero che farà meglio del mercato) per i servizi delle telecomunicazioni, utility, assicurazioni, alcuni comparti del settore tecnologico;
Gli unici ambiti su cui Citigroup non invita a “scommettere al rialzo” sono quello farmaceutico e le biotecnologie, settori storicamente difensivi.
Confrontando queste dichiarazioni – di cui ho riportato brevemente i punti salienti – appare legittimo domandarsi come mai così tanta differenza tra loro.
Leggere una dichiarazione che il petrolio sprofonderà ad una quota intorno ai 70 $/barile o che potrebbe raddoppiare il suo prezzo (attualmente oltre i 90 $) oppure vedere a fine 2013 l’indice a S&P 500 oltre i 1650 pti invece che sotto i 1300 pti; avere timori per un rallentamento dell’economia cinese o scommettere sul rialzo di oltre il 20% per la sua Borsa valori … significa oggettivamente affermare il tutto ed il suo contrario!
E quindi? E quindi ho pensato a due semplici ipotesi: la mala fede e la buona fede.
In mala fede.
La tattica di coprire tutte le opzioni possibili su ciò che potrà accadere, consente di poter far dire al mass media di turno che: “Mr. Dollar, noto advisor della società Gatti & Matti Oil, ha azzeccato esattamente quello che è accaduto!” – questo perché nell’attuale sistema di informazione veniamo catalizzati maggiormente su chi ha “ragione” e non su chi ha clamorosamente sbagliato, quindi la percezione per l’opinione pubblica, è che chi sta in alto non sbaglia mai un colpo!
In buona fede.
Ognuno di noi ha una personale idea sulle possibili implicazioni ad un medesimo evento e comunque la società, essendo in continua evoluzione, potrebbe sviluppare nuove e diverse soluzioni rispetto a problematiche già vissute in passato. Lapalissianamente tra un anno sapremo chi è riuscito a prevedere perfettamente il futuro e chi ha mancato rovinosamente il bersaglio.
A breve completerò questo articolo con un’analisi grafica attraverso i soliti tre indici di riferimento (FTSEMIB, S&P 500 e NASDAQ) con time frame mensile e settimanale per dare indicazioni di medio/lungo periodo; nel frattempo ti invito a lasciare una tua riflessione al riguardo lasciando un commento in calce all’articolo.
Enrico Vigo