Magazine

La vernice scivolosa: strisce pedonali, linee bianche ecc. Insidia per ciclisti e motociclisti!

Creato il 06 agosto 2013 da Motovita

Strisce pedonali scivoloseDa ragazzino correvo in bicicletta. Durante la settimana mi allenavo insieme alla mia squadra, e la domenica si andava a fare gare in giro per la regione. Non ci impiegai molto a notare quanto fossero insidiose le strisce pedonali. Ogni tanto qualcuno commetteva l’errore di curvarci sopra a velocità troppo elevata e finiva per terra. Quando c’era umidità o addirittura pioveva, non ne parliamo: sembrava di essere sul ghiaccio. Era tuttavia una cosa risaputa e nessuno le dava tanto peso. A me invece dava fastidio già allora, quando ancora avevo 12 anni, tant’è che mi chiedevo come mai non inventassero un altro sistema per delimitare gli attraversamenti pedonali. In seguito mi accorsi che il problema non era limitato alle sole strisce pedonali, ma riguardava la segnaletica orizzontale in toto. Persino le linee che delimitavano la carreggiata presentavano lo stesso problema, ed era possibile fare un volo per terra semplicemente frenandoci sopra con l’anteriore.

Poi ho avuto il mio primo motorino e a 16 anni la prima vera moto. Oramai non davo più peso alla questione delle strisce scivolose, considerandola un dato di fatto da accettare per quello che è, una sorta di rischio del mestiere inevitabile. Però la cosa continuava a darmi fastidio. Fortunatamente non sono mai incappato in cadute a causa delle strisce viscide, ma ho conosciuto persone alle quali è successo sia in bicicletta che in moto. Mi è persino giunta notizia di qualche pedone scivolato sulle strisce mentre stava attraversando la strada, procurandosi infortuni anche seri, come lussazioni e fratture. A questo punto mi sono chiesto: <<ma che senso ha fare degli attraversamenti pedonali insidiosi per gli stessi pedoni!?>>. Domanda legittima, non vi pare?

Intanto gli anni passavano e le mie priorità erano altre. Finché non ho cominciato a percorrere lunghe distanze con la moto di turno, veri e propri viaggi. E così un giorno sono arrivato fino all’Austria. Anche là era pieno di vernice bianca sull’asfalto, ma stranamente passandoci sopra non notavo scivolamenti e instabilità della moto. Il mio cervello, a questo punto, si è rimesso a pensare intensamente alla questione. Così ho cercato informazioni su internet, scoprendo che non ero certamente stato il primo a riflettere sull’argomento. In tanti avevano già denunciato il fatto da anni. Motociclisti, ciclisti e persino pedoni vittime di cadute provocate dall’assurda scivolosità delle strisce bianche italiane. La faccenda era risaputa, dunque. Ed era anche risaputo che all’estero, in qualsiasi altro paese europeo, tale problema non esisteva…


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :