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La viola non si ferma piu'. inter: stop! (e moratti ci ricasca)

Creato il 20 novembre 2012 da Bagaidecomm @BagaideComm
LA VIOLA NON SI FERMA PIU'. INTER: STOP! (E MORATTI CI RICASCA)Fortunatamente questo articolo arriva pochi minuti dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dal Patron dell’Inter Massimo Moratti ad un’emittente sarda: “Gli errori arbitrali? Capitano tutte le domeniche, quella è la cosa negativa”- ha poi continuato- “Il Cagliari è la squadra migliore che finora abbiamo incontrato. Quella che sicuramente ci ha messo più in difficoltà.” Sin qui nulla da dire. Dichiarazioni di uno sportivo vero, analisi lucida di ciò che è stata la partita casalinga della Beneamata contro i Sardi conclusasi sul 2-2. Come però canta l’interista Biagio Antonacci sulle note di “Sappi amore mio”, il presidente dell’Inter “eppur iniziò bene, ma non sa finire…”. Perché nella chiosa conclusiva dichiara: “I giornali sono stati più interessati a montare la polemica che a parlare della prestazione del Cagliari.” Obiezione vostro onore. Riavvolgiamo il nastro. All’89’ della partita tra Inter e Cagliari ferma sul pari, Astori mette giù Ranocchia in area di rigore. E' penalty ineccepibile, non c’è ombra di dubbio. L’arbitro, però, non fischia e l’isterismo prende il sopravvento. Le telecamere vanno in tribuna dove un Moratti furibondo inveisce contro l’arbitro. Stramaccioni, sempre più convinto di essere la fotocopia di Mou, cerca ironicamente di stringere la mano al quarto uomo. Cassano (udite, udite!) lo trascina a forza negli spogliatoi, in cui poi sarà assoluto protagonista con frasi ed atteggiamenti irriguardosi che gli costeranno due giornate di squalifica. Nulla di strano, no? Se pensate che si consumi tutto lì, un altro interista doc come Luciano Ligabue ci offre l’ennesimo spunto musicale, perché “il meglio deve ancora venire…”. Fuori dallo stadio è ressa per avvicinare Moratti, che si ferma ai microfoni ed attacca con un ragionamento che riassunto suonerebbe così: "Sono tre partite che ci penalizzano. Disegno? Spero proprio di no! Sarebbe Gravissimo. L’errore di oggi è frutto d’incapacità." Si fermi Moratti, si fermi, va bene così…macché! “Ho già vissuto queste situazioni e dopo tanti anni non vorrei ritrovarmi come allora”. Troppo tardi, l’ha detto. Il passato che ritorna. Quel passato che ha avuto il suo culmine con Calciopoli e che adesso per una serie di errori arbitrali viene richiamato dallo stesso presidente delle squadra che paradossalmente ne ha tratto i maggiori benefici, sempre che ce ne siano stati. Un credito eterno, ed un tema che fa sempre comodo. Non commento e lo faccio per davvero. La controreplica juventina, che sotto un “no comment”, ha lasciato in allegato un pdf con le motivazioni del procuratore Stefano Palazzi che definiva la posizione dell’Inter “estremamente compromessa”, se ci fosse stato un processo anche alla squadra milanese, salvatasi grazie alla prescrizione. Una scelta, a mio avviso, sbagliata da parte della società bianconera, perché non bisognava sentirsi tirati in causa. Una scelta sbagliata perché se si scrive “No comment” non si commenta, punto. Una scelta sbagliata perché non bisogna gettare benzina sul fuoco. Se per ogni episodio questo è l’andazzo stiamo freschi, sarà un gran campionato. Andando ai temi prettamente tecnici della giornata c’è da fare enormi complimenti al Cagliari per la partita disputata a San Siro. I neroazzurri recuperavano i centrali difensivi Ranocchia e Samuel, ma questi si sono fatti cogliere più di una volta impreparati contro l’attacco sardo guidato da tale Marco Sau, autentica rivelazione del campionato (ultima stagione alla Juve Stabia), che prima con la spalla d’attacco Nené firma l’1-1 e poi con a fianco Pinilla porta in vantaggio i suoi. Solo un autogol di Astori a pochi minuti dal termine evita una clamorosa sconfitta dell’Inter che può poi recriminare sul fattaccio delle giornata. L’impressione che si ha avuto della squadra è che in questo momento le gambe dei giocatori non girano tutte allo stesso modo. Milito dopo la prestazione principesca contro la Juve ne sta combinando di tutti i colori: il gol mangiatosi a porta vuota ne è l’emblema. A metà la solidità non manca, ma ciò che dovrebbe far riflettere Stramaccioni e che da qualche giornata la media dei gol subiti è tornata la stessa di prima del filotto che l’ha riportata nei piani alti della classifica. Per i neroazzurri cambia, comunque, poco. La sera prima, infatti, la Juventus non è riuscita a portare la posta piena a destinazione. La squadra di Conte ha dominato in lungo ed in largo l’incontro. Ha messo alle corde più volte una Lazio che molto probabilmente doveva riprendersi dalla sbornia post-derby e che è parsa oltre modo remissiva. Solo uno strepitoso Marchetti e la traversa hanno separato i bianconeri da una vittoria che francamente avrebbero meritato. La Juve è parsa tonica anche dal punto di vista fisico. Per la Lazio rinviamo il giudizio a domenica prossima. E da una squadra che decide di non giocare passiamo a quella che secondo la redazione è diventata la realtà di questo campionato: la Fiorentina, adesso al terzo posto. Pazzesco cioè che sta riuscendo a costruire Montella sotto la collina Fiesole. Una squadra formata prevalentemente da giocatori di qualità in grado di “matare” in un tempo un’Atalanta, anch’essa in gran forma. È vero che sul 4-1 finale pesa prevalentemente l’espulsione di Cigarini per fallo da ultimo uomo su Cuadrado, ma la formazione viola non si lesina mai di macinare gioco. La qualità che presenta nel mezzo con i piedi fatati di Borja Valero, Aquilani e Mati Fernandez ben poche squadre la posseggono, soprattutto in un campionato dove la classe latita (e parecchio). Se a questo aggiungiamo i temibili Cuadrado, Pasqual e Romulo, frecce ben appuntite dell’arco costruito dall’”aeroplanino “ troviamo il segreto di questa Viola che sembra non volersi fermare. Jovetic e Toni poi fanno il resto. C’è da scommetterci: la Fiorentina andrà lontano. Al terzo posto con i Viola troviamo, poi, il Napoli che nel Big Match delle tredicesima giornata ospitava il Milan. Rossoneri che il giorno prima aveva ricevuto la visita di Berlusconi a Milanello. Non sappiamo se le doti taumaturgiche del Presidente si siano fatte sentire sul corpo dei giocatori, di sicuro qualcosa nella mentalità della squadra si è mosso. Boateng si è rimesso a correre, in mezzo si è ricominciati a manovrare con più sicurezza e con il “Faraone” El Sharaawy letteralmente straripante (si è portato in testa ai cannonieri con 10 reti) a trascinare tutto l’attacco, i rossoneri sono stati in grado di sopperire al doppio svantaggio causato da due goffe papere di Abbiati (che si è dovuto pure rivedere chissà con che divertimento le imprecazioni di un imbufalito Adriano Galliani dopo l’uno-due subito). Del Napoli possiamo dire che in questo momento è una squadra che deve recuperare le gambe più che la testa. Anche sabato sera, dopo un’ora, la squadra è calata e se la domenica prima c’era davanti un Genoa messo peggio (da entrambi i punti di vista) dei partenopei che gli aveva consentito di stravincere la partita, con un avversario tignoso ed orgoglioso come il Milan questo non è bastato. Parlavamo di Genoa e quindi inevitabilmente di Genova inteso come “derby della Lanterna”. Orribile la prestazione dei rossoblù che sono sembrati al limite della rassegnazione. Perdere queste partite fa molto male. Perderle con un avversario che, comunque, era alla portata seppur in un contesto particolare, come quello di una stracittadina, con una difesa in bambola ed un autogol a spaccare la contesa immaginiamo faccia ancora più male. L’ultima posizione a soli nove punti riduce in briciole pure le macerie. Viceversa la Sampdoria ha colto la serata per risalire la china. La squadra allenata da Ferrara non è affatto male, ma serve continuità e fiducia nei propri mezzi, cosa che per adesso hanno mostrato in pochi (vedi Poli, Tissone, Maresca e Obiang). Staremo a vedere. Intanto premiamo i blucerchiati come squadra della settimana. Negli altri incontri il Bologna schianta un Palermo,che chiude in 8 uomini il match, con il risultato di 3-0. Ride l’altra metà della Sicilia: il Catania vince 2-1 contro il Chievo. Il Siena riprende ossigeno vincendo 1-0 contro il Pescara (l’allenatore Stroppa si è dimesso). Pari spettacolo tra Udinese e Parma (2-2, da cineteca il gol di Di Natale del primo vantaggio friulano). Nel Monday Night tra Roma e Torino s’impongono i capitolini per 2-0 (rigore dubbio trasformato da Osvaldo e gol del poco utilizzato, ma pur sempre grande giocatore, Pijanic). Nel girone A di Prima Divisione vi segnaliamo la strana “pareggite acuta” che ha colto il Como, autore di quattro pareggi in altrettante partite. Questa volta contro il Treviso. Como che adesso si trova nono a 15 punti a meno 2 dalla zona play off. Ecco il tabellino: TREVISO-COMO 2-2 : SCIALPI (C) 38’p.t , TARANTINO(rig.) (T) 13’s.t , BENVENGA (C) 31’ s.t. , MADIOTTO (T) 37’ s.t.
Sebastiano Paterniti

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