Su questo blog, io e i miei collaboratori, abbiamo pubblicato numerosi post per spiegare le ragioni dei no Tav. Alcuni post pubblicati da Il Malpaese sull’argomento: I COSTI DELLA TAV
http://ilmalpaese.wordpress.com/2011/07/04/i-costi-della-tav/ TAV E NON TAV
http://ilmalpaese.wordpress.com/2011/06/26/tav-e-notav/ LA LOBBY TAV TRA INQUISIZIONE E NDRANGHETA
http://ilmalpaese.wordpress.com/2011/06/26/la-lobby-tav-tra-inquisizione-e-affari-con-la-ndrangheta/
CORRUZIONE AD ALTA VELOCITA’
http://ilmalpaese.wordpress.com/2011/07/03/corruzione-ad-alta-velocita/
A me è venuto il sospetto che queste grandi tesi a favore della Tav non vengano espresse perchè sono talmente risibili da generare vergogna. In fondo, per far capire le ragioni di chi protesta in Val di Susa, basterebbe semplicemente porre una domanda a tutti gli italiani: se un giorno lo Stato venisse a casa vostra e vi comunicasse che, per costruire una nuova strada sarà necessario abbattere la vostra casa, voi come reagireste ? Probabilmente, fareste di tutto per difendere la vostra casa, il vostro territorio, il luogo in cui trascorre la vostra vita. Il problema è proprio questo, è facile fare i pacifisti filo-istituzionali con il deretano altrui, quando il problema ci tocca da vicino è piu’ facile abbandonare il pacifismo. Ecco, i no Tav stanno facendo di tutto per difendere la loro vita nel loro territorio. Sia chiaro, la violenza è sempre condannabile, sia quella dei manifestanti che quella che viene spacciata per forza legittima, percio’ bisognerebbe porsi un’altra domanda: se lo Stato vuole costruire una Tav altamente inutile, devastante per una Valle (che dovrebbe invece rappresentare un patrimonio per l’Italia e l’umanita’) senza interpellare chi vive in quella valle concedendo loro la possibilità di scegliere, rovinando cosi’ la vita a migliaia di persone e per legittima difesa queste persone si trovano nella condizione di usare violenza, chi è stato il primo ad usare violenza ? Qualsiasi cosa venga imposta con la forza, con la violenza di Stato, puo’ generare reazioni di violenza da parte di chi ritiene ingiusto rimanere inerme davanti a certe ingiustizie. La violenza, anche quella di Stato, genera violenza, per non generarla basterebbe dare il buon esempio: fare un referendum in Val di Susa concedendo la possibilità agli abitanti della Valle di essere artefici del proprio destino.