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La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze

Creato il 02 agosto 2011 da Nesti

LA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA
DEL 2 AGOSTO 1980

Il 2 agosto 1980, alle ore 10,25, una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. | Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario. | Il soffio arroventato prodotto da una miscela di tritolo e T4 tranciò i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere.

La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze

Il bilancio finale fu di 85 morti e 200 feriti. La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze.

Maria Fresu si trovava nella sala della bomba con la figlia Angela di tre anni. Stavano partendo con due amiche per una breve vacanza sul lago di Garda. Il corpicino della piccola, la più giovane delle vittime, venne ritrovato subito. Solo il 29 dicembre furono riconosciuti i resti della madre.

Marina Trolese, 16 anni, venne ricoverata all'ospedale Maggiore, il corpo devastato dalle ustioni. Con la sorella Chiara, 15 anni, era in partenza per l'Inghilterra. Le avevano accompagnate il fratello Andrea, e la madre Anna Maria Salvagnini. Il corpo di quest'ultima venne ritrovato dopo ore di scavo tra le macerie. Andrea e Chiara portano ancora sul corpo e nell'anima i segni dello scoppio. Marina morì dieci giorni dopo l'esplosione tra atroci sofferenze.

Torquato Secci, impiegato alla Snia di Terni, venne allertato dalla telefonata di un amico del figlio Sergio, Ferruccio, che si trovava a Verona. Sergio lo aveva informato che a causa del ritardo del treno sul quale viaggiava, proveniente dalla Toscana, aveva perso una coincidenza a Bologna e aveva dovuto aspettare il treno successivo. Poi non ne aveva più saputo nulla. Solo il giorno successivo, telefonando all'Ufficio assistenza del Comune di Bologna, Secci scoprì che suo figlio era ricoverato al reparto Rianimazione dell'ospedale Maggiore. | "Mi venne incontro un giovane medico, che con molta calma cercò di prepararmi alla visione che da lì a poco mi avrebbe fatto inorridire", ha scritto Secci, "la visione era talmente brutale e agghiacciante che mi lasciò senza fiato. Solo dopo un po' mi ripresi e riuscii a dire solo poche e incoraggianti parole accolte da Sergio con l'evidente, espressa consapevolezza di chi, purtroppo teme di non poter subire le conseguenze di tutte le menomazioni e lacerazioni che tanto erano evidenti sul suo corpo". | Nel 1981 Torquato Secci diventò presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage.

La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze

La città si trasformò in una gigantesca macchina di soccorso e assistenza per le vittime, i sopravvissuti e i loro parenti. | I vigili del fuoco dirottarono sulla stazione un autobus, il numero 37, che si trasformò in un carro funebre. | E' lì che vennero deposti e coperti da lenzuola bianche i primi corpi estratti dalle macerie.

Alle 17,30, il presidente della Repubblica Sandro Pertini arrivò in elicottero all'aeroporto di Borgo Panigale e si precipitò all'ospedale Maggiore dove era stata allestita una delle tre camere mortuarie. | Per poche ore era circolata l'ipotesi che la strage fosse stata provocata dall'esplosione di una caldaia ma, quando il presidente arrivò a Bologna, era già stato trovato il cratere provocato da una bomba. | Incontrando i giornalisti Pertini non nasconse lo sgomento: "Signori, non ho parole"  disse, "siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia".

Ancora prima dei funerali, fissati per il 6 agosto, si svolsero manifestazioni in Piazza Maggiore a testimonianza delle immediate reazioni della città. | Il giorno fissato per la cerimonia funebre nella basilica di San Petronio, si mescolano in piazza rabbia e dolore. | Solo 7 vittime ebbero il funerale di stato. | Il 17 agosto "l'Espresso" uscì con un numero speciale sulla strage. | In copertina un quadro a cui Guttuso ha dato lo stesso titolo che Francisco Goya aveva scelto per uno dei suoi 16 Capricci: "Il sonno della ragione genera mostri". | Guttuso ha solo aggiunto una data: 2 agosto 1980.

Cominciò una delle indagini più difficili della storia giudiziaria italiana.

L'1 Giugno 1981 si costituisce la "ASSOCIAZIONE TRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DEL 2 AGOSTO 1980" con lo scopo statutario di : "OTTENERE CON TUTTE LE INIZIATIVE POSSIBILI LA GIUSTIZIA DOVUTA".

La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze

Al momento della costituzione vi sono 44 persone, poi si associano in 300. | Ogni 4 mesi l'Associazione va in tribunale ad incontrare i giudici, subito dopo convoca una conferenza stampa per far conoscere lo stato delle cose e la sua opinione. Momenti di grande tensione che i familiari hanno sempre vissuto con grande dignità non lasciandosi portare in giro da falsi consiglieri. | Una delle cause, per cui i processi nelle altre stragi si sono chiusi con un nulla di fatto, è da ascriversi ai depistaggi che hanno avuto successo e ai collegi di difesa che si sono divisi affermando, molte volte, convinzioni di singoli avvocati. I depistaggi arrivarono a volte a provocare perfino la divisione all'interno dei collegi di difesa delle parti civili. | L'Associazione assume posizioni molto dure nei confronti di chiunque (magistrati, avvocati, enti, giornali) appaia sottovalutare la gravità della mancata risposta giudiziaria all'ansia dell'accertamento della verità.

Il 6 Aprile 1983 assieme alle Associazioni delle stragi di Piazza Fontana, Piazza della Loggia, dell'Italicus costituisce a Milano l'Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi. |All'inizio del 1984 inizia la raccolta di firme in calce alla proposta di legge di iniziativa popolare per : "L'ABOLIZIONE DEL SEGRETO DI STATO NEI DELITTI DI STRAGE E TERRORISMO". | Consegnata all'On. Francesco Cossiga, allora Presidente del Senato, il 25 LUGLIO 1984, corredata da circa 100.000 firme, la legge deve ancora essere discussa dal nostro Parlamento. ( oggi 28.2.1997)

INIZIATIVE SVOLTE IN QUESTI ANNI:
Interventi: dibattiti, manifestazioni, conferenze, discorsi, premiazioni, inaugurazioni. | Pubblicazioni: libri, sentenze, processi, poesie, documenti, prefazioni, manifesto annuale. | Presentazione al programma dell'accesso di filmati e testi radiofonici. | All'interno dell'Unione Familiari Vittime per Stragi : raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare per l'"ABOLIZIONE DEL SEGRETO DI STATO NEI DELITTI DI STRAGE E TERRORISMO". | Ha patrocinato e promosso assieme al Comitato di Solidarieta' alle Vittime delle Stragi ed al Comune di Bologna il "CONCORSO INTERNAZIONALE DI COMPOSIZIONE 2 AGOSTO". Le composizioni vincenti vengono eseguite a Bologna in Piazza Maggiore la sera del 2 Agosto | Ha curato assieme ad altre associazioni di vittime la pubblicazione del libro intitolato 'IL TERRORISMO E LE SUE MASCHERE' edito dalla Pendragon di Bologna. | Assieme all'Istituto Parri l'Associazione ha dato vita al Centro di documentazione storico politica sullo stragismo.

Info:
ASSOCIAZIONE TRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DEL 2 AGOSTO 1980
Via Polese n.22 40122 Bologna | tel. ++39-51-253925 | fax ++39-51-253725 | [email protected]

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Per documentazione, foto e tutti i dettagli:
http://www.stragi.it/index.php


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