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La Virtus Bologna che cresce

Creato il 11 novembre 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Si parla molto in tutto il mondo dello sport di lasciar giocare i giovani, di dargli spazio: ma solo poche squadre seguono effettivamente questa filosofia. Una di queste squadre è la Virtus Bologna (un’altra è Reggio Emilia con la coppia Della Valle-Mussini), che, alle prese con una rifondazione societaria, prima ancora che di squadra, si è affidata ad un gruppo di ragazzi di vent’anni, per cercare di risollevare, o meglio porre le basi per rilanciare le gloriose V nere.

La Virtus schiera ben sei ragazzi nati dal ’92 in poi, di cui due americani, un serbo e tre italiani. E proprio due di questi ultimi paiono aver ingranato la marcia giusta dopo un paio di anni di apprendistato. Stiamo parlando di Simone Fontecchio e Matteo Imbrò. Abruzzese il primo, siciliano il secondo, sono entrambi a Bologna dalla stagione 2012/2013, ma mentre Imbrò si è formato nelle giovanili della Virtus Siena, Fontecchio è cresciuto nel vivaio delle V nere. Di loro si parla già da qualche anno, ma dopo aver fatto esperienza nelle prime due stagioni, ora paiono entrati definitivamente nei meccanismi di coach Valli. Infatti questa partenza di campionato testimonia la loro crescita, non solo nelle statistiche, ma anche nella personalità con cui si muovono in campo, e sfruttano quella conoscenza, ora maggiore, che hanno del campionato.

Soffermandoci ai numeri in sole cinque partite disputate Fontecchio viaggia a numeri ben lontani (in positivo) da quelli delle passate stagioni: 9.4 punti di media con il 50% da due a cui si aggiungono 2.8 rimbalzi e 1.8 assist. Praticamente ha più che triplicato le sue cifre stagionali precedenti, ma la sua maturazione si vede da come gioca: più sicuro e più determinato come mostra la tripla a 15 secondi dalla fine con cui ha steso Pistoia. Il ragazzo ha doti su entrambi i lati del campo e risulta un perfetto giocatore “collante”, ovvero di quelli che in campo fanno tutto, fanno il lavoro sporco, di quello che non risulta dalle statistiche ma è molto apprezzato dagli allenatori.

Anche Imbrò in questo inizio di campionato ha migliorato le sue cifre: viaggia a 5.4 punti di media con il 40% dal campo e 2.8 rimbalzi assieme a 1.4 assist. Playmaker classico di quelli che danno il tempo in campo, metronomo della squadra e grande personalità: quest’anno Valli gli ha affidato il compito di playmaker in uscita dalla panchina, anche visto il pesante infortunio subito lo scorso febbraio ai legamenti del ginocchio sinistro, che suggeriscono cautela nel recupero del talento siciliano; ma già l’anno scorso aveva fatto alcune apparizioni nel quintetto di partenza, ricoprendo anche i gradi di capitano della squadra. Un segnale forte per tutto l’ambiente, a confermare che si punta sui giovani e li si responsabilizza.

Fontecchio e Imbrò: di loro sentiremo parlare ancora spesso nella speranza che guidino il riscatto, oltre che della Virtus Bologna, anche di tutti i ragazzi italiani sui parquet nostrani e in più in generale del basket tricolore.

 

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